Il grande intellettuale, artista e maestro Alberto Testa è venuto a mancare


Un mio personale omaggio e pensiero al Maestro Alberto Testa che è venuto a mancare all'età di 97 anni, colonna portante e memoria storica della danza e del balletto in Italia, una figura autorevole che ha sempre raccontato (attingendo anche dal suo personale osservatorio artistico) con garbo e compostezza, quasi un secolo di danza nel mito di Tersicore attorniata da cotanta bellezza. Già da tempo entrato di diritto nella "Storia della Danza" con oggi il Professor Testa acquisisce quell'immortalità che appartiene solo a coloro che hanno fatto della loro vita un capolavoro a servizio dell'arte, dello studio e della conoscenza. Una preghiera e riposa in pace.




Alberto Testa (Torino, 23 dicembre 1922 - Torino, 4 ottobre 2019) è stato un grande danzatore, un minuzioso coreografo, un autorevole critico di danza e un prestigioso insegnante.

Vincitore nel 1942 del "Concorso dei Teatri Universitari" con un atto unico, si laurea lo stesso anno in lettere all'Università di Torino con una dissertazione sulla danza.

Studia danza classica a Torino con Grazioso Cecchetti, figlio di Enrico Cecchetti, perfezionandosi con Susanna Egri.

Si esibisce in seguito in alcuni dei principali teatri italiani e stranieri sotto la guida di grandi maestri come Léonide Massine, Margarete Wallmann e Aurel Milloss, partecipando a numerosi festival come quelli del Maggio Musicale Fiorentino, della Sagra Musicale Umbra, del Festival di Salisbuergo eccetera.

Attivo soprattutto come coreografo tra il 1965 e il 1987, cura i balletti per numerosi allestimenti operistici tra i quali "Giovanna d'Arco al rogo" (1960), "La dama di picche" (1963), "Turandot" (1984), "La traviata" (1984), "Tannhauser" (1985) e numerosi altri, ma anche per il teatro di prosa, dove, per il Festival di Todi, cura l'adattamento, la traduzione e la messa in scena de "La città che ha per principe un ragazzo" di Henry de Montharlant, nonché un "Omaggio a Thornton Wilder" a Roma nel 1998.

Crea inoltre le danze per "Il Gattopardo" di Luchino Visconti e per numerosi film di Franco Zeffirelli: "Romeo e Giulietta" (1967), "Gesù di Nazareth" (1976), "La Traviata" (1982), "Otello" (1986), "Il giovane Toscanini" (1988). Ha insegnato "Storia della Danza" per trent'anni, dal 1963, all'Accademia Nazionale di Danza di Roma.

È fondatore e direttore artistico del "Premio Positano per l'Arte della Danza", tra i più antichi e importanti d'Italia, inaugurato nell'agosto del 1969 e successivamente, dal 1979, intitolato alla memoria di Léonide Massine.

È presidente dal 1969 del Premio Porselli “Una vita per la Danza”, nonché cofondatore e direttore del Centro Documentazione e Ricerca per la Danza di Torino.

Organizzatore di Mostre di grande rilievo (quelle su Sergej Djagilev e i "Balletti Russi" al Museo Teatrale alla Scala di Milano e nelle Sale Apollinee del Teatro La Fenice di Venezia, 1972; sul teatro di Maurice Ravel e sul balletto al Teatro alla Scala, sui Sakharoff a La Versiliana e sul documento e il libro di danza al Teatro Regio di Torino), ha curato anche l'organizzazione dei Concerti di Danza (1967, 1969, 1970) e di svariate edizioni, a partire dal 1977 fino al 1988, dell'ormai celebre "Maratona di Danza" al Festival dei Due Mondi di Spoleto, con ripresa nella Piazza del Duomo nel luglio 2001.

Nel 1973 e poi nuovamente nel 1981 e nel 1982 è ospite come conferenziere a Teramo in occasione della rassegna "Abruzzo Danza" curata da Liliana Merlo. Nell'ottobre 2003 torna nuovamente a Teramo come principale relatore del Convegno Nazionale sulla figura di Liliana Merlo nel primo anniversario della scomparsa. Nel maggio 2006, presso il Ridotto del Teatro Comunale di Firenze, tiene un'importante conferenza per commemorare la figura di Aurel Milloss, tra i maggiori artefici del rinnovamento della danza italiana, nel centenario della nascita.

