Un grande cast per il capolavoro belcantistico di Bellini al Regio di Torino
Stagione
d’Opera 2018-2019
La
sonnambula
Un
grande cast per il capolavoro belcantistico di Bellini
Teatro
Regio, Torino - mercoledì 10 aprile, ore 20
Dopo
un’assenza di più di vent’anni, mercoledì
10 aprile alle
ore
20
torna sul palcoscenico del Regio uno dei più apprezzati capolavori
belcantistici di Vincenzo Bellini: La
sonnambula;
alla guida dell’Orchestra
e del Coro
del Teatro Regio
il maestro Renato
Balsadonna;
in scena, le voci di Ekaterina Sadovnikova (Amina), Antonino Siragusa
(Elvino), Nicola Ulivieri (Rodolfo); il Coro è istruito dal maestro
Andrea Secchi. L’allestimento del Teatro Regio è realizzato in
coproduzione con il Teatro la Fenice di Venezia.
La
produzione è realizzata con il contributo di Italgas,
socio fondatore del Teatro Regio e una delle aziende più antiche del
Paese. Nella scelta di sostenere il ritorno in scena del capolavoro
del compositore catanese, Italgas conferma la propria visione della
cultura come elemento di vicinanza alle comunità in cui opera e di
rafforzamento del legame con la città in cui nacque oltre 180 anni
fa.
Sul
podio il maestro Renato Balsadonna, che ha diretto in grandi teatri
quali l’Opera di Francoforte, la Royal Opera House di Londra, il
Mariinskij di San Pietroburgo, la Fenice di Venezia e l’Arena di
Verona, e che ha collaborato con importanti etichette discografiche:
EMI, Deutsche Grammophon, Warner Classic, Opera Rara e Chandos.
Il
melodramma belliniano riprende vita sulla scena nello storico
allestimento di Mauro
Avogadro.
Regista versatile, si è formato con una lunga collaborazione al
fianco di Luca Ronconi in regie sia di prosa sia di teatro musicale;
ha diretto la scuola di recitazione del Teatro Stabile di Torino e
insegnato all’Accademia d’Arte del Dramma Antico di Siracusa e
alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano.
Il
tempo record di soli due mesi che Bellini impiegò per scrivere
Sonnambula,
non gli impedì di raccogliere dalla partitura il frutto di una
maturità artistica ormai pienamente raggiunta, che si esprime bene
nell’equilibrio tra la raffinatezza melodica e il pathos
del tema romantico. La storia, nel libretto scritto da Felice Romani,
conteneva tutti gli elementi di attrattiva per la sensibilità
romantica di artisti e pubblico dell’epoca: una travagliata storia
di amore e di riscatto sociale, ostacolata da gelosia e
incomprensioni; un pizzico di mistero; il fascino oscuro di un
fenomeno psichico sconosciuto; il lieto fine e il trionfo
dell’innocenza.
Amina,
trovatella, ed Elvino, ricco possidente, stanno festeggiando il loro
fidanzamento, ma l’atmosfera festosa è turbata dalla gelosia di
Lisa, innamorata di Elvino, e dall’arrivo al villaggio di un ignoto
nobiluomo; lo straniero rivolge l’attenzione ad Amina, che gli
ricorda un volto conosciuto in passato, e questo mette un’ombra di
sospetto nel cuore di Elvino. Il nobile sconosciuto è in realtà il
conte Rodolfo, tornato in patria sotto mentite spoglie dopo lustri di
assenza, e non è l’unica presenza misteriosa con cui il pacifico
villaggio svizzero deve fare i conti: si mormora anche di
un’apparizione soprannaturale, un fantasma che si aggira di notte
tra le case. Grande è lo stupore di Rodolfo quando scopre che il
fantasma è Amina la quale, in preda a un episodio di sonnambulismo,
si introduce nell’appartamento del conte credendolo il suo sposo
Elvino. Lisa, maliziosa ostessa segretamente innamorata di Elvino, fa
entrare i paesani e mostra loro Amina addormentata nella stanza del
conte. Elvino, sconvolto, rompe il fidanzamento e decide di sposare
Lisa per ripicca. Quando sembra non ci sia più speranza per Amina,
la cattiva fede di Lisa viene rivelata grazie a un fazzoletto da lei
dimenticato nella camera del conte; e come ultimo, spettacolare colpo
di scena, ecco comparire Amina, la quale, sognando, cammina sul
cornicione del mulino e canta del suo amore perduto. Tutti
riconoscono così la sonnambula, che una volta destata potrà
finalmente riabbracciare il suo sposo.
