Showcase "vetrina giovani coreografi" stagione ipuntidanza

IPUNTIDANZA 2017 / 2018 – XV edizione 

Fondazione Egri per la Danza 

presenta 

SHOWCASE
VETRINA GIOVANI COREOGRAFI 

Teatro San Lorenzo – Giaveno 9 marzo 2018 ore 21 
Compagnia EgriBiancoDanza - diretta da Susanna Egri 
Safeminas – diretta da Alessandra Pomata 
Centre De Formation Désoblique – diretta da Blandine Martel Basile 


Teatro Giacosa - Aosta 24 marzo 2018 ore 21 
Compagnia EgriBiancoDanza - diretta da Susanna Egri 
Safeminas – diretta da Alessandra Pomata 
Institut de Danse du Val d’Aoste – diretta da Dorothy Rollandin 


Casa Teatro Ragazzi e Giovani – Torino 29 marzo 2019 ore 21 
Compagnia EgriBiancoDanza - diretta da Susanna Egri 
Giovanni Napoli 
Paulius Prievelis 



La stagione IPUNTIDANZA 2017/18 della Fondazione Egri per la Danza presenta dal 9 al 29 marzo 2018 SHOWCASE, la vetrina dedicata ai giovani coreografi; un format creato appositamente dalla Fondazione Egri per offrir loro la possibilità di sperimentarsi nella creatività attraverso un percorso sostenuto da Raphael Bianco. Tre i teatri che ospiteranno gli spettacoli: Teatro San Lorenzo di Giaveno (9 marzo 2018 ore 21) a seguire il Teatro Giacosa di Aosta (24 marzo 2018 ore 21) e per chiudere Casa Teatro Ragazzi e Giovani (Torino 29 marzo 2019 ore 21). 

All’interno delle diverse serate i due giovani coreografi-danzatori della Compagnia EgriBiancoDanza: Vincenzo Criniti e Cristian Magurano, inoltre partecipano, il Gruppo Safeminas di Giaveno, Giovanni Napoli artista selezionato dal concorso FilRouge2017, l’Institut de Danse du Val d’Aoste. Ospiti internazionali, invece, il giovane coreografo lituano Paulius Prievielis con Ine Dubois e Maciej Piotr Beczek e la Jeune Compagnie Désoblique (Lione/Francia), direzione artistica Blandine Martel Basile. 

La Fondazione Egri per la Danza gode del sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Piemonte, dello Studio Rolla, della Compagnia di San Paolo nell'ambito del bando Luoghi della Cultura e del focus Dar corpo allo spazio (Itinerario performativo composto da quattro appuntamenti nel Castello di Moncalieri) ed è inoltre vincitrice dal 2007 del Bando Note&Sipari promosso della Fondazione CRT. 

La Stagione 2017/2018 si svolge con il patrocinio di: Città di Torino (in collaborazione con Casa Teatro Ragazzi), Città di Moncalieri, Città di Cuneo, Città di Aosta, Città di Biella, Città di Genova (Museo di arte contemporanea Villa Croce) e Città di Verbania (stagione de Il Maggiore).


UFFICIO STAMPA: Cristina Negri – cristina.negri@fastwebnet.it - cell. 333 8317018 
BIGLIETTO SINGOLO: INTERO 15€ - RIDOTTO* 12€ 
GRUPPI** DA 5 PERSONE: 10€ A BIGLIETTO 
prenotazione consigliata 

INFO E PRENOTAZIONI 
+39 366 4308040 / promozione@egridanza.com / www.egridanza.com 

*Biglietto ridotto: Abbonamento Musei, Studenti, Bambini al di sotto dei 14 anni, Over 65 
**Con Gruppi si intende una prenotazione di almeno cinque persone sotto uno stesso nome. Ogni componente del gruppo avrà diritto al biglietto a 10€. 



CONNESSIONI IMPREVEDIBILI
Coreografia: Cristian Magurano
Musica: Kraftwerk
Danzatori: (Compagnia EgriBiancoDanza) Maela Boltri, Lua Carreira, Vanessa Franke, Eleonora Ricupero
“Ogni persona che passa nella nostra vita é unica. Sempre lascia un po' di se e si porta via un po' di noi. [...] Questa è la più grande responsabilità della nostra vita e la prova evidente che due anime non si incontrano per caso.” J. L. Borges 

