Gerold Huber apre la stagione dei recital con il ciclo schubertiano alla Scala

Christian Gerhaher canta Winterreise 

Lunedì 14 il grande baritono e il pianista Gerold Huber aprono la Stagione 2019 dei Recital di canto con il ciclo schubertiano che alla Scala è stato cantato da tutti i grandi interpreti storici. E dal 24 alla Scala sarà in scena in prima assoluta il balletto Winterreise di Angelin Preljocaj

Lunedì 14 gennaio torna alla Scala, con il baritono Christian Gerhaher e il pianista Gerold Huber, Winterreise, un ciclo che ha dato un contributo determinante all’estetica e all’identità dell’Europa del Romanticismo, imponendosi tra i testi capitali del Canone Occidentale. 

Franz Schubert compone i 24 Lieder per voce e pianoforte su testi di Wilhelm Müller nel 1828 all’età di 31 anni, quando è già prossimo alla morte, che l’avrebbe colto prima della fine dell’anno. Gerhaher, che eseguirà il ciclo insieme al pianista Gerhold Huber con cui collabora e incide regolarmente, è considerato tra i massimi interpreti di questo repertorio, che ha approfondito anche studiando con Dietrich Fischer-Dieskau. L’estremo viaggio del viandante solitario, metafora del percorso del giovane compositore condannato dalla malattia, nel corso dei decenni è stato all’origine di innumerevoli versioni e adattamenti. Ricordiamo tra l’altro la versione per piccola orchestra di Hans Zender del 1993 Schuberts Winterreise - eine komponierte Interpretation, il libro del tenore Ian Bostridge Il viaggio d’inverno pubblicato in Italia dal Saggiatore, la versione video firmata da David Alden e interpretata dallo stesso Bostridge con Julius Drake al pianoforte nel 2001, fino a Savage Winter di Douglas J. Cuomo presentato al BAM di New York lo scorso novembre, o a progetti extramusicali tra i quali una recente mostra fotografica di Roberto Masotti. Anche in campo coreografico il capolavoro di Schubert ha ispirato molteplici letture: la versione di Zender è alla base della Winterreise di John Neumeier con scene e costumi di Yannis Kokkos che dal 2001 è parte del repertorio dell’Hamburg Ballett, come anche della recentissima versione firmata da Christian Spuck e presentata nell’ottobre 2018 dal Ballett Zürich con le scene di Rufus Didvizius

All’originale per canto e pianoforte si rifà invece Angelin Preljocaj per la sua Winterreise, commissionata dal Teatro alla Scala in prima assoluta al Piermarini dal 24 gennaio (anteprima a favore di Fondazione Rava il 23, repliche fino al 9 marzo) con la voce del basso-baritono Thomas Tatzl, recentemente ascoltato in parti come Papageno e Harlequin alla Wiener e Bayerische Staatsoper, e James Vaughan al pianoforte.

La scena schubertiana a Milano si arricchisce nelle prossime settimane di un’altra proposta di altissimo livello: l’1, 2 e 3 febbraio il Triennale Teatro dell’Arte presenta Schwanengesang D744 di Romeo Castellucci coprodotto dal Festival di Avignone e dal teatro d’opera La Monnaie/De Munt di Bruxelles e ispirato all’omonima raccolta di 14 Lieder composti da Schubert nello stesso anno 1828 in cui vide la luce Winterreise su testi di H. Ludwig Rellstab, Heinrich Heine e Johann Gabriel Seidl e pubblicata postuma. A interpretare Schwanengesang nello spettacolo sarà il soprano svedese Kerstin Avemo insieme al pianista Alain Franco

Prestigiosa la storia esecutiva di Winterreise alla Scala. Tutti i grandi interpreti degli ultimi 50 anni (eccezion fatta per Bostridge e pochissimi altri) hanno portato qui la loro versione: nel 1972 alla Piccola Scala canta Hermann Prey e al pianoforte siede Wolfgang Sawallisch: Prey tornerà nel 1976 e nel 1986 nella sala del Piermarini con Leonard Hokanson, Sawallisch nel 1980 con Dietrich Fischer-Dieskau. Nel 1975 anche Elizabeth Schwarzkopf presenta due Lieder del ciclo (Der Linenbaum e Der Leiermann) nell’ambito di un Liederabend dedicato a Schubert e Schumann. Nel 1990 di nuovo una voce femminile, ma con l’intero ciclo: il mezzosoprano Brigitte Fassbänder è accompagnata dal pianista Markus Hinterhäuser, oggi Sovrintendente del Festival di Salisburgo, mentre nel 1992 José van Dam è accompagnato da Valery Afanassiev (tornerà nel 2006 con Roberto Giordano). Nel 2001 canta Thomas Hampson, al pianoforte Wolfram Rieger, nel 2009 è Daniel Barenboim a sedere al pianoforte con Thomas Quasthoff. Matthias Goerne raccoglie il testimone nel 2013 con Eric Schneider al pianoforte, mentre l’anno successivo Ferruccio Furlanetto, unico italiano, divide il palcoscenico con Igor Chetchev. Sempre nel 2014 Jonas Kaufmann è l’unico tenore ad affrontare il ciclo, insieme a Helmut Deutsch. 


Prezzi: da 5,50 a 40 euro più prevendita
Infotel 02 72 00 37 44


Christian Gerhaher_2013  jimrakete_sonyclassical






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