24 Preludi / Compagnia Zappalà Danza

Debutti e tournée internazionali
per Compagnia Zappalà Danza

26/29 ottobre: 24 Preludi/Compagnia
Zappalà Danza in prima nazionale
a Scenario Pubblico + tournée in Cina


Passione, rigore e approfondimento. Roberto Zappalà è un artista che vive nel presente valorizzando e attualizzando le tappe fondamentali del suo passato creativo. 

Da questa consapevolezza nasce il progetto “Antologia” inaugurato nel 2016 con Romeo e Giulietta 1.1 (la sfocatura dei corpi), apprezzato da pubblico e critica anche in questa sua rivisitazione. La nuova tappa prevede il debutto a Catania dal 26 al 29 ottobre di 24 Preludi, creazione per 8 interpreti che rielabora Foulplay del 2005, climax danzato sui temi di amore e follia.

L’attività autunnale della Compagnia Zappalà Danza prosegue il 10 e 11 novembre in Cina, a Xi’an con La Nona (dal caos, il corpo), spettacolo recentemente sold out al Teatro Comunale di Bologna per tre repliche consecutive e già premiato da Danza&Danza Spettacolo Italiano nell’Anno 2015.

La Compagnia è stata invitata dal Xi'an Quijang Philarmonic Artistic Creation LTD, con sede al Xi'an Concert Hall, ad inaugurare il nuovo Teatro d'Opera Shaanxi Grand Theatre di Xi’an – nota in quanto sede dell’esercito di terracotta - , teatro con una sala da 2000 posti. La Nona è il programma di punta del 1° Xi'an International Dance Festival.

Per la tournée la compagnia è sostenuta dal MIBACT che ha riconosciuto un importante contributo per il rimborso dei voli internazionali e trasporto scene.


26 - 29 ottobre | Scenario Pubblico, Catania
Compagnia Zappalà Danza
24 PRELUDI
dal progetto Antologia
coreografie Roberto Zappalà
musiche Frédéric Chopin (24 preludi per pianoforte op.28 - al pianoforte Grigory Sokolov rec. Parigi, 17/06/1990)
collaborazione alla drammaturgia Nello Calabrò
danzatori Eli Cohen, Maud de la Purification, Sonia Mingo, Camilla Montesi, Fernando Roldan Ferrer, Ariane Roustan, Blanca Tolsa Rovira, Valeria Zampardi stagière Michela Cotterchio
luci e costumi Roberto Zappalà
realizzazione costumi Debora Privitera
taglio parrucche Antonio Gulino Parrucchieri ed Estetica
assistente alle coreografie Ilenia Romano
direttore tecnico Sammy Torrisi
management Maria Inguscio
una produzione Scenario Pubblico/Compagnia Zappalà Danza – Centro di Produzione della Danza
in collaborazione con Teatro Giuditta Pasta di Saronno
con il sostegno di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e Regione Siciliana Ass.to del Turismo, Sport e Spettacolo


Il progetto “Antologia” avviato nel 2016 con la ripresa di Romeo e Giulietta a testimonianza di come il tempo generi nuovi e inediti percorsi interpretativi anche per gli stessi autori, prosegue con il riallestimento di 24 préludes. Lo spettacolo nel 2006 ha chiuso un altro progetto di Roberto Zappalà, “Corpi Incompiuti” e, ha segnato l’inizio di una nuova direzione dedicata alla danza pura, che Zappalà tuttora continua a sperimentare. Una creazione per 8 interpreti, che riprende Foulplay - coreografia del 2005 ispirata a Commedia di Samuel Beckett – che declina in danza i temi di amore e follia in un climax che porta i sensi a raggiungere una sorta di pace. Forse solo la danza pura può “rappresentare” il mondo della follia. Questa nuova versione dello spettacolo, generata da una nuova visone del suo creatore, oltre ad avere nuovi costumi e nuovi interpreti, è suddivisa in due parti: Foulplay (gioco perverso) e Terapia di gruppo. Riallestire 24 preludi, come gli altri spettacoli di “Antologia”, significa per il coreografo rielaborare un lavoro molto amato, mantenedolo allo stesso tempo puro e autentico così come lo è stato quando è stato creato. Uno spettacolo fondamentale nel percorso di Zappalà tanto da segnare una svolta che in seguito lo ha portato ideare il suo personale linguaggio coreografico e gestuale, chiamato “MoDem” . Solo se non si è in pace con se stessi e con i propri sensi si è, forse, sani, perché «La mente, ad eccezione di un deficiente, è sempre caotica». Dashiell Hammett

