Le avventure di Numero Primo con Marco Paolini alle Vigne di Lodi
MARCO
PAOLINI APRE LA STAGIONE DI PROSA
DEL
TEATRO ALLE VIGNE DI LODI
Venerdì
26 ottobre alle 21 al Teatro alle Vigne di Lodi Marco
Paolini apre la Stagione di Prosa con Le
avventure di Numero Primo,
di Marco Paolini e Gianfranco Bettin, immagini e scenografia di
Antonio Panzuto, musiche composte ed eseguite da Stefano Nanni con
Mario Brunello al violoncello e il Coro Giovanile Città di Thiene.
"Numero
Primo è
un racconto teatrale, e un romanzo, una scusa per porsi delle domande
nel presente, senza la pretesa di leggere il futuro" (Paolini).
Le
avventure di Numero Primo
è un racconto di formazione, che però non riguarda la generazione
dell'attore, questa volta nelle vesti di padre e narratore. Si chiama
Ettore il protagonista della narrazione, fotografo di guerra
freelance; e Nicola suo figlio arrivato via internet, che però
preferisce farsi chiamare Numero Primo.
Ettore
scopre un po’ alla volta assieme allo spettatore le singolarità
del figlio, il suo approccio al mondo e i suoi “poteri nascosti”.
Ma scoprirà anche le minacce che si addensano sulla loro testa; la
sua vita ne verrà travolta, costringendolo a viaggiare per
proteggere quel figlio che gli somiglia poco ma che diventa presto la
sua ragione di vita.
Le
avventure di Numero Primo
è una storia classica con molte prove da superare per i
protagonisti; ed è una storia fantastica che nasce
dall’immaginazione ma si fonda sul confronto con le conoscenze
della fisica, della biologia, delle neuroscienze e della robotica.
Si
può definire anche come un racconto di fantascienza, ma la
dimensione del Teatro impone un punto di vista e un taglio narrativo
completamente diverso da quello del cinema e dei romanzi di quel
genere.
Gli
ambienti e i paesaggi attraversati nel racconto sono ancora quelli
cari a Paolini: Venezia e la sua terraferma dal Garda a Trieste,
dalla Laguna alle Alpi. Sono gli stessi eppure sono diversi perché
si immagina come potrebbero diventare in un futuro prossimo.
Paolini
e il coautore Gianfranco Bettin sono partiti da alcune domande: qual
è il rapporto di ciascuno di noi con l’evoluzione delle
tecnologie? Quanto tempo della nostra vita esse occupano? Quanto ci
interessa sapere di loro? Quali domande ci poniamo e quali invece no
a proposito del ritmo di adeguamento che ci impongono per stare al
loro passo? Quanto sottile è il confine tra intelligenza biologica e
intelligenza artificiale? Se c’è una direzione c’è anche una
destinazione di tutto questo movimento?
Le
avventure di Numero Primo
è anche un romanzo - Einaudi 2017.
Lo
scorso marzo questo libro ha vinto il Premio
Mario Rigoni Stern
per la letteratura multilingue delle Alpi. Dalla motivazione della
giuria (Diamanti, Filippi, Isnenghi, Jalla, Rumiz, Detomas): "La
fantafavola di Marco Paolini e Gianfranco Bettin mette in scena un
mondo futuro trasformato dalla biotecnologia in cui, però,
l’intelligenza artificiale scopre di poter avere, senza saperlo,
anche un cuore."
"Emerge
chiara la tessitura di un’epifania sul futuro dell’umanità,
proiettata in un’atmosfera alla Blade
Runner,
oltre la catastrofe che ha stravolto i normali modelli sociali.[...]
La tensione emotiva,
generata dall’attore-narratore che attraversa con insuperata
maestria una pluralità di piani espressivi, tocca le corde
dell’angoscia, persino del dolore, corde che esaltano la relazione
inscindibile della verità con la sfera del riso e dell’allusività."
(C. Alberti, Drammaturgia).
"Ogni mio lavoro e quelli in
particolar modo degli ultimi anni partono da un'urgenza: lasciare
domande a chi viene a teatro, sollecitare a pensare sul ruolo della
tecnologia oggi, nella nostra vita»" (Paolini, intervista per
Sipario).
Dagli
anni Settanta al 1994 Marco
Paolini
ha fatto parte di vari gruppi teatrali. È in uno di questi, il
Teatro Settimo di Torino, che inizia a raccontare storie, nascono gli
“Album”, i primi episodi di una lunga biografia collettiva che
attraversa la storia italiana dagli anni ’60 ai giorni nostri, fino
a immaginare il futuro prossimo con il nuovo Album Le
avventure di Numero Primo.
Noto
al grande pubblico per Il
racconto del Vajont
si distingue quale autore e interprete di narrazioni di forte impatto
civile (I-TIGI
racconto per Ustica, Parlamento chimico, Il Sergente, Bhopal 2
dicembre ’84, U 238, Miserabili)
e per la capacità di raccontare il cambiamento della società
attraverso i dialetti e la poesia sviluppata con il ciclo dei
Bestiari.
Appassionato di mappe, di treni e di viaggio, traccia i suoi racconti
con un’attenzione speciale al paesaggio, al suo mutarsi, alla
storia (come nel Milione)
e al suo evolversi (Numero
Primo).
Artigiano
e manutentore del mestiere di raccontare storie, sa portare
quest’arte antica al grande pubblico con memorabili dirette
televisive (tra cui ITIS
Galileo e
Ausmerzen.
Vite
indegne di essere vissute,
seguiti da quasi due
milioni di telespettatori
su La7).
Dopo
Ballata di
uomini e cani,
dedicata a Jack London, nel 2016 debutta con giovani attori del
Teatro Nazionale Palestinese in Amleto
a Gerusalemme
e dà vita ad un nuovo progetto dedicato alla tecnologia intitolato
#Madre
Incerta,
una trilogia di cui fanno parte Le
avventure di Numero Primo
(con l’omonimo romanzo edito da Einaudi), #Antropocene,
oratorio per voci, violoncello solista e orchestra (con Mario
Brunello e Frankie hi-nrg mc), Tecno
Filò, technology and me.
Nel
1999 ha fondato Jolefilm, la società con cui produce tutti i suoi
spettacoli e con cui sviluppa la passione per il documentario e il
cinema realizzando opere che hanno avuto un ottimo riscontro di
pubblico e di critica.
La
Stagione di Prosa del Teatro alle Vigne prosegue il 15 novembre con
Copenaghen,
di Michael Frayn, con Umberto Orsini, Massimo Popolizio, Giuliana
Lojodice, che si interrogano sulle
responsabilità morali e politiche della scienza. "Andate a
vedere questo spettacolo" (F. Cordelli, Corriere
della sera).
www.albumdinumeroprimo.it
0371 409 855
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