In memoria di Loreta Alexandrescu è di scena lo Spettacolo della Scuola di Ballo alla Scala

Domenica 15 maggio 2022 – ore 20

Martedì 17 maggio 2022 – ore 20

TEATRO ALLA SCALA

In memoria di Loreta Alexandrescu

SPETTACOLO DELLA SCUOLA DI BALLO
DELL’ACCADEMIA TEATRO ALLA SCALA

ORCHESTRA DELL’ACCADEMIA TEATRO ALLA SCALA

PIETRO MIANITI, Direttore

GIOVANNI ANDREA ZANON, violino

PALOMA MARTIN, violino

DA WON GHANG, violino

SOFIA BELLETTINI, violoncello

Con gli allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala
diretta da Frédéric Olivieri

© Frédéric Olivieri - Presentazione_Ph Annachiara Di Stefano


Domenica 15 e martedì 17 maggio 2022 alle 20 il Teatro alla Scala accoglie gli allievi della Scuola di Ballo e dell’Orchestra della sua Accademia, sotto la direzione di Pietro Mianiti, per uno spettacolo che li mette alla prova nell’esecuzione di coreografie del grande repertorio neoclassico e in nuove creazioni.

Lo spettacolo è dedicato alla memoria di Loreta Alexandrescu, insegnante della Scuola di Ballo, scomparsa prematuramente lo scorso mese di febbraio, alla quale l’Accademia ha deciso di intitolare le borse di studio del Dipartimento Danza, a cui chiunque potrà contribuire anche con un piccolo gesto, grazie alla nuova sezione online del sito dedicata alle donazioni, nell’ambito della prima campagna di digital fundraising “Aiutiamoli a sognare”.

Nata in Romania, Loreta Alexandrescu aveva presto intrapreso una brillante carriera come ballerina professionista nel suo paese. Giunta in Italia alla fine degli anni ’70, aveva sin da subito affiancato all’attività artistica l’insegnamento per il quale dimostrava doti rare. Approdata alla Scuola di Ballo scaligera nel 1988, ha formato generazioni di ballerini che oggi, forti del suo magistero, sono diventati grandi interpreti sui palcoscenici più importanti del mondo.

Lo spettacolo si apre con la Presentazione ideata da Frédéric Olivieri sulle note del Concerto per due violini e orchestra in re minore di Johann Sebastian Bach. Violini solisti, Paloma Martin e Da Won Ghang, allieve della stessa orchestra, che in più occasioni si sono distinte come brillanti spalle.

La presentazione consente di dimostrare i diversi livelli tecnici e interpretativi raggiunti dagli allievi a seconda del corso frequentato fra gli otto in cui si articola il loro percorso formativo.

Per alcuni dei danzatori più piccoli si tratta del debutto assoluto sul palcoscenico. In particolare, per le sei bimbe ucraine - Polina, Aleksa, Daria, Olha, Mariia, Sofiia - che l’Accademia ha accolto dallo scoppio della guerra non solo offrendo loro l’opportunità di frequentare gratuitamente la Scuola di Ballo, ma fornendo anche un sostegno concreto alle loro famiglie: grazie al contributo della Comunità di Sant’Egidio e all’Associazione di Comunità Spazio Aperto e grazie a una raccolta fondi a cui hanno contribuito i mecenati e gli stessi dipendenti dell’Accademia, sono stati trovati per loro degli alloggi, sono state inserite nelle scuole statali e sono state predisposte lezioni di lingua italiana per le famiglie.

Lo spettacolo prosegue con due pezzi affidati a due coreografi italiani.

Il primo porta la firma di Matteo Levaggi, danzatore e coreografo di grande esperienza, che della contaminazione fra molteplici linguaggi artistici ha fatto una delle sue cifre stilistiche. Si tratta di una delle sue creazioni più conosciute, Largo, andata in scena per la prima volta nel 2007 per il “Gala des Etoiles du XXI siècle” al Théâtre des Champs-Elysées a Parigi su musiche di Šostakóvič per i due danzatori Céline Cassone e Bruno Roy, pezzo entrato poi a far parte del repertorio del Ballet du Grand Théâtre de Genève. Levaggi aveva ideato il pezzo inserendo una forte componente contemporanea, pur avendolo pensato per danzatori dalla forte matrice classica.

