Seconda Opera in cartellone al Fraschini di Pavia con "Tosca" di Giacomo Puccini

Teatro Fraschini, Pavia

SECONDA OPERA IN CARTELLONE:
TOSCA di Giacomo Puccini

Venerdì 26 ottobre alle ore 20.30 e domenica 28 ottobre alle ore 15.30.


Dopo il successo del debutto al Teatro Grande di Brescia, a Pavia l’opera diretta da Valerio Galli per la regia di Andrea Cigni.

La visione “cinematografica” di Cigni regalerà al pubblico un punto di vista non convenzionale, in cui l’architettura gioca un ruolo da protagonista. Ulteriori suggestioni saranno rese possibili grazie all’utilizzo di proiezioni ideate appositamente per questo allestimento.

L’allestimento porta la firma di Dario Gessati per le scene, Lorenzo Cutùli per i costumi e Fiammetta Baldiserri per le luci.

Per la parte di Floria Tosca Virginia Tola e Charlotte-Anne Shipley. Cavaradossi sarà impersonato da Luciano Ganci e Mikheil Sheshaberidze. Il Barone Scarpia sarà Angelo Veccia e Devid Cecconi, Cesare Angelotti Luca Gallo.

Valerio Galli inizia la sua carriera nel 2007 col debutto, a 27 anni, di Tosca al 53° Puccini Festival, una produzione, diretta da Mario Corradi che gli vale la consegna del premio “Maschera d'oro 2007” come giovane direttore emergente. Si diploma in pianoforte nel 2002 con il massimo dei voti, lode e menzione ad honorem e in composizione nel 2008 con il massimo dei voti. Dal 2003 intraprende lo studio della direzione d'orchestra con i Maestri Piero Bellugi, Aldo Faldi, Donato Renzetti e Carlo Moreno Volpini e collabora nel 2005 come assistente del Maestro David Kram presso Her Majesty’s Theatre di Melbourne. Il suo debutto come direttore avviene nel 2004 con Madama Butterfly al Teatro Mancinelli di Orvieto.

Andrea Cigni, laureato al Dams di Bologna, si è formato grazie a numerose esperienze di recitazione, mimica, dizione, danza ed espressività corporea. È stato attore e mimo prendendo parte a numerosi allestimenti e collaborando con registi quali Pier Luigi Pizzi, Giancarlo Cobelli, Yannis Kokkos, Alberto Fassini, Beni Montresor, Henning Brockhaus. Dopo la regia di varie pièces teatrali, nel 2006 ha debuttato a Cremona con la mise en éspace di una performance di danza e musica dal titolo Buenos Aires Madrigals al Teatro Ponchielli, subito seguita dalla regia dell’opera lirica Andromeda Liberata di Antonio Vivaldi e altri, in prima rappresentazione assoluta in tempi moderni. Nel maggio 2007 mette in scena L’Orfeo di Claudio Monteverdi diretto da A. Marcon, in occasione dei 400 anni dalla prima rappresentazione dell’opera. È attualmente Direttore del Conservatorio Claudio Monteverdi di Cremona dove insegna Arte Scenica, Storia del Teatro, Drammaturgia Musicale, Recitazione, Diritto Legislazione e Management dello Spettacolo, Tecniche della Comunicazione. È stato Direttore Artistico di Orizzonti Festival per le nuove creazioni nelle arti performative negli anni 2014-2016. È docente Faculty Professional per i Corsi del Master MAMA – SDA per l’Università Bocconi di Milano. È Segretario Artistico per la Stagione d’Opera della Fondazione del Teatro Grande di Brescia.


Note musicali di Valerio Galli
Un direttore d’orchestra che si appresti a studiare una partitura deve affrontarla da vari punti di vista: quello drammaturgico e quindi teatrale, quello del linguaggio musicale e quello della collocazione del titolo all’interno della produzione dell’autore e nel contesto culturale ad esso contemporaneo. Tutto questo concorre a un'interpretazione quanto più fedele al testo. Ma quando come me si nasce, si cresce e si respirano gli ambienti medesimi che furono vissuti da Giacomo Puccini è quasi inevitabile posare la bacchetta e lasciarsi trasportare da quel flusso musicale che richiama alla mente sensazioni, profumi e visioni che diventano pura emozione una volta che ci si immerge nel linguaggio pucciniano, provando così a risalire alla sorgente ispiratrice dell'autore.

