Bolzano Danza ospita Dunja Jocic, coreografa serba con "Don’t talk to me in my sleep"

Viaggio nelle relazioni claustrofobiche e travolgenti:

Dont’ talk to me in my sleep

coreografia di Dunja Jocic 

il 20 luglio a Bolzano Danza 


Venerdì 20 luglio Bolzano Danza ospita Dunja Jocic, coreografa serba attiva in Olanda con il suo lavoro di successo Don’t talk to me in my sleep, premiato al Noorderzon Festival 2015 e per la prima volta ospitato in Italia quest’anno. Si tratta di un duetto di travolgente impatto emotivo – recitato e sovratitolato - liberamente ispirato alla relazione tra Andy Warhol e sua madre, condotto da due danzatori maschi. Teatro Comunale /Studio, 20 luglio h. 21 (biglietti € 22- 8).

Un duetto esclusivamente maschile che mette in scena la relazione claustrofobica di un uomo con la madre. Don’t talk to me in my sleep (“Non parlarmi nel sonno”), liberamente ispirato al rapporto tra Andy Warhol e Julia Warhol si svolge in una stanza buia e desolata tra specchi, fiori di plastica e tazze da tè nella casa dove un uomo vive ancora insieme a sua madre e alla sua gatta. In quella stanza il tempo sembra essersi fermato nel rapporto schizofrenico tra i due. 

Condannati a restare l’uno con l’altro in una relazione simbiotica pur nella mancanza di comunicazione diretta (i testi che si ascoltano provengono da una radio, e a recitarli sono Michael Jahoda e Sabine Kupferberg) i due riproducono modelli quotidiani creando un terreno fertile per irritazioni reciproche. Di questo tenore i testi di Andy: “Ho proibito a mia madre di fissarmi mentre dormo… Mi sveglio di nascosto ma fingo di essere ancora addormentato e rimango immobile. Se avessi una stanza tutta mia, chiuderei la porta e farei quello che voglio. Voglio moltissime cose…”. I sogni di una vita indipendente emergono nella mente dell'uomo che si libra in scene di danza travolgenti guidato dal paesaggio sonoro elettronico di Hugo Morales. 

“Un corto circuito relazionale questo spettacolo – scrive un critico olandese - che può terminare solo con la morte di uno dei due. Un ballo macabro tra specchietti mobili e trasparenti che cambiamo continuamente prospettiva di visione allo spettatore”.

DUNJA JOCIC Nata a Belgrado, dopo un’eccellente carriera nella ginnastica ritmica (World Cup nel 1992), studia danza alla Rotterdam Dance Academy e successivamente avvia l’attività di performer in diverse compagnie tra cui Club Guy and Roni (Olanda), Ballet du Nord (Francia) ed Emio Greco/PC (Olanda). Nel 2007 crea il suo primo lavoro, No flowers, please, che ottiene il riconoscimento del Pubblico e il “Premio innovazione” al Festival of Choreographic Miniatures di Belgrado che le commissiona, insieme al Grand Theatre di Groningen, la successiva produzione a serata intera Not Me. Autrice di brevi film e documentari, Jocic ha diretto Mirroring nel 2011 e Bird, premiato al Nederlands Film Festival 2015. È dello stesso anno anche Don’t talk to me in my sleep (Non parlarmi nel sonno) ospitato a Bolzano Danza quest’anno. Dunja Jocic è sostenuta da Korzo Productions, una delle più importanti istituzioni produttive nell’ambito della danza contemporanea per i giovani artisti e coreografi in Olanda.




Crediti Fotografici: Dunja Jocic_Don't talk to me in my sleep_photo STIL_(c) Marinus Groothof




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