Repertorio e contemporaneità per gli allievi della Scuola di Ballo dell'Accademia Teatro alla Scala
TEATRO ALLA SCALA
7 marzo, ore 20
SCUOLA DI BALLO DELL’ACCADEMIA TEATRO ALLA SCALA
diretta da MAURIZIO VANADIA
ORCHESTRA DELL’ACCADEMIA TEATRO ALLA SCALA
DAVID COLEMAN Direttore
IL REGNO DELLE OMBRE da LA BAYADÈRE
Coreografia di MARIUS PETIPA
Ripresa da TATIANA NIKONOVA e LEONID NIKONOV
Musica di LUDWIG MINKUS
IN THE MIDDLE, SOMEWHAT ELEVATED
Coreografia di WILLIAM FORSYTHE
Ripresa da KATHRYN BENNETTS
Musica di THOM WILLEMS
Assistenti alla coreografia PAOLA VISMARA e JEAN-PHILIPPE HALNAUT
PRÉSENTATION
Ideata da FRÉDÉRIC OLIVIERI
Musica di CARL CZERNY
Etudes (1848)
Orchestrazione Knudage Riisager
(Edizioni Boosey & Hawkes, rappresentante per l’Italia Edizioni Ricordi)
Assistenti alla coreografia LORETA ALEXANDRESCU, JEAN-PHILIPPE HALNAUT, LEONID NIKONOV, TATIANA NIKONOVA, GIULIA ROSSITTO, ELISA SCALA, PAOLA VISMARA
Presentazione, foto di Martina_Ferro |
Giovedì 7 marzo alle 20 gli allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala, con l’Orchestra dell’Accademia diretta da David Coleman, si esibiscono sul palcoscenico del Teatro alla Scala in uno spettacolo che li mette alla prova in pezzi del grande repertorio classico come Il Regno delle Ombre de La Bayadère di Marius Petipa e in una creazione di uno dei maestri del danza e del balletto del nostro tempo, In the Middle, Somewhat Elevated di William Forsythe, per la prima volta affidato a una scuola.
La serata si apre con Il Regno delle ombre da La Bayadère di Petipa, balletto del Maestro dei Teatri imperiali di San Pietroburgo, creato nel 1877 sulle musiche di Ludwig Minkus. Caposaldo del repertorio tardoromantico, in cui particolarmente vivo è il gusto per l’esotismo e il soprannaturale, il celebre atto bianco de La Bayadère richiede doti tecniche elevate alle trentadue giovani ballerine, sin dall’entrata in scena quando sfilano su un piano inclinato in una difficile serie di arabesques. A ricoprire il ruolo del principe Solor, che sogna di ritrovare nell’al di là l’amata Nikija, Daniele Bonelli, allievo del 7° corso. La sfortunata baiadera è invece affidata all’interpretazione di Linda Giubelli che frequenta l’8° corso. Le tre soliste delle variazioni sono Federica Azzone e Giordana Granata dell’8° e Matilde Colombo del 7°.
Segue In the Middle, Somewhat Elevated di William Forsythe, coreografo statunitense che ha fatto della destrutturazione del balletto classico la sua audace cifra stilistica. La Scuola di Ballo nel 2011 aveva già interpretato The Vertiginous Thrill of Exactitude. Oggi affronta una creazione ideata nel 1987 per l’Opéra di Parigi ed affidata per la prima volta a una scuola, che impegna tre danzatori e sei danzatrici in una coreografia sferzante con passi al limite dell’equilibrio fisico, sui colpi di frusta delle musiche di Thom Willems, storico collaboratore di Forsythe. A rimontarlo e a seguire gli allievi nella lunga preparazione Kathryn Bennetts, al fianco del coreografo dal 1989 al Ballet Frankfurt e già sua partner ai tempi in cui danzavano per lo Stuttgart Ballet: in scena sei allievi dell’8° corso, Federica Azzone, Carlotta Di Monte, Linda Giubelli, Giorgia Pasini, Samuele Barzaghi e Samuele Gamba, e tre allievi del 7°, Letizia Masini, Priscilla Volpe e Daniele Bonelli.
Basato su due temi di movimento, tema A e tema B, il balletto, come ha sostenuto Kathryn Bennetts incontrata da Francesca Pedroni: «È un pezzo difficile, ma i ragazzi devono pensare a un gruppo di danzatori che si trovano in una stanza e si divertono insieme, ballando. […] Dico sempre ai ragazzi che devono pensare di avere quattro gambe, non due. Anche le braccia sono tutt'altro che decorative, c'è un lavoro sul peso, sullo slancio. Abbiamo parlato tanto delle forme che creiamo nello spazio, delle direzioni che il movimento prende attraverso la scena. È un approccio mentale e fisico diverso dal solo apprendimento dei passi. Hanno anche piccole parti improvvisate. Nel complesso la struttura non segue l'idea di una priorità centrale nello spazio. Ci può essere un duetto nell'angolo, quasi fuori dalla scena, mentre in un altro punto magari c'è un assolo, un quartetto. Anche il pubblico deve scegliere cosa guardare. In the Middle ha cambiato il modo di vedere il balletto».
La serata si chiude con tutti gli allievi della Scuola sul palcoscenico per la Présentation ideata da Frédéric Olivieri, direttore del Corpo di Ballo della Scala, sugli Etudes di Carl Czerny. Saranno 188 i ragazzi che potranno dimostrare i vari livelli di preparazione raggiunti, a seconda dell’anno di corso frequentato.
Dopo lo spettacolo scaligero, alcuni dei giovani ballerini voleranno a Beirut, dove nell’ambito del Al Bustan International Festival of Music and the Performing Arts, il 13 marzo si cimenteranno in un impegnativo programma interpretando tre estratti da Petipa, la Suite da La Bayadère, il Pas de trois da Paquita su musiche di Ludwig Minkus e la Variazione da Esmeralda su musica di Cesare Pugni; Gymnopédie di Roland Petit su musica di Eric Satie; il Passo a due da Cenerentola di Frédéric Olivieri su musica di Sergei Prokof’ev; un Divertissement da Napoli di Auguste Bournonville su musiche di E. Helsted, H.S. Paulli, N.W. Gade e due coreografie di Emanuela Tagliavia, Variations for five, su musica di Johann Sebastian Bach e Quartet da Gli Uccelli (The dove) su musica di Ottorino Respighi.
Presentazione, foto di Giuseppina Musumeci |
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