Come
il tema della follia, anche quello dello stato sospeso tra sonno e
veglia era assolutamente affine alla sensibilità romantica dei
compositori dell’epoca, che sfruttarono la situazione scenica per
cimentarsi in ardite scritture vocali di pura bravura belcantistica;
e proprio nel canto di Adina-sonnambula sentiamo tutto l’estro
melodico di Bellini spiegarsi nell’atmosfera languida e sospesa di
Ah,
non credea mirarti,
una delle arie più amate del repertorio ottocentesco.
Il
debutto del titolo nel 1831 fu segnato da uno strepitoso successo di
pubblico, grazie non soltanto all’indiscussa bellezza della musica,
ma anche al cast d’eccezione che la interpretò, con i leggendari
Giuditta Pasta e Giovanni Battista Rubini nei ruoli principali.
D’altra parte, se ogni titolo d’opera richiede le voci adatte,
questo è particolarmente vero per un capolavoro del belcanto come La
sonnambula,
che mette alla prova i cantanti in un costante equilibrio tra
virtuosismo e delicatezza d’espressione; un cast d’eccezione,
quindi, anche in questo caso al Teatro Regio.
Ekaterina
Sadovnikova
è Amina; all’interno di un repertorio che comprende tutti i
principali caratteri femminili dell’opera italiana e del Singspiel,
è particolarmente apprezzata per il repertorio belcantistico nel
quale la sua voce di soprano lirico leggero trova la piena
espressione. Antonino
Siragusa,
nel ruolo di Elvino, frequenta ed eccelle nel repertorio
belcantistico con una particolare attenzione a Rossini, Donizetti e
Bellini. Il conte Rodolfo è il basso-baritono Nicola
Ulivieri,
vincitore nel 2006 del prestigioso Premio Abbiati, assegnatogli
dall’Associazione Nazionale Critici Musicali per le sue
interpretazioni mozartiane. Completano il cast: Ashley
Milanese
(Lisa), Nicole
Brandolino
(Teresa) e Gabriele
Ribis
(Alessio).
Nel
corso delle otto
recite,
dal
10 al 20 aprile,
nei ruoli dei protagonisti si alterneranno: Hasmyk
Torosyan
(Amina), Pietro
Adaini
(Elvino) e Riccardo
Fassi
(Rodolfo).
Le scene sono di Giacomo
Andrico,
i costumi di Giovanna
Buzzi
e le luci di Andrea
Anfossi.
La
sonnambula
sarà trasmessa in diretta
su Rai Radio 3
mercoledì 10
aprile
alle ore
20.
Per il ciclo Le
Conferenze del Regio,
mercoledì
3 aprile
alle 17.30
al Piccolo Regio, Alberto
Bosco
presenterà l’incontro dal titolo Bellini
tra luoghi ameni e foschi cieli;
l’ingresso è gratuito.
Biglietti
in vendita alla Biglietteria del Teatro Regio, piazza Castello 215 -
Tel. 011.8815.241/242, presso Infopiemonte-Torinocultura, nei punti
vendita Vivaticket, on line su www.vivaticket.it, telefonicamente
al n. 011.8815.270 e tramite Satispay.
Prezzi
dei biglietti: recita del 10 aprile: € 170 - 135 - 120 - 100 - 70 -
55; recite del 12, 14, 16 e 20 aprile: € 95 - 80 - 75 - 70 - 60 -
29; recite del 11 e 13 aprile: € 90 - 75 - 70 - 65 – 55 – 29;
recita del 19 aprile: € 60 - 55 - 50 - 45 - 40 - 29. Biglietti
ridotti del 20% per gli under 30 e del 10% per gli over 65. Un’ora
prima degli spettacoli, eventuali biglietti ancora disponibili sono
in vendita con una riduzione del 20% sul prezzo intero. Le riduzioni
non sono valide per la recita del 19 aprile. Per ulteriori
informazioni: Tel. 011.8815.557 e www.teatroregio.torino.it.
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