Goldberg-Variationen, dopo il successo del debutto, proseguono le repliche


Corpo di Ballo del Teatro alla Scala di Milano
diretto da Frédéric Olivieri


“Ogni volta che ascolto Bach sento il mio cuore che sobbalza. La sua musica è per me un’inesauribile fonte di ispirazione e lo è sin dai miei vent’anni, prima ancora che, in Germania, a Düsseldorf, allestissi una coreografia sulle Variazioni Goldberg, da molti critici considerata, agli inizi degli anni Novanta, una delle creazioni coreografiche più importanti di quel periodo”.

Così Heinz Spoerli presentava Cello Suites, entrato nel repertorio della Scala nel 2015 inaugurando le produzioni su musica da camera. Allora era il violoncello solo a dialogare con i corpi dei danzatori scaligeri sulle note di Bach; ora per questo balletto, che arriva alla Scala per la prima volta, sarà il pianoforte a dialogare con il movimento, nel dipanarsi nell’architettura, fatta di schemi matematici e simmetrie, delle Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach attraverso soli, duetti o momenti di gruppo, in una sofisticata ed ispirata produzione ricca di energia, dinamismo e momenti di grande lirismo. Al pianoforte Alexey Botvinov, con un primato di esecuzione dal vivo delle Variazioni Goldberg (300, raggiunte lo scorso novembre, suonando alla Berlin Philharmonie), e che fin dagli esordi ha condiviso anche l’esperienza con questo balletto di Spoerli, che testimonia il profondo legame del coreografo svizzero e la musica di Bach:

“Quando lavoro - afferma Heinz Spoerli - lascio che la musica venga a me: la coreografia è un dialogo con la musica e con la danza. Amo ogni tipo di musica, ho creato balletti con lavori di compositori di ogni genere, ma con Bach c’è un rapporto speciale, mi schiarisce le idee, mi fa concentrare. Per me Bach resta un compositore molto contemporaneo”.

Appena concluse le recite di La Dame aux camélias di John Neumeier, un nuovo debutto attende dunque il Corpo di Ballo della Scala diretto da Frédéric Olivieri: dal 25 gennaio gli artisti scaligeri si immergeranno nuovamente nel mondo musicale di Bach e in quello coreografico di Heinz Spoerli, per il debutto di Goldberg-Variationen, uno dei lavori più acclamati del coreografo svizzero dal 1993 (anno in cui la creò a Düsseldorf, per riprenderla successivamente, rivista e con nuovo allestimento firmato da Keso Dekker, nel 1996, con lo Zurich Ballet).

Alla Scala per la prima volta, questo titolo prosegue il fortunato ciclo di balletti su musica da camera, che ha approfondito un connubio di grande fascino tra strumento musicale e corpi dei danzatori, che rispondono alle sollecitazioni dei timbri e dei toni della musica per una vera opportunità creativa e artistica, nell’esaltare partiture che si aprono a una platea ampia e sfaccettata e si visualizzano in scena amplificando atmosfere e suggestioni.

L’incontro con artisti di una nuova compagnia che interpreta questo balletto fornisce sempre al coreografo lo stimolo per adattare e rimodellare il suo lavoro lasciandosi ispirare anche dalla personalità degli interpreti, e la qualità degli artisti scaligeri è stata per lui una stimolante occasione aggiuntiva nel momento in cui ha ripreso questa coreografia; alla Scala vedremo in scena oltre trentacinque artisti tra Primi Ballerini, Solisti e artisti del Corpo di Ballo: interpreti principali Claudio Coviello, Nicoletta Manni, Antonino Sutera, Marco Agostino, Antonella Albano, Francesca Podini, Virna Toppi, Vittoria Valerio, Timofej Andrijashenko, Martina Arduino, Nicola Del Freo, Walter Madau, Gioacchino Starace.

“Per me - scrisse Spoerli nei programmi di sala delle prime rappresentazioni - le Variazioni Goldberg sono come la vita che ci passa accanto. Ci sono relazioni, intrecci di coppie, separazioni che riportano a una condizione neutra. Come nella vita, si conoscono persone nuove e poi ci si riallontana. Più si invecchia e si matura, più cambia il modo di vedere e capire le cose. Forse posso provare a raccontare nelle Variazioni questo passarsi accanto e questo stare insieme. Un arco coreografico che si estende dall’inizio alla fine, dal nostro inizio alla nostra fine”.

Abbandonato infatti l’iniziale intento di seguire le matematiche dello spartito bachiano, Spoerli in questo lavoro si è fatto guidare dalle emozioni, cercando l’anima dentro le forme musicali bachiane, per forgiare su di esse le sue forme coreografiche. Il balletto comincia e finisce con l’Aria che vede impegnati tutti i danzatori.

Tra questi due estremi le trenta variazioni, in cui coreograficamente si è affidato allo spirito della musica (veloce, lento, brillante, lirico…) e a uno sviluppo di tre pas de deux, sui tre brani con tonalità minore - un pas de deux giovanile, il secondo con un senso di mezza età e il terzo di maturità - il tutto accompagnato anche dalle suggestioni cromatiche dei colori dei costumi, essenziali, che danno vivacità e riflettono il colore delle diverse variazioni.


25, 27, 30 gennaio;
1, 6, 7 (2 rappr.), 9 febbraio;
2, 21, 22 marzo 2018 

www.teatroallascala.org

Goldberg Variationen / Virna Toppi, Nicola Del Freo / ph Brescia e Amisano Teatro alla Scala

Commenti

  1. Visto ieri sera, lavoro raffinato e di qualità.Complimenti a tutta la Compagnia della Scala.

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