Scenario Pubblico, Via Teatro Massimo 16, Catania
Orari: h 20.45 /dom 19.00 | Prezzi: ingresso 15 euro ridotto 12 euro
info e prenotazioni: tel 095.2503147 - www.scenariopubblico.com




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La Compagnia Zappalà in tournée
in Cina con LA NONA (dal caos, il corpo)

La Compagnia Zappalà Danza il 10 e 11 novembre è in Cina, a Xi’an con La Nona (dal caos, il corpo), spettacolo recentemente sold out al Teatro Comunale di Bologna per tre repliche consecutive e già premiato nel da Danza&Danza Spettacolo Italiano dell’Anno 2015. La Compagnia è stata invitata dal Xi'an Quijang Philarmonic Artistic Creation LTD, con sede al Xi'an Concert Hall, ad inaugurare il nuovo Teatro d'Opera Shaanxi Grand Theatre di Xi’an – nota in quanto sede dell’esercito di terracotta - , teatro con una sala da 2000 posti. La Nona è il programma di punta del 1° Xi'an International Dance Festival.


10 – 11 novembre | Teatro d'Opera Shaanxi Grand Theatre, Xi’an (Cina)
Compagnia Zappalà Danza
LA NONA
/ dal caos, il corpo
3° step del progetto Transiti Humanitatis
un progetto di Nello Calabrò e Roberto Zappalà
musiche Ludwig Van Beethoven | Sinfonia n. 9 op. 125
nella trascrizione per due pianoforti di Franz Liszt
coreografie e regia Roberto Zappalà pianoforte Luca Ballerini e Stefania Cafaro controtenore Riccardo Angelo Strano
interpretazione e collaborazione alla costruzione
i danzatori della Compagnia Zappalà Danza:
Maud de la Purification, Filippo Domini, Alain El Sakhawi, Marco Mantovani, Sonia Mingo, Gaetano Montecasino, Gioia Maria Morisco Castelli, Adriano Popolo Rubbio, Fernando Roldan Ferrer, Claudia Rossi Valli, Ariane Roustan, Valeria Zampardi
testi a cura di Nello Calabrò
scene, luci e costumi Roberto Zappalà
assistente scene e costumi e realizzazione Debora Privitera Assistente alle coreografie Ilenia Romano
direzione tecnica Sammy Torrisi
produzione e management Maria Inguscio
ufficio stampa Veronica Pitea
il progetto Transiti Humanitatis è una produzione: Compagnia Zappalà Danza / Scenario Pubblico international choreographic centre Sicily in collaborazione con: ImPulsTanz – Vienna International Dance Festival (Vienna) Teatro Comunale di Ferrara, Teatro Garibaldi / Unione dei Teatri d’Europa (Palermo) Teatro Massimo Bellini (Catania), con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Siciliana Ass.to del Turismo,
dello Sport e dello Spettacolo
PREMIO DANZA&DANZA 2015 “Produzione Italiana dell’Anno”


La Nona, terzo capitolo del progetto Transiti Humanitatis, ideato da Nello Calabrò e Roberto Zappalà e vincitore del Premio Danza&Danza 2015 (Produzione Italiana dell’Anno).
La versione musicale scelta da Zappalà non è quella originale per coro, solisti e orchestra ma la bellissima trascrizione per due pianoforti di Liszt.

In scena insieme ai due pianisti Luca Ballerini e Stefania Cafaro e ai dodici danzatori della compagnia, Zappalà inserisce – a sottolineare l’intensità e lo scambio tra musica/danza, danzatori/musicisti - anche un controtenore, Riccardo Angelo Strano.