HATERS OVER THE RAINBOW
Coreografia: Vincenzo Criniti
Musica: George FitzGerald, Israel Kamakawiwo’Ole
Danzatori: (Compagnia EgriBiancoDanza) Elisa Bertoli, Simona Bogino, Maela Boltri, Vanessa Franke, Eleonora Ricupero, Alessandro Romano
“E’ come se la rete fosse un gigantesco lavatoio dove dare sfogo alle pulsioni più negative…” Silvia Brena (fondatrice di Vox, l’Osservatorio sui diritti) HATERS OVER THE RAINBOW si ispira agli “haters”, coloro che sul web si prendono la libertà di giudicare con commenti carichi di odio che hanno l’obiettivo di screditare un utente. La ricerca gestuale parte da improvvisazioni; i danzatori hanno dovuto confrontarsi con persone o situazioni immaginarie che scatenano emozioni tendenti all’odio. La struttura coreografia al suo inizio è una continua addizione di danzatori e movimenti così come post, link, foto e video si addizionano nelle nostre news feed. Da un primo commento sui social si può arrivare a prendere di mira un utente scatenando come una reazione a catena dalla quale il coreografo prende spunto per la parte centrale della coreografia. Nel proporre varie sfumature dell’odio in una struttura coreografica ispirata a quella dei social network si sfocia in un atmosfera quasi “over the rainbow”, come speranza verso un utilizzo dei social network in maniera serena e pacifica anche se, così come nella vita reale, ci sarà sempre la pecora nera. 

ENTRE3
Coreografia: Alessandra Pomata, Ester Bucci, Sarah Sanna
Musica: Autori Vari
Danzatori: (Safeminas) Alessandra Pomata, Ester Bucci, Sarah Sanna
La creazione artistica “ENTRE3” è il tentativo di rappresentare tramite le tre danzatrici in scena la simbolica del numero Tre, prodotto dell'unione tra l’Uno, il principio attivo e il Due, il grembo che accoglie la creazione. Possiamo definirlo il primo prodotto del pensiero che si moltiplica e si espande; racchiude in se sia il concetto dell'unione sia quello dell’espansione. Si tratta di associare il Tre alle qualità superiori dell’Uno (la forza e la rettitudine) e quelle superiori del Due (la grazia e l’accoglienza fertile) e mantenere tutto questo nella perfetta armonia per farlo crescere ed espandere. Secondo la Kabbalah il Tre è associato alla terza lettera dell'alfabeto ebraico: GHIMEL. La forma della lettera richiama la figura di una persona nell’atto di correre, come se mettesse il piede in avanti per lo slancio. Si tratta dell’origine del movimento ,rappresenta la spinta ad uscire da se stessi. GHIMEL, il Tre, è la sede della volontà di crescere, è ciò che invita al progresso, al miglioramento di ciò che siamo. GHIMEL rappresenta anche l’espandersi ed il contrarsi della luce infinita durante il processo della creazione dei mondi. 

JEUX DE DAMES – Gioco di dame
Coreografia: Francesco Colaleo e Maxime Freixas / Cie MF
Danzatori: (Compagnia Jeune Ballet Desoblique) Thais Desveronnieres, Tiphanie Gallo Marchiando, Julie Kittl, Stella Mongheal,Manon Jalade
Attenzione prego. State per assistere ad un gioco di tre dimensioni, che è cominciato molto tempo fa. Cinque ballerine incontreranno, per voi, differenti personaggi. Un gioco di dame attraverso il quale tutto vi sarà svelato. Le vedrete forti, ma anche deboli, protagoniste oppure sottomesse, ma non si arrenderanno mai e lotteranno per vincere la partita. Queste donne percorreranno, senza dubbio, un solo livello di questo gioco, ma sarete testimoni delle loro tattiche e della loro evoluzione. Questo vi permetterà forse di poterlo giocare a vostra volta e anche di evitare di avere una cattiva coscienza. "Jeu de Dames" vuole sensibilizzare l'opinione pubblica sullo status delle donne. Noi ci avviciniamo al tema con leggerezza e ironia, offrendo così una doppia lettura della pièce. Dove alcuni vedranno solo umorismo e divertimento, altri potranno notare riferimenti relativi alle ingiustizie nei confronti delle donne. Un argomento che sembra essere meno presente al giorno d’oggi, ma non dovete dimenticare queste parole "Grandi scrofe, cagne, buone a nulla e animali disgustosi" dette, nel 2017, dal Presidente degli Stati Uniti d'America, questo quando disponiamo dal 2014 di una legge per una uguaglianza reale tra donne e uomini. Le donne hanno dimostrato e dimostrano tutt’oggi di essere all'altezza del uomo, quando fermeremo queste ingiustizie? 

