L'ELISIR D'AMORE per i bambini al Teatro alla Scala di Milano
Mercoledì 4 luglio 2018 ~ ore 15
Venerdì 6 luglio 2018 ~ ore 11
Martedì 10 luglio 2018 ~ ore 11 e ore 15
Grandi
spettacoli per piccoli
L’ELISIR
D’AMORE
PER
I BAMBINI
Musica di GAETANO
DONIZETTI
Elaborazione
musicale e arrangiamento di Alexander
Krampe
(Universal Edition,
Wien; rappr. per l’Italia Casa Ricordi, Milano)
Direttore PIETRO
MIANITI
Regia GRISCHA
ASAGAROFF
Scene e costumi
LUIGI
PEREGO
Nuova produzione
Personaggi e
interpreti
Nemorino Kim Hun
Dulcamara Rocco
Cavalluzzi
Adina Sara
Rossini
Belcore Ramiro
Maturana
Giannetta Francesca
Pia Vitale
Attore Stefano
Guizzi
Solisti
dell’Accademia di Perfezionamento
per Cantanti lirici del Teatro alla Scala
per Cantanti lirici del Teatro alla Scala
Orchestra
dell’Accademia Teatro alla Scala
Si ringraziano
BMW e Fondazione Banca del Monte di Lombardia
che sostengono il
Progetto Grandi Opere per Piccoli dal 2014 e Italmobiliare
dal 2017.
Si ringrazia
Giotto Colore Ufficiale per il programma di sala.
Date:
Mercoledì 4 luglio 2018 ~ ore 15
Venerdì 6 luglio 2018 ~ ore 11
Martedì 10 luglio 2018 ~ ore 11 e ore 15
Biglietti:
Se hai meno di 18 anni, ma solamente esibendo il tuo documento di identità, entri al prezzo simbolico di 1 euro. Adulti di età superiore ai 18 anni potranno entrare in Teatro in qualità di accompagnatori e il relativo biglietto potrà essere acquistato in associazione con il biglietto del minore al costo di 40 euro per un posto di platea o palco, e da 5 a 20 euro per un posto di galleria. Non verranno rilasciati più di due biglietti a 1 euro per ogni adulto accompagnatore.I biglietti possono essere acquistati sul sito www.teatroallascala.org, presso i punti vendita autorizzati e presso la biglietteria centrale. Prevendita 10% sino al giorno precedente lo spettacolo.
Biglietteria centrale - Galleria del Sagrato - MM Duomo ore 12-18
Infotel Scala 02 72 00 37 44 (ore 12-18)
teatroallascala.ticketone.it
L’elisir
d’amore arriva
alla Scala in tram
Nuovo titolo per
i bambini dal 4 luglio
con la direzione
di Pietro Mianiti, solisti e orchestra dell’Accademia
e la regia di
Grischa Asagaroff che colloca la vicenda
sul tram n. 1 che
passa da Piazza della Scala
Da mercoledì 4
luglio 2018 va in scena alla Scala L’elisir
d’amore per i bambini,
nuovo titolo del Progetto Grandi
spettacoli per Piccoli. Si
tratta di un’iniziativa fortemente voluta dal Sovrintendente
Alexander Pereira, che rappresenta uno dei maggiori successi delle
ultime stagioni scaligere: sono 200.000 i bambini che, dal 2014,
hanno assistito a grandi titoli del repertorio operistico realizzati
in versioni appositamente adattate per loro e affidati
all’orchestra e alle voci dei solisti dell’Accademia scaligera.
Firmato, come Il
barbiere di Siviglia per i bambini,
dal regista Grischa Asagaroff con scene e costumi di Luigi Perego,
L’elisir
d’amore
andrà in scena per 29 recite fino al mese di marzo 2019, sotto la
direzione musicale di Pietro Mianiti, che con l’Accademia vanta una
collaborazione decennale particolarmente feconda. Asagaroff e Perego
hanno concepito per questa produzione una scenografia allegra e
originale che colloca la vicenda sul tram n. 1 che passa davanti al
Teatro in Piazza della Scala.
