Su RaiPlay "La bella addormentata nel bosco" di Nureyev registrata alla Scala

Venerdì 27 marzo  dal Teatro alla Scala di Milano

su RaiPlay 

La Bella addormentata nel bosco 
Pëtr Il’ič Čajkovskij

Coreografia e regia Rudolf Nureyev

Scene e costumi Franca Squarciapino

Direttore Felix Korobov

artista ospite Polina Semionova

con Timofej Andrijashenko

(Teatro alla Scala 2019)


Polina semionova - Timofej Andrijashenko (foto Brescia Amisano, Teatro alla Scala)

Il balletto più sontuoso e sognante, quasi il “balletto per eccellenza”. Tra le letture dei classici di Nureyev che la Scala ha in repertorio, proprio al nostro Teatro affidò, nel 1966, il debutto della “sua” Bella.

A dodici anni dalle precedenti rappresentazioni è tornata in scena nel 2019 nello sfarzoso allestimento del premio Oscar Franca Squarciapino creato per la Scala nel 1993.

Protagonisti gli artisti scaligeri e l’ospite Polina Semionova (in coppia con il primo ballerino Timofej Andrijashenko), in un ruolo per lei mai presentato prima alla Scala.

Il balletto più sontuoso e sognante, quasi il “balletto per eccellenza”: La Bella addormentata nel bosco, al suo nascere a Pietroburgo nel 1890 (in scena nel ruolo di Aurora l’italiana Carlotta Brianza) vide svilupparsi una collaborazione esemplare fra coreografo (Petipa), musicista (Čajkovskij) e il direttore dei teatri imperiali Vsevoložskij, creatore anche dei costumi, per dispiegare davanti agli occhi dei nobili pietroburghesi la dorata e favolosa grandezza della corte del Re Sole.

Proprio alla Scala Nureyev affidò, nel 1966, il debutto della sua “Bella” e in scena, folgorante, era lui stesso a fianco di Carla Fracci, a interpretare quel titolo che nella sua vita artistica viene considerato un vero balletto-chiave.

Della coreografia originale di Petipa, Nureyev seppe mantenere la straordinaria purezza, così come l’aveva appresa al Kirov, ma dando un respiro teatrale e drammatico nuovo: i rituali di corte, i cermimoniali, i giochi di potere, in sostanza, una metafora sociale che si dipana lungo gli atti; una motivazione interiore e notevoli variazioni con una coreografia articolata e composita tale da rivelare tutte le sfumature psicologiche dei personaggi, primo fra tutti il Principe.

Re e regine, principi e principesse, fate buone e cattive, e alla festa di nozze i protagonisti delle fiabe di Perrault, come il Gatto con gli Stivali: personaggi da favola, ma soprattutto interpreti di disegni coreografici che esaltano la danza e il virtuosismo tecnico attraverso le molteplici variazioni, i momenti di ensemble del cerimoniale di corte, il divertissement, i passi a due: perché La Bella è soprattutto l’apoteosi della danza classica.



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