SATHYNE(S)
Coreografia: Ingrid Florin
Musica: Rachmaninov 
Danzatori: (Compagnia Jeune Ballet Desoblique) Thais Desveronnieres, Tiphanie Gallo Marchiando, Julie Kittl,Stella Mongheal,Manon Jalade
SATHYNE(S) riflette una dinamica politica e artistica che rappresenta, in qualche modo, il tema della gioventù contemporanea. Come può l’espressione di un corpo essere il riflesso di una dinamica sociologica? Questo corpo sviluppa un tema politico e poetico per divenire l’espressione di un sentimento singolare, il gesto diventa significato sociale. La musica, base della coreografia, vive per l’oralità e all’interno di essa: un flusso, una corrente che attraversa i secoli. L’universalità della sua funzione unisce il mondo attribuendogli un’influenza psicologica ed emozionale volontaria sullo spettatore.I preludi op. 3 N° 2 e in SOL minore di Rachmaninov saranno la colonna portante di SATHYNE(S) 

#EMBRACING 
COREOGRAFIA: Giovanni Napoli 
DANZATORE: Cosmo Sancilio 
MUSICA: Eyes Shut – Nocturne in C Minor 
AUTORE: Olafur Arnalds, Alice Sara Ott 
L'abbraccio è uno strumento emotivo potente: consola, include, avvicina, crea intimità, consolida i rapporti. Può essere materno, amico o passionale. Abbracci come interazioni tra persone, ma l'atmosfera cambia, l'abbraccio diventa costrizione, diventa impossibilità di movimento. L'amore diventa possesso, la passione diventa ossessione, l'affetto diventa controllo. Non c'è più equilibrio, l'abbraccio perde la sua circolarità e diventa gabbia, mostrando che il rapporto tra le persone è sempre impari. Un braccio che si allunga, un braccio che si contrae, una mano si appoggia, il busto si curva. Un gesto apparentemente meccanico e fisico, talvolta imposto o di circostanza, spesso però ricercato, sperato. Solo per pochi intensamente vissuto. Custodito come un bene prezioso, l'abbraccio concede una piccola magia, una pausa dalla realtà. Nel silenzio del calore che un abbraccio sa trasmettere e ricevere, la testa si appoggia, il respiro si fa lento, i profumi esplodono, il corpo diventa leggero.Un pensiero si fa strada lungo la schiena ed arriva alla mente: la felicità. Felicità raggiunta, felicità attesa, felicità sospesa, felicità perduta. Dire tutto senza dire niente, perchè le parole non servono, serve esserci. Una corsa continua del corpo e della mente, ecco cosa è la vita, una tensione costante verso qualcosa, verso qualcuno, verso noi stessi.Una lotta interiore tra giusto e sbagliato, lecito e illecito, proibito e concesso, razionale ed irrazionale, ma può succedere che arrivi un momento in cui tutto è concesso. Si, tutto si ferma e, seppur per un istante, seppur per un ultima volta, ancora una volta un braccio si allunga, l'altro si contrae e avvolge, la mano si stringe, la testa si appoggia, il respiro è profondo, ed è li, è proprio tutto li: sei arrivato dove volevi, dove potevi, è arrivata la TUA pace. 


T A N K U M A S 
COREOGRAFIA E PERFORMANCE: Ine Dubois (BE), Maciej Piotr Beczek (PL), Paulius Prievelis (LT) 
SOUND DESIGN: Andrius Stakele (LT) 
T A N K U M A S è un'esibizione di teatro di danza fisica in cui tre artisti da Lituania, Polonia e Belgio si incontrano nella danza e attraverso la danza. Tankumas (in inglese Density) è un punto di partenza, l'inizio, che è venuto dalla ricerca dello spazio esterno, la vita di una stella in confronto con la vita degli esseri umani e le loro esperienze. La performance racconta tre storie diverse, accomunate dalla stessa parola: esperienza. Sono domande esistenziali. Viviamo in un mondo in cui cerchiamo di separare noi stessi e i nostri sogni dagli altri? Dove cerchiamo la nostra identità? Chi sono io e chi sei tu? Le nostre decisioni passate hanno influenza su come agiamo ora? Tutto è deciso dall'universo o da un potere più grande? Da dove veniamo? Queste e molte altre domande sono generate da una memoria o da un sogno. In una ricerca di ciò che unisce e disconnette, i sentimenti fondamentali che li stanno rendendo umani, si mescolano e si condensano. È come la fine di una stella morente, che diventa un oggetto minuscolo e denso che fluttua nel vuoto, una stella di neutroni o un buco nero circondato da una nube in espansione di gas molto caldo. 



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