"Fushikaden" dalle Vigne di Lodi verso l'internazionalità

co-produzione Teatro alle Vigne di Lodi
 e Asian Studies Group

Lo spirito del Fiore, le emozioni del mondo

17-18 gennaio 2018 presso
Spazio Teatro No’hma, Milano


da un’idea di Paolo Cacciato e Piera Rossi

regia Paolo Cacciato

con Nana Funabiki e Michele Gorlero

pianoforte Yuna Saito

baritono Taisho Kato

soprano Mai Inaba

ai Taiko e alle stumentazioni giapponesi
Tetsuyoshi Maeda e Masayuki Sakamoto

per la parte italiana Taiko
Chiara Codetta Raiteri, Tobia e Samuele Galimberti

coordinamento Giorgio Galimberti

scenografie di Opere d’arte di Codice Bianco, Makoto

light design Christian Laface

costumi Giulia Bonaldi

produzione Asian Studies Group


Dopo la prima rappresentazione avvenuta con grande successo al Teatro alle Vigne di Lodi il 27 novembre 2016, lo spettacolo giunge a Milano.

E' stato presentato alla stampa Fushikaden – tenka no emotions alla presenza dell'assessore alla Cultura Lorenzo Maggi, del direttore artistico del Teatro alle Vigne Piera Rossi, dell'autore Paolo Cacciato, dall'attrice Nana Funabiki e dal performer Michele Gorlero.  Una co-produzione del Teatro alle Vigne di Lodi e Asian Studies Group (nata nel 2016 in occasione del 150° anniversario delle relazioni Italia-Giappone).

L'essenza dell'incontro nasce proprio sull'importanza della logica di produzione che è la vita del teatro in quanto "anima". Il prodotto che ne è uscito "Fushikaden" risulta raffinato ed elegante e sarà possibile vederlo a Milano. Alla prima di Lodi era presente il console giapponese che è stato piacevolmente sorpreso e conoscendo il mondo giapponese non è facile fare centro con una produzione italiana e quindi è stato sicuramente un motivo di grande orgoglio. Un romanzo interculturale in chiave pop e d'avanguardia, un qualcosa di particolare dove l'ispirazione al tetaro No con l'ausilio del teatro danza, dell'opera lirica giapponese performata live sul palco fino alle percussioni danno vita ad uno spettacolo che racconta le emozioni senza nessun elemento testuale di prosa con un gioco di luci di grande impatto scenico. Una combinazione di elementi che ha colpito la giuria del Teatro No'hma. Fare produzione è sicuramente uno tra gli aspetti fondamentali nella vita di un teatro e quello alle Vigne di Lodi ha saputo dimostrare in toto la sua vocazione e le sue enormi potenzialità.

Il 17 e 18 gennaio allo Spazio Teatro No’hma in occasione della selezione che ha permesso allo spettacolo di entrare nella rosa dei 10 eventi in concorso alla nona edizione del Premio Internazionale Teatro Nudo Teresa Pomodoro sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica e con l’adesione del Ministero degli Affari Esteri.

Lo spettacolo nato da un’idea di Paolo Cacciato con Piera Rossi si propone come un viaggio alla scoperta delle emozioni che accomunano “noi” e “loro” secondo una chiave di lettura interculturale, con il coinvolgimento di interpreti italiani e giapponesi.

Tracce interpretative composite dalla tradizione del Teatro No giapponese rivisitate in una prospettiva contemporanea, alternate a momenti di canto dal repertorio dalla tradizione lirica giapponese, viaggi sonori e musicali dal vivo, in un crescendo dinamico espressivo con coreografie proprie della tradizione contemporanea e di ricerca del Teatro Danza.

Un dialogo fra mondi reso palpabile da una scenografia essenziale che è opera d’arte dell’artista giapponese Codice Bianco.