Il nome di Donizetti
va quindi ad aggiungersi ai nomi di Rossini e Mozart in quello che si
può iniziare a considerare un nuovo originale catalogo di opere, che
si è rivelato anche un’occasione per scoprire nuove voci cresciute
in seno all’Accademia e ha confermato talenti emergenti della
direzione d’orchestra come Maxime Pascal (che ha diretto nel 2014
il primo titolo del Progetto, La
Cenerentola)
o Michele Gamba (alla direzione de Il
ratto dal serraglio
nel 2016) che il Teatro ha scritturato anche per la Stagione
2018-2019 “dei grandi” affidandogli rispettivamente Quartett
di Luca Francesconi con la regia di Alex Ollé e L’elisir
d’amore
con la regia dello stesso Grischa Asagaroff.
L’elisir
d’amore,
che impegna gran parte degli allievi del Dipartimento Musica della
Scuola del Teatro – cantanti, orchestra e maestri collaboratori –
registra anche il coinvolgimento di molti allievi del Dipartimento
Palcoscenico-Laboratori. Gli scenografi hanno seguito in toto la
realizzazione delle scene e i sarti teatrali hanno confezionato
alcuni dei costumi dei personaggi in scena. Si è ripetuto così
quel processo virtuoso che sottende alla metodologia didattica
dell’Accademia: la possibilità per gli allievi di apprendere
quotidianamente sul campo sotto la guida di grandi maestri capaci di
farli crescere, trasmettendo loro le competenze necessarie ad
affrontare la carriera professionale.
LA STORIA
Adina legge la storia
della regina Isotta e del suo filtro d’amore. Naturalmente non ci
crede, e ne ride con gli amici. È una smorfiosetta, ma istruita. È
amata da Nemorino, un sempliciotto. Adina conosce ogni astuzia
femminile, mentre Nemorino è tutto sentimento. Il suo amore è
sincero e disperato, anche perché Adina lo tormenta. Prima si fa
corteggiare da Belcore, un sergente galante. Poi gli dichiara la sua
capricciosa volubilità. Giunge in paese Dulcamara, un ciarlatano che
approfitta della dabbenaggine altrui. Si dichiara distillatore di un
farmaco che guarisce ogni male. Nemorino, che è un credulone,
abbocca e gli chiede un filtro d’amore. Dulcamara, per uno
zecchino, gli cede del vino di Bordeaux, ma lo avverte che “farà
effetto” solo il giorno dopo (quando lui se ne sarà andato).
Nemorino beve l’“elisir”, e la sua euforia infastidisce Adina,
che, per ingelosirlo, accetta le profferte di Belcore. Lo sposerà
quella sera stessa. Alla festa di fidanzamento di Adina e Belcore è
presente anche Dulcamara. Nemorino, disperato, gli chiede un’altra
dose di “elisir” che abbia efficacia immediata. Per poterlo
pagare si arruola, dietro pagamento, nell’esercito di Belcore.
Colpo di scena: uno zio di Nemorino è morto e gli ha lasciato una
bella eredità. Le ragazze del villaggio iniziano a corteggiarlo
perché è diventato un buon partito, e lui crede che sia effetto
della seconda dose di elisir. Adina è sorpresa e Dulcamara le spiega
la vicenda dell’acquisto del filtro d’amore. La giovane è
commossa che Nemorino abbia venduto la libertà per amor suo.
Ricompra da Belcore l’atto di arruolamento e confessa a Nemorino di
amarlo. Questi riceve anche la notizia dell’eredità. Tutti credono
che Adina abbia finalmente ceduto a Nemorino grazie all’elisir
d’amore e lo comprano in quantità da Dulcamara mentre questi
lascia il paese.