Oggi il coreografo aggiunge una figura maschile, scegliendo un’altra composizione musicale, la Suite n. 1 in sol maggiore per violoncello solo di Johann Sebastian Bach, che verrà eseguita sul palcoscenico da Sofia Bellettini, ex allieva del Corso per professori d’orchestra. Come lo stesso Levaggi sottolinea “suddiviso in tre momenti, il trio Largo vuole mettere in luce forme e movimenti del sentire contemporaneo, avvalendosi dei vocaboli della danza classica”.

Della seconda creazione è autore Valentino Zucchetti, formatosi fra la scuola scaligera e la Royal Ballet School, oggi First Soloist del Royal Ballet, che si è già fatto notare per diverse esperienze coreografiche per le quali ha ricevuto numerosi riconoscimenti, non ultima Anemoi, andata in scena in prima mondiale alla Royal Opera House nel 2021 con notevole successo. La creazione appositamente pensata per la Scuola di Ballo, dal titolo Canone Allegro, impegna sul primo movimento del Concerto per violino e orchestra, op. 64 di Felix Mendelssohn-Bartholdy quattordici danzatori, undici ragazzi e tre ragazze di età compresa fra i 16 e i 18 anni, dal 6° all’8° corso, in un susseguirsi di passi che richiedono grandi doti tecniche ed espressive. Afferma lo stesso Zucchetti: “la scelta di una coreografia “a canone”, interessante perché permette di cavalcare l’onda di certe strutture musicali, nasce dalla volontà di portare i ragazzi a un livello tecnico superiore, stimolandone soprattutto le capacità interpretative e chiedendo loro di danzare con vibrante energia come richiede la musica di Mendelssohn-Bartholdy caratterizzata da un ritmo molto incalzante”.

Al talento ormai riconosciuto di Giovanni Andrea Zanon, con cui l’Accademia ha già collaborato in passato, è affidato il ruolo solistico del Concerto di Mendelssohn.

Si chiude con Serenade, uno dei balletti più noti di George Balanchine, su musiche di Pëtr Il'ič Čajkovskij, ripreso da Patricia Neary, che dopo la brillante carriera come solista del New York City Ballet sotto l’egida dello stesso Balanchine ne ha raccolto l’eredità, riproponendone in tutto il mondo gli allestimenti. La scuola aveva già interpretato il celebre balletto nel 2008, quindi nel 2013 e nel 2014.

George Balanchine crea Serenade sulle note dell’omonima composizione di Čajkovskij Serenata in do maggiore per orchestra d’archi, op. 48 nel 1934 per gli allievi della School of American Ballet, appena fondata con Lincoln Kirstein e Edward M. M. Warburg ed è il primo balletto a serata intera che porta la sua firma a distanza di pochissimi mesi dal suo arrivo negli Stati Uniti. Balanchine, volendo infondere al balletto una vena malinconica, inverte l’ordine dei movimenti musicali spostando il terzo, Elegia, alla fine.

Serenade, che costituisce uno degli esempi più alti del suo stile, vede 28 ballerini in costumi celesti danzare davanti a un fondale della medesima tonalità. Come lui stesso scriveva in Complete Stories of the Great Ballets: “Per Serenade molti pensano che ci sia una storia nascosta nel balletto. Non c’è. Sono semplicemente danzatori in movimento su un bel pezzo di musica. L’unica storia è la storia della musica, una serenata, una danza, se si preferisce, al chiaro di luna”.

Lo spettacolo rappresenta l’ultimo impegno importante prima degli esami di passaggio e degli esami di diploma (11 giugno) per gli allievi dell’8° e ultimo anno.

The performance of "Serenade", choreography by George Balanchine© The George Balanchine Trust, a Balanchine® Ballet, is presented by arrangement with the George Balanchine Trust and has been produced in accordance with the Balanchine Style® and Balanchine Technique® Service standards established and provided by the Trust.



