Annunciati i dodici protagonisti di Winterreise (Viaggio d’inverno) del coreografo Angelin Preljocaj in Scala
Winterreise
sui
Lieder di Schubert la prima creazione
di Angelin Preljocaj per il
Balletto scaligero
In
prima assoluta il 24 gennaio e repliche fino al 9 marzo
Teatro alla Scala, Milano
Winterreise
(Viaggio
d’inverno), capolavoro di Schubert, un viaggio dell’anima in un
inverno che è soprattutto interiore. Angelin
Preljocaj, artista
eclettico e sensibile, torna a collaborare con il Corpo di Ballo
scaligero diretto da Frédéric Olivieri dopo diversi anni con una nuova creazione, in prima
assoluta, per la nuova tappa del fortunato e stimolante ciclo di
balletti su musica da camera. Gli artisti scaligeri si immergeranno
nell’atmosfera musicale ed emotiva dei 24 Lieder di Schubert e si
faranno veicolo delle emozioni scaturite da quel magico fondersi di
parole e musica, voce, del
basso-baritono Thomas
Tatzl,
al suo debutto alla Scala, e pianoforte,
nell’interpretazione di James
Vaughan.
Dopo
aver concesso proprio alla Compagnia scaligera il debutto nazionale di
tre dei suoi più acclamati lavori, (Annonciation,
Le
Parc
e La
Stravaganza)
Angelin Preljocaj ora finalmente le dedica una creazione.
“Effettivamente è molto raro che io faccia creazioni per una compagnia che non sia il Ballet Preljocaj - commenta il coreografo - è successo finora solo con l’Opéra di Parigi e il New York City Ballet. Gli artisti della Scala hanno diversi miei lavori in repertorio e conoscono il mio stile, dunque quando con il Direttore della Compagnia Frédéric Olivieri abbiamo discusso sulla possibilità di una creazione ho pensato che fosse il momento per iniziare questa avventura! Penso che i progetti su musica da camera per la loro struttura creino una sorta di intimità fra i vari elementi protagonisti dello spettacolo, che sono tre: musicisti, danzatori e pubblico, un triangolo magico che si crea in queste occasioni più che con una grande orchestra. E questo è uno dei motivi per cui ho scelto Winterreise: i 24 Lieder di Schubert racchiudono qualcosa di intimo e delicato e uno dei miei obbiettivi è trovare assieme a musicisti, danzatori e pubblico una complicità e una condivisione di questa atmosfera intima, in questo viaggio, viaggio d’inverno. Che assomiglia a quello della vita. Lo immagino come un giardino d’inverno, un luogo in cui è presente l’inverno ma anche il germe delle altre stagioni, quasi un laboratorio sperimentale della vita”.
“Effettivamente è molto raro che io faccia creazioni per una compagnia che non sia il Ballet Preljocaj - commenta il coreografo - è successo finora solo con l’Opéra di Parigi e il New York City Ballet. Gli artisti della Scala hanno diversi miei lavori in repertorio e conoscono il mio stile, dunque quando con il Direttore della Compagnia Frédéric Olivieri abbiamo discusso sulla possibilità di una creazione ho pensato che fosse il momento per iniziare questa avventura! Penso che i progetti su musica da camera per la loro struttura creino una sorta di intimità fra i vari elementi protagonisti dello spettacolo, che sono tre: musicisti, danzatori e pubblico, un triangolo magico che si crea in queste occasioni più che con una grande orchestra. E questo è uno dei motivi per cui ho scelto Winterreise: i 24 Lieder di Schubert racchiudono qualcosa di intimo e delicato e uno dei miei obbiettivi è trovare assieme a musicisti, danzatori e pubblico una complicità e una condivisione di questa atmosfera intima, in questo viaggio, viaggio d’inverno. Che assomiglia a quello della vita. Lo immagino come un giardino d’inverno, un luogo in cui è presente l’inverno ma anche il germe delle altre stagioni, quasi un laboratorio sperimentale della vita”.