LA VERSIONE PER
BAMBINI DELL’ELISIR
D’AMORE
L’edizione per
giovanissimi spettatori accorciata da Alexander Krampe, con le
narrazioni in versi di Stefano Guizzi, conserva il patrimonio di
melodie orecchiabili, ora brillanti ora malinconiche - come “Una
furtiva lagrima” - per cui è conosciuto il capolavoro di
Donizetti. Sono state eliminate molte ripetizioni, per non mettere
alla prova la pazienza dei nuovi ascoltatori, tra i quali vi sarà
qualche futuro appassionato d’opera. Sono però lasciati molti dei
recitativi, perché i bambini si abituino anche a questa forma di
canto. Il “Melodramma giocoso” viene pertanto offerto all’ascolto
nella sua varietà, rispettosa dell’originale impianto narrativo, e
non in una semplice selezione di arie. Anche se alcuni cori sono
stati tagliati (mentre altri vengono intonati dal gruppo dei
solisti), vi sono numerosi passi, con duetti e scene d’insieme, che
abitueranno il pubblico infantile al vivace linguaggio polifonico
dell’opera buffa.
LA COMMEDIA ROMANTICA
Quanto fa bene l’ascolto
dell’Elisir
d’amore,
opera istruttiva e divertente! Sembra una storiella di
buon senso, ma si basa su un libretto di Felice Romani di grande
finezza intellettuale. La vicenda è derivata da Eugene Scribe. Siamo
in pieno razionalismo francese: la ragione si fa burla delle
superstizioni della gente. Solo uno sciocco può credere ai filtri
d’amore. Infatti l’unico a crederci è, all’inizio, Nemorino,
ma solo perché disperato per amore. Per comprendere quanto
sia attuale L’elisir
d’amore di
Donizetti, basta guardarsi intorno: su certi giornali e persino su
alcune televisioni. L’abitudine di approfittare della buona fede
altrui con la vendita di rimedi eccezionali è sempre di gran moda. E
anche la promessa di conquistare la persona amata con la magia è un
inganno crudele ancora praticato. Quando Donizetti scrisse
nel 1832 L’elisir
d’amore,
non sapeva di fare anche la parodia a un’opera che non era ancora
stata composta, Tristano
e Isotta,
e che il suo autore, Richard Wagner, sarebbe divenuto un acerrimo
nemico del suo stile. Che opera è L’elisir
d’amore?
Donizetti la definì “opera comica”, ma potremmo anche chiamarla
“commedia romantica”. È un’opera buffa, piena di allegria e
umorismo, ma con tanto sentimento. In nessun’altra opera comica
troviamo il patetismo di passi come “Adina credimi” e “Una
furtiva lagrima”. La melodia sa descrivere i personaggi e
distinguere i momenti cinici da quelli sentimentali, sa
caratterizzare l’umorismo e il patetico. Donizetti ha giocato
sulla poetica dei contrasti e lo ha fatto con tecnica sopraffina. L’elisir d’amore
è una
bella favola di campagna. L’onestà del sentimento ha la meglio
sull’impostura. Adina riconosce la vera costanza di Nemorino e lo
premia con il suo amore. O forse era solo venuta a sapere della sua
improvvisa ricchezza? Il dubbio resta. Certo è che la grazia
femminile è più forte di qualunque elisir. E l’opera dà anche un
consiglio alle ragazze da marito: in mancanza di meglio, sposate un
insicuro, ma innamorato come Nemorino, piuttosto che uno spaccone
pieno di sé come Belcore. Meglio uno sciocco devoto che un
presuntuoso arrogante.