SCUOLA DI BALLO DELL’ACCADEMIA TEATRO ALLA SCALA
Il cuore del Dipartimento Danza dell’Accademia, diretto dal 2003 da Frédéric Olivieri, già direttore del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala dal 2000 al 2007 e dal 2017 al 2020, è rappresentato dalla Scuola di Ballo. Fondata nel 1813 da Francesco Benedetto Ricci, ha visto avvicendarsi alla direzione celebri ballerine e prestigiosi maestri come Carlo Blasis, Enrico Cecchetti, Ettorina Mazzucchelli, Esmée Bulnes, Elide Bonagiunta, John Field, Anna Maria Prina, solo per citarne alcuni. La Scuola scaligera ha formato artisti come Carla Fracci, Liliana Cosi, Luciana Savignano, Oriella Dorella, Roberto Fascilla, Roberto Bolle, Massimo Murru, Gilda Gelati, Mara Galeazzi, Marta Romagna, Gabriele Corrado, Alessio Carbone, Nicoletta Manni, Rebecca Bianchi, Sara Renda, Angelo Greco, Jacopo Tissi, Virna Toppi, Martina Arduino. Articolata in otto anni di corso (fra gli 11 e i 18 anni di età), consente di ottenere un diploma dalla duplice specializzazione in danza classico-accademica e danza moderno-contemporanea, in linea con le esigenze delle grandi compagnie internazionali che richiedono ai ballerini professionisti la padronanza di un repertorio sempre più ampio e diversificato. Durante gli studi gli allievi partecipano a diversi titoli della stagione scaligera e si esibiscono su importanti palcoscenici, in Italia e all’estero.

Alla formazione tersicorea si affianca quella scolastica ministeriale con un liceo coreutico che propone un percorso superiore sperimentale appositamente progettato per gli allievi della Scuola di Ballo.

Negli anni più recenti si sono intensificati incontri e masterclass con coreografi e danzatori di fama internazionale come Kathryn Bennetts, Davide Bombana, Luigi Bonino, John Clifford, Claudia De Smet, Paul Dennis, Vladimir Derevianko, Yvan Dubreuil, Shirley Esseboom, Maina Gielgud, Nanette Glushak, Cynthia Harvey, Akram Khan, Monique Loudières, Piotr Nardelli, Patricia Neary, Pompea Santoro, Suki Schorer, Victor Ullate, Arlette van Boven, Francesco Ventriglia, Aaron Watkin, Jelko Yuresha.

Inoltre, la possibilità di interpretare le più note coreografie dei maestri del Novecento e di oggi, come George Balanchine (Serenade, Theme and Variations, Who cares?, Tarantella), Maurice Béjart (Gaîté parisienne suite, La luna), Anton Dolin (Variations for Four), Mats Ek (La Bella Addormentata), William Forsythe (The Vertiginous Thrill of Exactitude, In the Middle, Somewhat Elevated), Jiří Kylián (Symphony in D, Evening Songs, Un ballo), José Limón (The Unsung), Roland Petit (Gymnopédie), Angelin Preljocaj (Larmes blanches, La Stravaganza), ha ulteriormente arricchito la già profonda e rigorosa preparazione.

Al percorso per ballerini professionisti si affianca un corso quinquennale di propedeutica alla danza, riservato ai bambini dai 6 ai 10 anni con l’obiettivo di avvicinarli al mondo della danza e della musica facendo loro vivere un'esperienza di carattere ludico-espressivo attraverso l’attività ritmica e motoria.

Nel 2019 il Dipartimento Danza si è arricchito di un Diploma accademico di primo livello in danza classica a indirizzo tecnico-didattico. Si tratta di un percorso triennale, con un piano di studi molto articolato, che permette non solo di approfondire la tecnica classico-accademica adottata nella Scuola di Ballo scaligera, ma anche di acquisire competenze nella pratica d’insegnamento della danza.

Nel periodo estivo la Scuola apre le porte per stage e workshop settimanali.



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