Il Premio Internazionale "Il Teatro Nudo di Teresa Pomodoro" vuole contribuire ad immettere le arti sceniche nel cuore delle società, restituendo al teatro il suo valore di esperienza, occasione di crescita e condivisione aperta a tutti i cittadini, senza distinzione di età, classe sociale, sesso e appartenenza geografica. Il Premio è intitolato alla memoria di Teresa Pomodoro, originale ispiratrice e anima di una concezione del teatro aperto alla contaminazione fra le diverse discipline artistiche che, nello Spazio Teatro NO’HMA di Via Orcagna a Milano, si compenetrano idealmente in spettacoli, manifestazioni e incontri, animando così i luoghi della solitudine sociale e dell’emarginazione, perché il teatro si faccia ponte per gli esclusi e li renda protagonisti della sua arte, recuperandone la funzione morale che è prima di tutto catarsi, oltre il ruolo mimetico della tradizione aristotelica. NO’HMA onora così l’originalità della proposta di Teresa Pomodoro con l’ambizione di scoprire in tutto il mondo ciò che significa rappresentare tematiche normalmente escluse dalla scena: quel teatro che dà voce all’emarginazione, al degrado, alle periferie, all’estraneità tra individui. Prendendo spunto dal Metateatro di Teresa Pomodoro si cerca di conoscere e promuovere quelle esperienze che esprimono e sostengono la vita, abbattendo pregiudizi e barriere culturali. L’inclusione è accoglienza dell’altro attraverso un teatro che va oltre, alla ricerca del significato di dignità, di umanità e dei valori condivisibili da tutti. Per lo Spazio Teatro NO’HMA l’istituzione del Premio si aggiunge alla già poliedrica attività che esso svolge sin dalla sua fondazione, diventandone il “cuore” e un ulteriore nesso con il mondo. Per il Comune di Milano rappresenta l’arricchimento della propria politica di sostegno e promozione dei premi teatrali cittadini, ma di rilevanza nazionale, che rappresentano un ulteriore sostegno alla creatività teatrale che connota Milano quale capitale dello spettacolo, anche come contributo ad un sistema dello Spettacolo in trasformazione.

La co-produzione Teatro alle Vigne e Asian Studies Group ha permesso ad un gruppo di artisti e interpreti italiani e giapponesi, già vicini a Garden Blaze Talents Management, di rappresentare attraverso una lettura comparativa (oriente/occidente) la messa in scena delle emozioni umane in una selezione avvalorata da principi estetici rappresentativi della cultura tradizionale giapponese, interpretati in modalità eterogenee: dalla recitazione e atmosfera tipiche tel Teatro No, per unirsi a stimoli recitativi del Teatro Europeo di prosa, passando per intervalli coreografici d’avanguardia suggestionati da ritmicità tradizionale giapponese ma evoluti nella carica espressiva del Teatro Danza, fino a coinvolgere lirica e musica giapponese con il coinvolgimento di cantanti di musicisti, pianoforte e taiko quasi in un dialogo musicale di confronto e completamento. L’adattamento scenico delle performances in prima istanza è andato in scena a Lodi ad opera di Francesco Pacelli, ballerino attore e coreografo mentre nelle serate milanesi godranno di una performance più di stampo attoriale nell'interpretazione di Michele Gorlero (diplomato alla scuola Teatro Arsenale di Milano).

Nana Funabiki diplomata alla scuola Teatro Arsenale di Milano, una vita da sempre spesa nello studio del teatro e della musica tradizionale giapponese “racconterà” le emozioni attraverso il Teatro No di ieri e lo slancio interpretativo che il teatro contemporaneo dona alla ricca simbologia giapponese rivisitando senza rinnegare il valore del Fushikaden di Motokiyo Zeami. La splendida voce della soprano Mai Inaba intensifica con il colorismo del canto giapponese “le emozioni del mondo”. Al pianoforte Yuna Saito, dell’Accademia Musicale del Teatro alla Scala di Milano in un crescendo interpretativo che va oltre l’accompagnamento musicale.



Ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento posti
si consiglia di prenotare a:

https://www.nohma.org
telefono 0245485085 / 0226688369
nohma@nohma.it


Maggiori informazioni:

Paolo Cacciato: 3497420762
P.cacciato@adm-ea.com





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