PIETRO
MIANITI
Ha
studiato viola, composizione e direzione d’orchestra e dopo
un’intensa attività di strumentista come Prima viola di importanti
orchestre liriche e sinfoniche italiane ha debuttato come direttore
d’orchestra nel 1998 nell’opera, in prima mondiale assoluta, Il
Filo di Michele
Dall’Ongaro per la regia di Daniele Abbado presso il Teatro Rendano
di Cosenza. Ha fondato l’Italian Piano Quartet, con il quale si è
esibito al Festival dei Due Mondi di Spoleto, al Lygon Arts Festival
di Melbourne, alla Carnegie Hall di New York, alla Kleine Musikhalle
di Amburgo, alla Filarmonica di San Pietroburgo e alla Dixon Gallery
di Memphis. Dal 1999 al 2003 ha ricoperto, su invito di Luis Alva, il
ruolo di direttore musicale dell’Associazione Prolirica del Perù,
per la quale ha diretto Turandot,
Tosca,
Falstaff,
Il barbiere di
Siviglia, Aida,
Rigoletto,
la Messa di Gloria di
Puccini, la Messa da
Requiem di Verdi e la
Nona Sinfonia di
Beethoven al Teatro dell’Opera di Lima. Nel 2004 è stato
consulente artistico del Teatro Massimo di Palermo, dove, nella
stessa stagione, ha diretto Carmen.
Nello stesso anno inizia la collaborazione con i teatri del Circuito
regionale lombardo, dirigendo al Teatro Sociale di Como, al Teatro
Fraschini di Pavia, al Teatro Grande di Brescia, al Teatro Donizetti
di Bergamo e al Teatro Ponchielli di Cremona L’elisir
d’amore (2004), I
Capuleti e i Montecchi
(2005), Madama
Butterfly (2007),
Turandot (2008),
La traviata (2010).
Ha debuttato al Teatro di San Carlo di Napoli nel 2009 in una nuova
creazione di Amedeo Amodio; per lo stesso Teatro ha diretto l’anno
dopo il concerto di Ute Lemper e, presso il Teatro Greco di Pompei,
Tosca.
Direttore dei Solisti Italiani nei concerti Euroradio al Quirinale,
dal 2005 al 2011 è stato direttore musicale dell’Orchestra
dell’Università di Roma Tre. Ospite di numerose stagioni
sinfoniche italiane, ha diretto l’Orchestra Sinfonica Nazionale
della Rai di Torino nel Concerto di inaugurazione delle celebrazioni
per il 150° dell’Unità d’Italia al Teatro Carignano di Torino,
l’Orchestra della Svizzera Italiana in numerosi concerti sinfonici
e nella Traviata del
2012, l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali, la Borusan Philharmonic
Orchestra di Istanbul, i Virtuosi Italiani all’Arena di Verona per
la prima edizione dell’Oscar della lirica.
Nel
2008 inizia la sua collaborazione con l’Accademia Teatro alla
Scala, insegnando Esercitazioni orchestrali e Musica da camera
nell’ambito del Corso
di perfezionamento per professori d’orchestra.
Con l’Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala ha sostenuto
numerose tournée (Emirati Arabi, Russia e Austria) e concerti con
programmi sinfonici e opere, come Il
barbiere di Siviglia allestito
a Kaliningrad (Russia) nel settembre 2013 con la regia di Damiano
Michieletto, svolgendo inoltre il ruolo di direttore assistente per
direttori come Yuri Temirkanov e Fabio Luisi.
Nel
2013 ha diretto Mefistofele
al Teatro Regio di
Parma e nel 2014 Il
matrimonio segreto all’Opernhaus
di Zurigo. Nel 2015 gli viene affidata la direzione musicale di
Falstaff presso
la Royal Opera House di Muscat (Oman) con i complessi dell’Accademia
Teatro alla Scala, nella produzione del Teatro Regio di Parma diretta
da Stephen Medcalf; nello stesso anno è sul podio dell’Orchestra
del Teatro alla Scala per L’elisir
d’amore.
Fra
il 2015 e il 2017 dirige ancora i giovani dell’Accademia scaligera
nella Cenerentola per i
bambini, nell’ambito
del progetto “Grandi Spettacoli per Piccoli”. Nella stagione
2017-2018, oltre a Il
barbiere di Siviglia
per i bambini e
L’elisir d’amore
per i bambini nella
sala del Piermarini, ha diretto nuovamente l’orchestra
dell’Accademia a Singen in Germania.
È
attualmente titolare della cattedra di viola presso il Conservatorio
“Giuseppe Verdi” di Milano.