Molto si è scritto a proposito dell'influenza sulla poetica pucciniana ad opera dell'ambiente di Torre del Lago e dintorni, fonte inesauribile di aneddoti autobiografici e luoghi in cui si fonde inevitabilmente il confine sottilissimo tra leggenda e realtà.

Alcuni tratti naturalistici in Tosca si possono senz'altro ricondurre alle suggestioni di Monsagrati e Chiatri, paesi nei quali Puccini dimora sul finire degli anni '90 e dove compone grandi squarci dell'opera, grazie alle quali prendono forma la sospirata casetta, il pozzo del giardino, i boschi e i roveti, i franti sepolcreti odorosi di timo. Così come il familiare rintocco delle campane di Bargecchia (risparmiate durante la seconda guerra mondiale dalla fusione per mano tedesca, in ossequio alla memoria del Maestro) che Puccini inserisce nella seconda parte del primo atto ad introduzione del duetto fra Tosca e il barone Scarpia, da considerarsi una citazione fedele a dispetto della convinzione musicologica. L'opera contiene, tra l’altro, un ampio e suggestivo affresco orchestrale, il Mattutino che apre solennemente il III atto. Ascoltando questa grande scena, o meglio ancora eseguendola, non sarà difficile andare col pensiero al Belvedere antistante la Villa Puccini di Torre del Lago, dove il Maestro la compose interamente; immersi in queste atmosfere musicali pare quasi vedere Puccini di ritorno all’alba dalla caccia alle folaghe, sotto i colori del cielo che si rischiara. Certo che la pratica degli intermezzi o dei grandi preludi era d’uso all’epoca, si pensi al successivo intermezzo di Madama Butterfly, al Catalani di Wally o al Mascagni di Cavalleria Rusticana, Iris e della futura Amica (1905 – il cui preludio iniziale richiama vagamente quello di Tosca, con le campane delle greggi), ma in questo caso Puccini riesce a creare un momento di assoluta sospensione dalla realtà, su una Roma che dorme ancora, prima di un nuovo drammatico giorno, immersa nella luce che illumina gli spalti di Castel Sant’Angelo tra lo scampanio delle sue innumerevoli chiese, con la sola voce lontana di un pastorello che ci riporta al reale. Sono questi gli ultimi momenti di quiete, per Tosca – personaggio passionale e travagliato che è figura in certo senso meta-teatrale essendo un’artista, una cantante per l’esattezza (“Come la Tosca in teatro…” dice Cavaradossi alludendo al modo in cui cadere al momento della falsa fucilazione) in cui pare di ritrovare rispecchiata autobiograficamente la folle gelosia di Elvira Puccini – che crede di poter salvare ancora il suo Mario, e per Cavaradossi stesso, ormai rassegnato a una morte che considera gloriosa per non aver tradito il proprio ideale. Dopo un singolare duetto, con l’ebbrezza di pensieri che guardano alla fuga imminente, al futuro e alla libertà, uno sparo, non a salve come Scarpia aveva promesso – Scarpia che anche da morto riesce a essere presente con la propria ombra – e tutto finisce. Un ultimo sguardo su Mario e l’anima di Tosca si rende a Dio: la vita finisce in un istante e dilegua “siccome alte sul mare, al sol cadente nuvole leggere…”



Note di Andrea Cigni
Nell’opera sono presenti elementi drammaturgici chiari, che devono essere interpretati e raccontati per come sono stati pensati dal compositore e dal librettista. Tosca è una storia dai contorni definiti, che si svolge in un contesto preciso, con netti riferimenti drammaturgici, storici, testuali e narrativi. Mantenendo come linee guida questi elementi, è possibile lavorare sulle ambientazioni, sul messaggio, sui contrasti drammatici che ritroviamo all’interno della vicenda, sulle dinamiche tra i personaggi affinché siano reali e vicini a chi guarda. Tosca è un’artista, donna sensibile e profondamente appassionata, amante. L’arte caratterizza non solo la vita della protagonista, ma anche la vita del pittore Cavaradossi, anch’esso appassionato, sanguigno (anche politicamente). Due personaggi che vivono la loro storia d’amore in un momento storico ben delineato, che affrontano un percorso imposto da una serie di avvenimenti esterni negativi che li porterà a uno scioglimento finale tragico. Insieme cercheranno una via d’uscita, la loro libertà, in nome di un amore che li lega e di passioni che desiderano difendere. Scarpia è l’antagonista, l’elemento negativo, che si appoggia a un potere religioso che viene usato per contrastare la loro storia d’amore, le loro vite e che condiziona la vita di tutti i personaggi (Sagrestano, Spoletta, Sciarrone etc). La religione è ‘usata’ da Scarpia per imporre un potere personale e piegare gli altri al proprio volere perverso e per certi aspetti blasfemo. La morte in questa vicenda, ancorché tragica e probabilmente non voluta fino a che non rappresenta l’estrema ratio, è l’unica via di uscita possibile per la protagonista, vittima di un inganno crudele.



