Schwanengesang D744 di Romeo Castellucci si confronta con la musica schubertiana


1-3 febbraio 2019
venerdì ore 19.00
sabato ore 20.00
domenica ore 16.00

Triennale Teatro dell’Arte
Viale Alemagna 6
Milano

Romeo Castellucci (IT)
Schwanengesang D744

concezione e regia: Romeo Castellucci 

musiche: Franz Schubert 

interferenze: Scott Gibbons 
collaborazione artistica: Silvia Costa 
drammaturgia: Christian Longchamp 
con: Kerstin Avemo (soprano) e Alain Franco (pianista) 
realizzazione dei costumi: Laura Dondoli e Sofia Vannini 
produzione: Benedetta Briglia 
organizzazione e comunicazione: Gilda Biasini, Giulia Colla 
amministrazione: Michela Medri, Elisa Bruno, Simona Barducci, Massimiliano Coli 
produzione: Socìetas 
coproduzione: Festival d’Avignon, La Monnaie/De Munt (Bruxelles)

durata: 60’


Terzo artista del ciclo dedicato ai Grandi Maestri dopo Antonio Latella ed Eugenio Barba - Romeo Castellucci è divenuto in queste ultime stagioni presenza imprescindibile all’interno della programmazione di Triennale Teatro dell’Arte di Milano.

Oggi senza dubbio il più celebre regista italiano di teatro al mondo, nella sua carriera quasi quarantennale Castellucci ha saputo dar vita a un teatro fondato sulla totalità delle arti, che si basa su una percezione integrale dell’opera.

La musica ha assunto un ruolo determinante in questo equilibrio, concretizzandosi prima nel rapporto consolidato con il compositore statunitense Scott Gibbons e poi nella messa in scena di partiture di Claudio Monteverdi, Richard Wagner, Igor Stravinskij e Arnold Schönberg.

In Schwanengesang D744, spettacolo ideato per il Festival di Avignone e per il Festival d'Automne di Parigi, Romeo Castellucci, si confronta con la musica schubertiana.

Il titolo significa Canto del cigno ed è tratto da un Lied di Schubert che, cantato insieme ad altri, costituisce il nucleo di questo lavoro. A interpretare i Lieder è la straordinaria voce della soprano svedese Kerstin Avemo, cantante di fama mondiale, accompagnata dal pianista Alain Franco.

Castellucci immagina se stesso come spettatore, seduto “nella caverna inattuale del cavo di un teatro, ad ascoltare della musica schubertiana. Tutto scorre semplice, letterale, apparentemente senza conflitti. Ma mentre sono seduto nel buio ad ascoltare nasce una domanda: come fa questa donna che canta ad aver vissuto ciò che io stesso non ho mai vissuto; eppure – si – sono certo di averlo fatto un tempo. Come fa a conoscere la mia intimità più a fondo di me stesso? Qual è l'origine della sua canzone che tocca così profondamente la mia origine? E che origine hanno queste mie lacrime, ora, prive di contenuto e diametralmente opposte al sentimentalismo – che odio?

Uno spettacolo potente ed imprevedibile, ma anche un meccanismo di visione unico, che indaga ancora una volta l’esiguo diaframma che divide due sguardi e due corpi: il nuovo, imperdibile lavoro di uno dei Maestri della scena contemporanea.

Lo spettacolo sarà preceduto giovedì 31 gennaio alle 18.30 presso il Teatro dell’Arte dall’incontro tra Romeo Castellucci e il filosofo e critico d’arte Federico Ferrari. Un dialogo a due che, prendendo spunto dai temi dello spettacolo, affronterà la personalissima visione del teatro e dell’arte dell’artista cesenate. L’ingresso all’incontro è libero fino ad esaurimento posti.

Segnaliamo inoltre che in occasione dello spettacolo Triennale Teatro dell’Arte ha concluso un accordo schubertiano con il Teatro alla Scala: acquistando il biglietto per Schwanengesang D744 e presentandolo in cassa al Teatro alla Scala, verrà applicata la tariffa ScalAperta ridotta al 50% su tutte le date dello spettacolo Winterreise, coreografia di Angelin Preljocaj su musiche di Franz Schubert, in programma dal 24 gennaio al 9 marzo. Viceversa, gli spettatori di Winterreise potranno ottenere il biglietto per Schwanengesang D744 con uno sconto speciale del 30% sul prezzo intero di biglietto (€ 16 anziché € 22 + prevendita), presentando il biglietto direttamente in cassa al Triennale Teatro dell’Arte. 

Romeo Castellucci è regista, creatore di scene, luci e costumi. Il suo teatro propone una drammaturgia che ribalta il primato della letteratura, facendo del suo lavoro una complessa forma d’arte; un teatro fatto d’immagini straordinariamente ricche espresso in un linguaggio comprensibile come la musica, la scultura, la pittura o l’architettura. Incaricato nel 2005 della Direzione della sezione Teatro della Biennale di Venezia, insignito del titolo di Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres, nominato “artista associato” dalla direzione artistica del Festival d’Avignon nel 2008, nel 2013 ha ricevuto il Leone d’oro alla carriera dalla Biennale di Venezia, mentre l’anno successivo il Festival d’Automne di Parigi gli ha dedicato il “Portrait Biennale”, presentando in ognuna delle stagioni 2014 e 2015 tre dei suoi lavori e consacrandolo in via definitiva come uno dei maggiori artisti del nostro tempo. La sua compagnia – la Socìetas Raffaello Sanzio (oggi semplicemente Societas), nata nel 1981 – è riconosciuta internazionalmente come una delle più importanti per la sua radicale posizione estetica e la profondità umana delle sue creazioni.


INFO
Triennale Teatro dell’Arte
viale Alemagna 6
20121 Milano

Biglietteria
T. 02 72434258
e-mail biglietteria.teatro@triennale.org

Prezzi
22 euro (intero) / 16,50 euro (ridotto ATM) / 16 euro (ridotto under 30/over 65/gruppi) / 11 euro (ridotto studenti)

Web
triennale.org/teatro






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