Grischa Asagaroff
Nato a Siegen, ha
studiato scienze teatrali, musicologia e storia dell’arte a Monaco
di Baviera. Dal 1966 al 1969, durante la sovrintentenza di Rudolf
Hartmann e poi di Günther Rennert, è stato direttore di scena e
assistente alla regia alla Bayerische Staatsoper. Da Monaco è
passato a Dortmund; in seguito, dal 1971 al 1979, ha lavorato con
Grischa Barfuss alla Deutsche Oper am Rhein di Düsseldorf-Duisburg.
Risale a quell’epoca l’inizio della sua stretta collaborazione
con Jean-Pierre Ponnelle, il quale mette in scena con lui l’integrale
delle opere buffe di Rossini. Da allora viene chiamato dai teatri di
tutto il mondo per rimontare i celebri allestimenti di Ponnelle. Nel
1979 è diventato regista e direttore della produzione presso
l’Opernstudio di Zurigo. Nel 1986 Claus Helmut Drese lo ha chiamato
a collaborare con lui alla Staatsoper di Vienna, dove è poi
diventato anche direttore della produzione artistica. Sotto la
sovrintendenza di Alexander Pereira è ritornato a Zurigo in qualità
di direttore della produzione artistica, firmando anche numerose
regie, tra cui Il
barbiere di Siviglia,
Don
Pasquale,
I
puritani,
Ernani,
Macbeth,
Rigoletto,
Fedora,
L’elisir
d’amore,
Samson
et Dalila,
La
sonnambula.
Vanta numerosi allestimenti in importanti teatri di tutto il mondo: a
Vienna (Maria
Stuarda,
Barbiere,
Onegin),
Torino (Turandot),
Saarbrücken (Der
Ring des Nibelungen),
Dresda (Barbiere),
Atene (Così
fan tutte,
Cavalleria
rusticana,
Carmen),
Genova (Ernani),
Napoli (L’amico
Fritz),
Lisbona (Tannhäuser),
Londra (Don
Pasquale),
Tokyo (Carmen),
e poi San Francisco (La
Cenerentola),
Chicago (Tosca,
Simon
Boccanegra,
Otello,
Die
Frau
ohne
Schatten,
Manon
Lescaut),
NewYork (L’italiana
in Algeri)
e Buenos Aires (Fedora,
La
bohème).
Tra i suoi lavori più recenti, L’elisir
d’amore alla
Scala, Un
ballo in maschera a
Bucarest, Il
barbiere di Siviglia
a Dresda e La
Cenerentola a
Monte-Carlo. Dal maggio 2012 è direttore della produzione artistica
al Festival di Salisburgo.
Alexander Krampe
Nato a Graz
(Austria), dal 1976 al 1979 frequenta il ginnasio musicale come
corista del Coro delle voci bianche dei Regensburger Domspatzen.
Prosegue gli studi al Conservatorio “Leopold Mozart” di Augsburg,
iniziando a studiare il pianoforte con Radu Toescu. Dal 1986 al 1990
si perfeziona con Radu Toescu e Michael Endres. Dal 1990 è attivo
come cantante jazz, esibendosi in particolare con Larry Porter, Horst
Jankowski e Peter Tuscher. Nel 1991 entra a far parte della
Bundesjazzorchester diretta da Peter Herbolzheimer. Dal 1996 al 1998
studia filosofia al Collegio di Filosofia dei Gesuiti di Monaco di
Baviera. Nel 1998 debutta come arrangiatore adattando L’italiana
in Algeri di
Rossini per orchestra di fiati e celesta. Da allora ha arrangiato
oltre 15.000 pagine di partitura: il suo catalogo comprende 32 opere,
musica da camera, brani sinfonici, Lieder, arie e pezzi d’insieme,
musica da film, arrangiamenti di brani jazz e pop. La sua Cenerentola
per i bambini è
stata presentata nel 2014 al Festival di Salisburgo. Nel 2003 Krampe
ha fondato insieme a Christophe Gördes e Dominik Wilgenbus la
Kammeroper München (di cui è direttore artistico): si tratta di un
ensemble indipendente, senza sede fissa, che mette in scena almeno
due nuove produzioni all’anno, con una piccola orchestra di 10-12
elementi, e ha l’obiettivo di valorizzare giovani cantanti,
sviluppandone il talento musicale e la capacità di recitazione.