La morte è vista come liberazione. In modo molto forte la morte di Scarpia per mano di Tosca è una liberazione, la morte di Tosca attraverso il suicidio è la libertà da una vita di dolore. Per assurdo Tosca contribuisce alla morte di tutti direttamente o indirettamente. Nel Primo atto la forza della religione, il suo essere assolutamente incombente, si manifesta con la processione del Te Deum. In uno spazio che è claustrofobico, opprimente, sacro, rigoroso. Che segue un ‘punto di vista’ non regolare, non simmetrico, una fuga. Nel Secondo atto è la sala di Palazzo Farnese (con i simboli della religione costantemente suggeriti) e mantiene la stessa linea prospettica, assolutamente opprimente. Il Terzo atto è rappresentato dal disfacimento di questa oppressione in favore di un semplice cielo, presago di morte. La scena si compone così di tre luoghi con valori diversi. E’ uno spazio di grande forza (chiesa, palazzo, cielo) dentro al quale i personaggi si trovano ad agire, uno spazio della memoria, un agone drammatico. Nella prospettiva, nella fuga delle linee dei primi due atti lo spazio è volutamente carico di elementi simbolici e opprimente, nel terzo atto tutto scompare per lasciare spazio non più a simboli ed elementi didascalici e decorativi, ma ad un semplice cielo, riflesso dagli elementi che racchiudono la scena. Ci sono i simboli dentro questo spazio, utili ed essenziali alla drammaturgia, ci sono gli ingressi, le aperture, la luce, il buio. C’è la ‘riflessione’ di persone, spazi, simboli, oggetti (a significare il dualismo tra realtà e rappresentazione della stessa): in Tosca il dualismo tra realtà e finzione, tra religione e teatro, tra persone e personaggi è costantemente presente. Desideriamo guidare lo spettatore, come farebbe una macchina da presa, in questo percorso verso la fine. Più che il descrittivismo realistico delle situazioni è il senso drammatico evocato dalle situazioni, senza che manchi nulla di ciò che serve alla narrazione. I personaggi sono reali, tangibili, in una chiave di lettura cinematografica, come se ci fosse sempre un punto di vista che guida lo spettatore dall’inizio alla fine, con un ritmo di azione incalzante e carico di tensione.

ASSAGGI D’OPERA
Correlata alla stagione d’opera anche la serie di cene musicali con menù a tema, in programma presso il Ridotto del Teatro Fraschini. In collaborazione con l’Istituto Musicale F. Vittadini e l’Associazione Pavia Lirica.
Serata PUCCINI”, Mercoledì 24 ottobre alle ore 20.30, con intrattenimento musicale a cura dell’associazione Pavia Lirica e introduzione storica a cura di Carlo Aguzzi.
Il menù della prima serata prevede:
Finocchiona toscana con fagioli al fiasco – Crostone al paté di vitello
Pappardelle spadellate al sugo di cinghiale
Pesche melba
Per prenotazioni telefonare al numero 0382/371214


La STAGIONE D’OPERA del Teatro Fraschini, prosegue con:
LA VOIX HUMAINE e CAVALLERIA RUSTICANA | 15 e 17 novembre
FALSTAFF | 14 e 16 dicembre
RINALDO | 18 e 20 gennaio
E’ attualmente in corso la vendita CARD OPERA 4 per partecipare a quattro rappresentazioni,
al costo di 177 €, sia sul circuito vivaticket che in biglietteria.
BIGLIETTERIA

C.so Strada Nuova 136 - Pavia

Aperta dal lunedì al sabato dalle ore 11 alle 13 e dalle 17 alle 19
Aperta un’ora prima di ogni spettacolo
Tel. 0382-371214

Sono in vendita i biglietti per le opere in cartellone.

PREZZI

Da 56 euro (platea e palchi centrali) a 14 euro (posti in piedi non numerati).

Sono riconosciute riduzioni, oltre che di legge, anche per le scuole e gli studenti

Giovani Under 30 riduzione del 50%

Tutti i prezzi sono pubblicati sul sito www.teatrofraschini.org

ACQUISTO ON LINE
www.teatrofraschini.org


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