Dopo la messinscena di Béjart del 1964, Roberto Zappalà si misura con questa imponente partitura, poco frequentata dall’arte di Tersicore. Sempre a partire dal corpo e dalle sue “storie”, Zappalà propone una riflessione sull’uomo e sull’umanità; sulla sua condizione di perenne conflitto e sulle speranze di solidarietà e fratellanza universale.

«L’umanità in transito è un’umanità in movimento; movimento è il contrario di immobilità, di immutabilità, di idee assolute e di assenza di dubbio. Il movimento è laico, come lo spirito di Beethoven e della sua musica. E la laicità del pensiero e dei comportamenti è alla base della creazione. L’umanità che danza nello spettacolo si sviluppa da un processo di accumulazione, da un caos primordiale (come dice il compositore Sciarrino a proposito del primo movimento della sinfonia), da una pluralità di intrecci e microstorie conflittuali e “negative”, che sfociano, nella seconda parte, nella pacificazione dell’adagio e nella gioia finale del quarto movimento. Accostarsi alla Nona di Beethoven, anche in questa versione da “camera”, è accostarsi alla Musica per eccellenza. E se la musica non può fare a meno del silenzio, il silenzio è anche il primo e ineludibile passo dell’ascolto e quindi del riconoscimento dell’altro; e il riconoscimento reciproco dell’altro è la via per la pacificazione sperata da Beethoven. Ai tempi del compositore con mondo e umanità si intendeva qualcosa di meno unificante di oggi. Anche se la musica della Nona è universale, “questo bacio vada al mondo intero” dice un verso dell’inno di Schiller, il “mondo” era, più o meno, l’Europa, post congresso di Vienna, che veniva fuori dalle distruzioni delle guerre napoleoniche. Oggi il mondo è globalizzato, è se c’è una divisione planetaria, è, brutalmente, con il mondo arabo/mussulmano. La pacificazione universale alla quale aspirava Beethoven, se fosse vivo oggi, andrebbe in questa direzione. Forse, mai come oggi, dal dopoguerra, c’è la necessità che “questo bacio vada al mondo intero”» (Roberto Zappalà).

Era il primo concerto di musica classica che veniva ospitato in quel paese (Ghana). Duemila spettatori. e cinque o dieci che avevano studiato a Londra e avevano ascoltato qualcosa. Per la prima volta potevo parlare con persone che non avevano mai ascoltato una nota della nona sinfonia di Beethoven: dopo il concerto ho chiesto l’oro come l’avessero trovata, e uno mi ha risposto cosi: Ho avuto la percezione che stesse dichiarando qualcosa di grande importanza per l’umanità. Non so trovare una migliore definizione della musica di Beethoven. (Daniel Barenboim)


Premio Danza&Danza a La Nona, le motivazioni della Commissione:
Opera significativa perché idealmente viene a colmare anche la distanza tra la sua sede operativa Scenario Pubblico e l’istituzione tradizionale della città, il Teatro Bellini ove ha debuttato con grande successo, La Nona firmata da Roberto Zappalà per la sua bella compagnia è l’ultima impegnativa tappa del processo di maturazione artistica di un autore che da sempre usa la danza per riflettere sull’esistenza e sui valori dell’umanità. Il sommo Beethoven tra- scritto per due pianoforti da Liszt, fa da cornice e nume tutelare a questa per- lustrazione intorno alla parola “amore” e alla parola “fratellanza” affidata alla danza energica, rigorosa, strutturata di Zappalà, capace di vibrare di chiaro- scuri energici e espressivi e comunicare così emozioni e turbamenti. Dal caos in cui l’umanità ha mosso i primi passi fino all’armonia universale di un Amore celebrato senza generi e limiti, Zappalà ci suggerisce che al di là di tutto solo per il fatto che esistiamo in quanto “corpi” e spirito, si realizza il senso della vita e la necessità di una fratellanza che accomuna tutti. Un messaggio su cui riflettere ora più che mai.



Foto: Gian Maria Musarra





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