Inoltre organizza eventi di musica classica e jazz alla
Schrannenhalle di Monaco. È attivo anche come
compositore; la sua produzione comprende Lieder, musica da camera e
orchestrale. Nel 2006 al Kärntner Landeskonservatorium è andata in
scena la sua prima opera, Der
Fatzke.
Il
barbiere di Siviglia è
la quarta opera rappresentata alla Scala con il suo arrangiamento ed
elaborata per il progetto Grandi
Opere per Piccoli,
dopo La
Cenerentola,
Il
flauto magico e
Il
ratto dal serraglio.
FONDAZIONE ACCADEMIA TEATRO
ALLA SCALA
L’Accademia
Teatro alla Scala,
oggi presieduta da Alexander Pereira e diretta da Luisa Vinci, è
considerata fra le istituzioni più autorevoli per la formazione di
tutte le figure professionali che operano nello spettacolo dal vivo:
artistiche, tecniche e manageriali.
La proposta didattica si articola in quattro dipartimenti (Musica,
Danza, Palcoscenico-Laboratori, Management)
per una trentina di corsi frequentati ogni anno da oltre 1.400
allievi. Il percorso formativo affianca alle lezioni teoriche e
pratiche in aula un’intensa attività “sul campo”, secondo la
filosofia del learning
by doing
grazie a concerti, spettacoli, esposizioni, produzioni operistiche,
non solo sul territorio nazionale. La docenza è affidata ai migliori
professionisti del Teatro alla Scala e ai più qualificati esperti
del settore.
ORCHESTRA DELL’ACCADEMIA
TEATRO ALLA SCALA
L’Orchestra dell’Accademia
Teatro alla Scala è nata nell’ambito dei Corsi
di perfezionamento
finalizzati all’inserimento di giovani strumentisti nel mondo
professionale. Attualmente è l’unica realtà che accompagni gli
allievi alla futura carriera preparandoli su tutto il repertorio di
un professore d’orchestra: sinfonico, operistico e di balletto.
Sotto la guida di stimati musicisti e delle Prime Parti
dell’Orchestra del Teatro alla Scala, il progetto formativo,
nell’arco di un biennio, prevede lezioni individuali di strumento,
musica da camera, sezioni d’orchestra ed esercitazioni orchestrali. Intensa la collaborazione con il
Teatro alla Scala, che non solo ospita annualmente l’orchestra per
un titolo operistico inserito nel cartellone (Progetto Accademia), ma
la impegna anche per alcune produzioni del Corpo di Ballo. Fra le opere più recenti in
scena alla Scala si annoverano Don
Pasquale, La scala di seta, Il barbiere di Siviglia,
Die
Zauberflöte,
Hänsel
und Gretel.
Nel settembre del 2018 sarà Alì
Baba e i Quaranta ladroni
di Cherubini, con la direzione di Paolo Carignani e la regia di
Liliana Cavani. L’Orchestra dell’Accademia si
è esibita in prestigiosi teatri, società concertistiche e festival,
non solo sul territorio nazionale. Alla direzione si sono
avvicendati artisti come Yuri Temirkanov, Zubin Mehta, Fabio Luisi,
Ádám Fischer, Christoph Eschenbach, Marc Albrecht, Manfred Honeck,
Roland Böer, Michele Mariotti, Gustavo Dudamel, Gianandrea Noseda,
Stefano Ranzani, Ottavio Dantone, Giovanni Antonini, John Axelrod,
Lorenzo Viotti, Susanna Mälkki, Pietro Mianiti, Daniele Rustioni,
David Coleman, Mikhail Tatarnikov, e hanno collaborato solisti del
calibro di Lang Lang, Herbie Hancock, Alexei Volodin, Simon Trpčeski,
David Fray, Olga Kern, Alessandro Taverna.