Dal 1963 su invito di Jia Ruskaja, allora direttrice dell'Accademia Nazionale di Danza in Roma, ricopre l'incarico di docente di Storia della danza per un trentennio.

Storico e critico di balletto, sin dalla fondazione, del quotidiano "La Repubblica", ha collaborato per le voci riguardanti la danza e il balletto con le principali enciclopedie e dizionari italiani e stranieri ("Enciclopedia dello Spettacolo", "Treccani", "Larousse"). Ha pubblicato articoli e saggi su programmi di sala e riviste specializzate, autore di numerose pubblicazioni sull'argomento e in più d'una occasione con la Casa Editrice Di Giacomo, con la quale ha pubblicato nel 2003 le sue "Lezioni di Storia della Danza".

Presidente di giuria e direttore artistico dei Concorsi internazionali di Danza di Perugia e di Caltanissetta. Ha fatto parte della Commissione dello spettacolo presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali nella sezione Danza.

Tra i vari riconoscimenti, il Premio Gino Tani per la critica di danza nel 1991, la Targa d'Argento del Presidente della Repubblica nel 2002 e il Premio Guido Lauri alla carriera nel 2011.

Fra il 2015 e il 2019, il suo biografo Mauro Di Rosa realizza – assieme a lui – la sua biografia, in un volume dal titolo "La Pavana della memoria. Storie, racconti, ricordi di una vita a passo di danza".

Nel 2019, il suo biografo realizza la sua bibliografia parziale e "La Pavana della memoria. Alberto Testa si racconta", una web-serie costituita da 13 episodi-intervista (in ognuno dei quali il professor Alberto Testa narra, tramite le interviste di Mauro Di Rosa, un aspetto della sua vita).

Tali progetti sono visionabili tramite i seguenti link:
www.youtube.com/watch?v=IdxPjPmGiAA (trailer della web-serie);
drive.google.com/open?id=1O2WMe-vfVB1qmzUgo009BI4mRV-jUTGw






Principali coreografie di Alberto Testa

* 1965 - Histoire du soldat

1978 - La Morte e la Fanciulla

* 1980 - Gli Uccelli

1981 - Dansatie

1982 - A due con ironia

1983 - Il tempo ritrovato

1983 - Stelle di carta

1985 - Le tre dee

1987 - La notte della musica

1993 - Carmina BuranaPrincipali scritti

Discorso sulla danza e sul balletto, Roma, 1970; 2ª ed. 1977; 3ª ed. 1981

Ricordo di Sergej de Diaghilev, Milano, 1972

Su Bejart, in “Nuova Rivista Musicale Italiana”, 1977

Giselle, Roma, 1980

Romeo e Giulietta, Di Giacomo Editore, Roma, 1980

Lettere sulla danza di J.-G. Noverre (a cura di), Roma, 1980

Don Chisciotte, Roma, Di Giacomo Editore, 1982

I grandi balletti, Roma, 1991

Storia della Danza e del Balletto, Roma, 1994, nuova ed. 2005

Cento grandi balletti, Roma, 1999, 2ª ed. 2006

Lezioni di Storia della Danza, Roma, 2003

Memoria di un testimone. Torino e la Danza. Preistoria, storia, tempo presente della nobile arte nei ricordi di un danzatore torinese, Rieti, 2005

Positano e la Danza nel mondo, Roma, 2006

Parole di Danza, Roma, 2006

Nureyev a Positano. I luoghi della memoria, Caserta, 2006

Sulla Danza - Memorie, Riflessioni - L'intelligenza del cuore, Editore M. Piretti, Bologna, 2013 (Volumi collettivi)

Il balletto del Novecento, Roma, 1983

Romeo and Juliet dal testo alla scena, conversazione tra Aurel Milloss, Alberto Testa e Marinella Guatterini, Università di Ferrara, 1986

Cronologia dei balletti, in Storia del Teatro Regio di Torino, diretta da Alberto Basso, vol. V, Torino, 1988

L'uomo e lo spettacolo (con Roberto Alonge, Gino Stefani), Roma, 1988




Commenti

Post popolari in questo blog

Fra hip-hop, contemporanea e street dance per la compagnia francese al Teatro Pavarotti-Freni

"Festival du Monaco Dance Forum 2018"

Dalla Scala di Milano la registrazione del 2014 di Raymonda su Rai5