MAURO ASTOLFI NOMINATO ALLA SCUOLA DEL TEATRO DELL'OPERA

Nuovo incarico
alla Scuola del Teatro dell'Opera
di Roma per Mauro Astolfi

Intervista esclusiva di Michele Olivieri


Nuovo e prestigioso incarico presso la "Scuola del Teatro dell'Opera" di Roma diretta da Laura Comi per MAURO ASTOLFI in qualità di docente del settore "danza contemporanea".


La Scuola di danza, diretta da Laura Comi già Prima Ballerina Etoile del corpo di ballo del Teatro dell’Opera, è stata istituita nel 1928 ed è una delle più antiche e prestigiose Scuole professionali italiane. Si trova in via Ozieri 8, in un suggestivo villino ubicato in una via appartata e tranquilla a ridosso dell’Acquedotto Felice (realizzato durante il pontificato di Papa Sisto V) che imprime alla Scuola un aspetto storico e particolare. Questa atmosfera d’altri tempi la rende unica e affascinante, Luchino Visconti nel 1951 la scelse come sede per girarvi alcune scene del film “Bellissima” con Anna Magnani.

La Scuola per la sua finalità è da sempre impegnata, attraverso una mirata selezione, a preparare bambini, adolescenti e giovani che intendono avviarsi alla professione del danzatore, con ammissioni annue di bambini provenienti da ogni parte d’Italia e non solo.

La Scuola offre agli allievi meritevoli la possibilità di partecipare, sin da giovanissimi, agli spettacoli di opere e balletti della stagione del Teatro dell’Opera; esprimersi fin dai primi anni di studio sul palcoscenico e venire a contatto con il mondo del lavoro contribuisce ad una più completa formazione finalizzata a rendere preparati i ragazzi all’impegno professionistico.

La Scuola è impegnata anche in spettacoli interamente eseguiti dagli allievi al Teatro Nazionale, al Teatro Costanzi e in decentramento in Italia e all’estero.

Il Corpo docente vanta professionalità con ampie esperienze. Insegnanti di tecnica accademica: Silvia Curti, Anna Maria Garagozzo, Ofelia Gonzalez, Carla Rossi, Alessandro Molin, Pablo Moret, Gerardo Porcelluzzi. Insegnante di repertorio classico: Gaia Straccamore. Insegnante del corso di contemporaneo: Mauro Astolfi. Insegnante del corso di fisiotecnica e propedeutica alla danza: Valentina Canuti. Insegnante del corso di storia, teoria e cultura musicale: Giuseppe Annese. Maestri accompagnatori al pianoforte: Sergio Di Giacomo – Emanuele Lucchisani – Samuel Tanca.



Caro Mauro, innanzitutto felicitazioni per la prestigiosa nomina. Come è arrivata e come accogli questa nuova sfida?

Ciao Michele, mi è arrivata una telefonata da Laura verso i primi di settembre, assolutamente inaspettata, parlandomi di questa sua idea e proponendomi l'incarico. Idea che ho accolto con assoluto entusiasmo, non solo per l’eccellenza del Teatro in sé, ma anche e soprattutto per la stima e il rispetto profondo che ho maturato in questi anni per il lavoro svolto da Laura in Scuola.


Quale saranno le tue linee guida per il nuovo incarico?

Sicuramente cercare di interpretare e di elaborare un lavoro pensando a degli studenti che per la caratteristica stessa della scuola privilegiano in modo assoluto il lavoro classico.


Un altro prestigioso riconoscimento al tuo lavoro si è aggiunto con questa assegnazione. Quali sentimenti provi?

Trovo personalmente che l'aspetto più stimolante, per esperienza personale, sia proporre un lavoro sistematicamente basato sullo studio del movimento, in corpi già fortemente preparati attraverso la danza classica, produce sempre un risultato entusiasmante.


Sei uno dei docenti e coreografi italiani tra i più attivi sia in Italia che all’estero in progetti internazionali per lo sviluppo della danza contemporanea. Come si rispecchierà nella Scuola del Teatro dell’Opera di Roma questa tua esperienza a tutto campo?