Il
ciclo di lieder
Winterreise
ha dato un contributo determinante all’estetica e all’identità
dell’Europa del Romanticismo, imponendosi tra i testi capitali del
Canone Occidentale e ha una prestigiosa storia esecutiva alla Scala:
quasi tutti i principali interpreti degli ultimi 50 anni hanno
portato qui la loro versione. Franz Schubert compone i 24 Lieder per
voce e pianoforte su testi di Wilhelm Müller nel 1828 all’età di
31 anni, quando è già prossimo alla morte, che l’avrebbe colto
prima della fine dell’anno. L’estremo viaggio del viandante
solitario, metafora del percorso del giovane compositore condannato
dalla malattia, nel corso dei decenni è stato all’origine di
innumerevoli versioni e adattamenti. Ricordiamo tra l’altro la
versione per piccola orchestra di Hans Zender del 1993 Schuberts
Winterreise - eine komponierte Interpretation,
il libro del tenore Ian Bostridge Il
viaggio d’inverno
pubblicato in Italia dal Saggiatore, la versione video firmata da
David Alden e interpretata dallo stesso Bostridge con Julius Drake al
pianoforte nel 2001, fino a Savage
Winter
di Douglas J. Cuomo presentato al BAM di New York lo scorso novembre,
o a progetti extramusicali tra i quali una recente mostra fotografica
di Roberto Masotti. Anche in campo coreografico il capolavoro di
Schubert ha ispirato molteplici letture: la versione di Zender è
alla base della Winterreise
di John Neumeier con scene e costumi di Yannis Kokkos che dal 2001 è
parte del repertorio dell’Hamburg Ballett, come anche della
recentissima versione firmata da Christian Spuck e presentata
nell’ottobre 2018 dal Ballett Zürich con le scene di Rufus
Didvizius.
All’originale
per canto e pianoforte si rifà invece Angelin Preljocaj per la sua
Winterreise,
commissionata dal Teatro alla Scala in prima assoluta al Piermarini
dal 24 gennaio (anteprima a favore della Fondazione Francesca Rava
N.P.H. Italia Onlus il 23, repliche fino al 9 marzo)
Da
tempo affascinato da questo capolavoro Preljocaj ha sentito i Lieder
di Schubert come fonte di ispirazione per un viaggio fisico e sonoro,
per una narrazione romantica che non racconta una storia bensì un
percorso intimo. Un approccio globale non descrittivo di ciascun
Lied ma piuttosto guidato dalle sensazioni e dagli elementi poetici e
simbolici, cercando una rispondenza fra danza, musica e testo,
attraverso momenti di insieme, passi a due, passi a tre, dove nessun
danzatore specifico incarna il viandante solitario, ma tutti ne
mostrano una sfaccettatura. Un viaggiatore che si lascia andare alla
malinconia e si lascia quasi morire, o sogna di farlo. Un elemento di
grande fascino per il coreografo cosi come i tempi rallentati, un
senso di abbandono d’amore che permea e che percorre come un
fantasma tutta l’opera. Emozioni, sensazioni evocative che permeano
anche le scene e le luci, affidate alla designer Constance
Guissset
e al light designer Eric
Soyer,
abituali collaboratori, e i costumi (che firma lo stesso Preljocaj),
essenziali, contemporanei, evocativi, una sorta di astrazione lirica.
Con
gli artisti scaligeri Preljocaj ha lavorato secondo le medesime
impostazioni di apertura, complicità e curiosità con cui crea per
la sua compagnia, non preaffidando un ruolo ma lasciando che tutti si
immergessero nel processo creativo per poi individuare i protagonisti
di questo viaggio, che saranno dodici: Antonella
Albano, Virna Toppi, Alessandra Vassallo, Stefania Ballone, Chiara
Fiandra, Agnese Di Clemente, Marco Agostino, Christian Fagetti,
Matteo Gavazzi, Marco Messina, Eugenio Lepera, Andrea Risso.
Date
Giovedì
24
gennaio 2019 - ore
20
- Prima rappresentazione – Turno Prime Balletto
Venerdì
25
gennaio 2019 - ore
20
-
Turno P
Sabato
26
gennaio 2019 - ore
20
- fuori abbonamento
Martedì
29
gennaio 2019 - ore
20
-
Turno R
Mercoledì
30
gennaio 2019 - ore
20
-
Turno H – Balletto UNDER30
Venerdì
1
febbraio 2019 - ore
21
- fuori abbonamento
Venerdì
8
marzo 2019 - ore
20
- Invito
alla Scala per Giovani e Anziani
Sabato
9
marzo 2019 - ore
20
- ScalAperta
Prezzi
da
€ 11 a € 127 più prevendita
Recita
ScalAperta (9 marzo) da € 5,5 a € 63,5 più prevendita
www.teatroallascala.org
Angelin Preljocaj ph Joerg Letz |
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