A 150 anni dalla prima rappresentazione in Scala di “Mefistofele”


Un incontro per ricordare Arrigo Boito


Una tavola rotonda giovedì 8 novembre indaga una figura chiave della cultura musicale e letteraria dell’Italia del secondo ‘800 e primo ‘900 nel centenario della scomparsa e nel centocinquantenario della prima di Mefistofele alla Scala

Letterato, compositore, organizzatore musicale, Arrigo Boito (1842-1918) è tra le figure più significative della cultura italiana della seconda metà del XIX secolo e dei primi anni del XX.

Giovedì 8 novembre alle ore 18 il Teatro alla Scala organizza una tavola rotonda in occasione del centenario della scomparsa dell’artista e nel centocinquantenario dello sfortunato esordio alla Scala dell’opera Mefistofele in una prima versione, assai più corposa della definitiva edizione di Bologna, in cui la parte di Faust era affidata a un tenore.

Nato a Padova, Arrigo Boito si forma al Conservatorio di Milano, dove stringe con Franco Faccio un’amicizia che durerà tutta la vita. Con lui si reca a Parigi, dove entra in contatto con i maggiori compositori del tempo; trascorre quindi un periodo in Polonia, patria della madre. Al ritorno a Milano si dedica all’attività letteraria e critica, imponendosi tra gli esponenti più significativi della Scapigliatura. Nel 1863 l’ode satirica “Alla salute dell’Arte italiana” lo pone in aperto contrasto con Verdi; nel 1864 è tra i fondatori della Società del Quartetto di Milano; nel 1866 si arruola tra i volontari di Garibaldi nella terza guerra d’Indipendenza. Nel 1868 va in scena alla Scala l’ambizioso Mefistofele, con catastrofica accoglienza: l’opera, tagliata e rimaneggiata, risorgerà nel 1875 al Comunale di Bologna. Boito intensifica l’attività librettistica (da ricordare almeno La Gioconda per Ponchielli nel 1876). In veste di librettista riallaccia i rapporti con Verdi, che assiste nella nuova versione di Simon Boccanegra (1881) e per cui scrive i versi di Otello (1887) e Falstaff (1891). Dal 1887 intreccia una duratura relazione con l’attrice Eleonora Duse. Dal 1890 è direttore onorario del Conservatorio di Parma, dal 1912 Senatore del Regno. Alla morte lascia incompiuta la colossale opera Nerone, cui aveva atteso per decenni. La prima postuma ha luogo alla Scala nel 1924, sul podio Arturo Toscanini.


Giovedì 8 novembre 2018 ~ ore 18

Teatro alla Scala
Ridotto dei Palchi “Arturo Toscanini"

A 100 anni dalla scomparsa dell’artista
e a 150 anni dalla prima rappresentazione alla Scala
della prima versione di Mefistofele

Tavola rotonda

ARRIGO BOITO
compositore, librettista, letterato

Intervengono
Emilio Sala
Michele Girardi
Emanuele D’Angelo
Paola Camponovo

Nel corso dell’incontro è prevista la prima esecuzione pubblica in tempi moderni della versione originale per baritono e soprano del duetto "Forma ideal purissima" dal Mefistofele del 1868; lo eseguiranno dal vivo gli allievi dell’Accademia di Canto del Teatro alla Scala Francesca Manzo (soprano) e Ramiro Maturana (baritono) accompagnati al pianoforte dal M° Paolo Spadaro. L’ingresso è libero fino a esaurimento dei posti.





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