COPPELIA NELLA VERSIONE DI AMEDEO AMODIO

DANZA AL TEATRO FRASCHINI

Si apre il sipario sulla danza
in scena "Coppélia" firmata
dal coreografo Amedeo Amodio


Venerdì 3 febbraio alle ore 21 presso lo storico Teatro Fraschini di Pavia troveremo in palcoscenico, nei ruoli principali Alessandro Macario (Nataniele) in bilico tra amore e follia, Anbeta Toromani (Clara) divisa tra tenerezza e seduzione. Albanese lei (già prima ballerina al Teatro dell’Opera di Tirana e notissima al grande pubblico televisivo in Italia), napoletano lui (attualmente primo ballerino al Teatro San Carlo di Napoli). Con loro, il corpo di ballo e i solisti della Daniele Cipriani Entertainment.

Coppélia (1870) si ispira al racconto di Hoffmann “L’uomo di sabbia” (1815). E’ la storia d’amore tra Swanilda e Franz, messa a dura prova dal costruttore di giocattoli Coppelius che inventa una bambola animata di cui Franz si innamora perdutamente. Alla fine di avventure e sotterfugi, Swanilda si sostituirà di nascosto alla bambola meccanica, gabbando Coppelius e riconquistando l’amato.

La coreografia in due atti di Amedeo Amodio, artista italiano di prim’ordine, ambienta il racconto negli Studios hollywoodiani, tra i grandi miti del cinema: Coppelius è un regista intento a realizzare la sua nuova opera, Coppelia tiene le fila del set dove agiscono Olimpia, la bambola meccanica, Nataniele e Clara, una coppia di attori il cui amore viene messo in pericolo. Sulle musiche di Léo Delibes la situazione volgerà ad un tragico epilogo. Entrano anche altre mitiche figure cinematografiche, Dracula, Frankenstein e Charlot, oltre a suggestioni ed atmosfere che arrivano da Ginger Rogers e Fred Astaire, Gary Cooper a Marlon Brando.


Da uno scritto del Maestro Amedeo Amodio:
“Occhi ci vogliono, occhi ci vogliono... Lancia un urlo...”
“...Come potete pretendere che io consideri le vostre figure fosche e confuse come creature vere, piene di vita e di sentimento?”
Ciò che maggiormente mi ha affascinato nel racconto di Hoffmann è la complessità della percezione risolta in termini di immagini frammentarie, a brandelli che il racconto prima, in seguito la musica mi suggerivano.
L’idea di usare tecniche cinematografiche che rappresentassero i momenti “soggettivi” di Nataniele (resa in termini narrativi della discontinuità, oserei dire della “confusione”) ha determinato come conseguenza che tutto il balletto avvenisse in un set cinematografico rendendo così più ambiguo l’uso stesso di spezzoni filmati.
Si sta girando un film di cui scopriamo i particolari, primi piani e spezzoni di scenografia spesso irrelati tra loro, in cui Coppelius è il misterioso regista e Nataniele uno dei personaggi, la cui immaginazione verrà spesso a manifestarsi negli spezzoni di film, sogni o presagi di morte.
Ad esempio quella caduta dalla torre del corpo di Nataniele che apparirà già all’inizio e ne rappresenterà il suo tragico e inesorabile destino; o gli occhi vuoti di Olimpia che lo trarranno in inganno promettendogli apparenti bellezze. Occhi che osservano, dunque, e in tutti i contesti: l’occhio di Nataniele che vede se stesso e la sua realtà, quello di Coppelius che demiurgicamente osserva e “conduce” Nataniele, l’occhio del pubblico che vede il tutto.
Al culmine delle visoni, centro del tutto, c’è la balera che rappresenta, come momento a sé, la realizzazione dei sogni di Nataniele; su una serie di trasfigurazioni musicali di uno dei precedenti temi di Delibes, in forma di danze che appartengono ormai al nostro inconscio collettivo quali il mambo, il tango, il cha-cha-cha, Nataniele liberato per un momento da impedimenti razionali, vedrà Olimpia diventare persona viva e con lei danzerà vivendo così ciò che tanto a lungo ha desiderato.
Nella discontinuità di questo “magma” appariranno anche scene o frammenti o personaggi entrati ormai nell’attuale mitologia: oltre alle danze di cui si diceva, dal contenuto fortemente simbolico, anche scene e citazioni di film si mescoleranno al materiale originale mentre Coppelius, artefice del destino di Nataniele, trasformandosi in regista della vita quotidiana, saprà condurre noi spettatori nelle scene della sua magica follia. (Amedeo Amodio)



Balletto in due atti di Amedeo Amodio
dal racconto di E.T.A. Hoffmann Der Sandmann
Musica Léo Delibes

Coreografia e regia Amedeo Amodio
Scene Emanuele Luzzati e Luca Antonucci
Costumi Luisa Spinatelli
Musiche della balera Giuseppe Calì 
Luci Marco Policastro 
Assistente alla coreografia Stefania Di Cosmo
Produzione Daniele Cipriani Entertainment

Primi ballerini
Anbeta Toromani e Alessandro Macario 

Solisti e Corpo di Ballo Daniele Cipriani Entertainment 

Personaggi e Interpreti:
Nataniele Alessandro Macario
Clara Anbeta Toromani
Coppelius Umberto De Santis
Olimpia Giulia Neri


Gli Amici
Pietro Valente, Emilio Barone, Valerio Marisca, Francesco Moro,
Gabriele Togni, Marco Fagioli

Gli sposi e le spose
Valerio Polverari, Ferdinando De Filippo, Davide Bastioni
Susanna Elviretti, Noemi Luna, Ilaria Grisanti

La città / Gli amici
Valerio Marisca, Davide Bastioni, Gabriele Togni, Marco Fagioli
Tomo Muranaka, Andrea Caleffi, Valentina Chiulli, Elisa Aquilani

I marinai
Emilio Barone, Francesco Moro, Pietro Valente

Le ragazze di strada
Ilaria Grisanti, Susanna Elviretti, Silvia Accardo

Gli automi
Dracula Ferdinando De Filippo
Frankenstein Valerio Polverari
Charlot Francesco Moro


DANIELE CIPRIANI ENTERTAINMENT / STAFF
Maître du ballet Stefania Di Cosmo 
Assistente m° Amodio Silvana Ravone
Produzione Costanza Nocentini



BIGLIETTERIA
I biglietti dello spettacolo sono in vendita al Teatro Fraschini dal lunedì al sabato
Orari di apertura di biglietteria:
dalle 11 alle 13 e dalle 17 alle 19 (da lunedì a sabato).
Telefono: 0382/371214
Sono riconosciute riduzioni, oltre che di legge, anche per le scuole e gli studenti universitari.
Tutti i prezzi sono pubblicati sul sito www.teatrofraschini.org

ACQUISTO ON LINE: www.teatrofraschini.org




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