Prima delle prime "Il pirata" di Vincenzo Bellini a cura degli Amici della Scala
Quindicesimo
appuntamento del ciclo
“Prima
delle prime”
Stagione
2017/2018
Amici
della Scala – Teatro alla Scala
Il pirata
di Vincenzo Bellini
libretto
di Felice Romani
Teatro
alla Scala - Ridotto dei palchi “A. Toscanini”
Giovedì
14 giugno 2018 ore 18
Ritorna alla Scala dopo
60 anni Il pirata di Vincenzo Bellini, l’opera che in questo
Teatro era stata rappresentata per la prima volta il 27 ottobre 1827.
L’esito allora non era scontato: il compositore catanese, che da
Napoli era arrivato a Milano per affrontare il pubblico della Scala,
aveva 25 anni ed era quasi un esordiente. Fortuna volle che il più
lungimirante degli impresari teatrali, Domenico Barbaja, ne intuisse
subito il talento, quindi lo scritturò e gli affiancò Felice
Romani, all’epoca librettista ufficiale del Teatro.
Non si sa quasi nulla
della genesi dell’opera, tuttavia numerosi schizzi e abbozzi,
poetici e musicali, indicano che tra il letterato e il “giovane
leone” un’intensa attività dovette svolgersi tra estate e
autunno del 1827. Il libretto fu tratto dal mélodrame di Isidore J.
S. Taylor Bertram ou le Pirate andato in scena a Parigi nel
1826 e a sua volta ispirato alla tragedia Bertram or the Castle of
Saint-Aldobrand di Charles Maturin.
Secondo Luca Zoppelli “Il
pirata di Romani e Bellini è la prima opera seria
italiana (con personaggi di rango elevato e finale funesto) a basarsi
su un mélodrame”, che era un genere di teatro
popolare fondato su situazioni intense e spettacolari. Del resto
secondo gli storici della musica contemporanei quest’opera è oggi
considerata la prima vera opera romantica italiana: gli ingredienti
non mancano, a cominciare dal carattere del protagonista, il pirata
Gualtiero, che “pur votato alla sconfitta non rinuncia alle ragioni
ideali del suo amore per Imogene”, forzata a sposare il rivale
politico del giovane intrepido, quindi straziata dalla follia.
Il debutto alla Scala fu
coronato da un clamoroso successo: il giovane Bellini appena arrivato
a Milano ne conquistò subito il pubblico. L’opera ebbe all’inizio
grande fama, ma nel corso del tempo cadde quasi nell’oblio, forse
perché offuscata dalle opere più famose di Bellini come Norma,
I puritani, La sonnambula. Solo nel corso del secondo
Novecento l’opera fu ripresa in più occasioni, ed è inevitabile
ricordare le interpretazioni travolgenti di Maria Callas e Montserrat
Caballé nel ruolo di Imogene.
Ed è
interessante riportare la conclusione di Luca Zoppelli: “Citata in
tutti i manuali di storia della musica, ma raramente udita,
rappresentata e incisa, considerata spesso come una curiosità o come
la prova giovanile di un compositore promettente, quest’opera va
riscoperta e rivissuta per il suo ritmo drammatico, per l’intensità
straziata dei suoi personaggi.”
Nell’incontro
“«Nel furor delle tempeste»: amore e morte nel primo melodramma
romantico”, con ascolti e video, parla de Il pirata
Fabrizio Della Seta, musicologo, professore all’Università
degli Studi di Pavia.
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti
Supporto
tecnico Meeting Project s.r.l. service audio-video Milano
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