Sai mi sono sempre preparato a qualsiasi tipo di lavoro con il massimo impegno, cercando di non considerare dove ero arrivato, cosa avevo fatto e quante gratificazioni professionali avevo ricevuto fino a quel momento. Il sentimento prevalente che mi accompagna in qualsiasi nuova avventura e la curiosità, un aspetto che di solito si associa prevalentemente ai bambini, gli adolescenti. Nel mio caso, non so se sia un bene o un male, ma è l’aspetto che di solito prevale sul resto. Per il resto c’è sempre il desiderio, la voglia di tirare fuori il meglio da questi ragazzi e poterli aiutare ad ampliare il loro vocabolario.


Quali sentimenti di gratitudine nutri per la direttrice Laura Comi?

Come ti dicevo prima. Stimo profondamente il lavoro che Laura ha svolto in questi anni alla direzione della scuola. Ho potuto vedere delle sue ragazze in alcuni Gala, ho potuto notare l’attenzione, il rigore e la profonda osservazione di qualsiasi aspetto dei suoi ragazzi. Sono sinceramente ed esclusivamente interessato a lavorare con persone che vivono la professione in questo modo.


Come cambiano gli obiettivi quando si ricopre il ruolo di insegnante in una delle più antiche e storiche scuole di danza professionali italiane?

Sai gli obiettivi non cambiano, sinceramente non mi sono mai posto in modo diverso a seconda del luogo dove mi trovassi. Cerco sempre di fare e dare il meglio, potrebbe sembrare banale e retorico ma è semplicemente questo. Nel caso della scuola del Teatro dell’Opera sicuramente ci sarà un’attenzione particolare nel cercare di proporre, introdurre gradualmente un concetto, una filosofia, un modo diverso di utilizzare e di sentire il corpo. I ragazzi sono preparati con cura e attenzione assolutamente meticolosa, e la cosa più importante sarà cercare di completare questo processo in modo totalmente armonico. Almeno questo è quello che mi prefiggo.


Qual è la differenza tra insegnante e coreografo?

La coreografia certamente è completamente libera ed è un’espressione in cambiamento, in mutazione costante, non asservita a nessun tipo di logica particolare. È un insieme di pulsioni, di riflessioni, di esplorazioni di quello che sei, che credi di essere, di come riesci a percepire e ad interpretare il mondo esterno. L’insegnamento si occupa fondamentalmente di un aspetto educativo, di capire chi hai di fronte, che cosa ti sta chiedendo, di cosa ha bisogno per crescere in modo sano. Da un certo punto di vista, credo che sia molto più difficile, anche per le responsabilità che comporta, insegnare che non coreografare... anche se nel mio caso ad esempio, avendo una Compagnia con un nutrito repertorio e una tournée molto estesa a livello internazionale, ho assolutamente delle responsabilità ben precise anche in questo senso!


Secondo il tuo sapere, qual è il suggerimento per avvicinare i giovani alla danza contemporanea?

Ai ragazzi che si avvicinano alla danza contemporanea suggerisco di non avere idee in merito, o quantomeno di cercare di non formarsi un’idea su cose viste attraverso i social, youtube o qualsiasi altro canale virtuale... Li invito ad andare a teatro, frequentare una buona scuola e vedere cosa accade nella loro mente e nel loro corpo! Prima di capire e di pensare che si possa danzare con il cuore... è assolutamente necessario riuscire a mettere insieme queste due parti cioè che la testa e il corpo lavorino realmente all’unisono.


Sei celebre per ricoprire anche il ruolo di direttore del dipartimento contemporaneo del DAF. Come concilierai questi due incarichi?

Questa sarà una cosa tutta da scoprire, effettivamente questo doppio impegno e questo doppio incarico rischierà di esaurirmi il doppio. Ma a parte gli scherzi, l’unico elemento che mi esaurisce è fare veramente qualcosa che non amo svolgere o che scopro strada facendo non abbia più il senso iniziale... quando nutro un interesse autentico e concreto nei confronti di qualcosa, in qualche modo trovo sempre la possibilità di ricaricarmi. Ma comunque... rischio grosso!

In bocca al lupo e buon lavoro!

Michele Olivieri




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