ACCADEMIA DI PERFEZIONAMENTO
PER CANTANTI
LIRICI DEL TEATRO ALLA SCALA
Fondata da Riccardo Muti nel 1997
sotto la direzione artistica di Leyla
Gencer, l’Accademia
di perfezionamento per cantanti lirici raccoglie
l'eredità della scuola dei "Cadetti della Scala", voluta
da Arturo Toscanini nel 1950 per garantire la trasmissione della
tradizione lirica italiana.
Grazie alla docenza di artisti e
maestri come Luciana
D’Intino (docente principale), Renato Bruson, Luciana Serra,
Eva Mei, Umberto Finazzi,
Vincenzo Scalera, James Vaughan, Marina Bianchi e Marco Gandini,
l’Accademia prepara alla
carriera professionale giovani cantanti dotati di una solida
formazione vocale e musicale, affinandone in un percorso biennale le
capacità tecniche e interpretative.
Le masterclass tenute nel corso
degli anni da Luis Alva, Teresa Berganza, Enzo Dara, Juan Diego
Flórez, Mirella Freni, Gregory Kunde,
Christa Ludwig, Giorgio
Merighi, Leo Nucci, Lubica Orgonasova, Ruggero Raimondi, Renata
Scotto e Shirley Verrett hanno ulteriormente arricchito l’esperienza
formativa.
Lo studio quotidiano s’intreccia
costantemente con la partecipazione degli allievi alle produzioni in
scena al Teatro alla Scala, accanto a interpreti, direttori
d’orchestra e registi di fama assoluta.
Sin dalla prima edizione del
corso ha rivestito una particolare importanza il “Progetto
Accademia”, un titolo inserito nella stagione scaligera,
interamente affidato agli allievi (per citare alcune delle opere
allestite negli anni più recenti: Così
fan tutte, Le nozze di Figaro, Le convenienze ed inconvenienze
teatrali, L’occasione fa il ladro, L’italiana in Algeri,
Don
Pasquale, La scala di seta, Il barbiere di Siviglia).
Dal 2016 il Teatro alla Scala ha
voluto fortemente incentivare tale iniziativa, chiamando ogni anno un
autorevole direttore e un grande regista a
realizzare
una nuova produzione, con
l’obiettivo di favorire esperienze di altissimo
livello professionale. La
messa in scena di Die
Zauberflöte
di Mozart, affidata alla regia di Peter Stein sotto la direzione di
Ádám Fischer, è stata la prima tappa di tale indirizzo.
Nel 2017 è andato
in scena Hänsel
und Gretel di
Humperdinck per
la regia di Sven-Eric Bechtolf e la direzione musicale di Marc
Albrecht. Nel 2018 Alì
Baba e i 40 ladroni di
Cherubini, in un allestimento firmato da Liliana Cavani e diretto da
Paolo Carignani. Nella stagione 2018/19 andranno in scena il dittico
Prima la musica e poi
le parole di Salieri
con la regia di Nicola Raab e Gianni
Schicchi di Puccini
con la regia di Woody Allen, sotto la direzione di Ádám
Fischer, e Rigoletto
diretto da Nello Santi nell’allestimento di Gilbert Deflo.
A tali impegni si affiancano
un’intensa attività concertistica e la partecipazione a produzioni
operistiche, in Italia e all'estero.
Inoltre, nella stagione 2014/15
il Teatro alla Scala ha inaugurato con la Cenerentola
per bambini (per la
direzione di Maxime Pascal e la regia di Ulrich Peter) tratta
dall’opera di Rossini,
“Grandi Spettacoli
per Piccoli”,
iniziativa destinata
ad avvicinare il pubblico più giovane all’opera lirica attraverso
la messa in scena di noti titoli del
repertorio, affidati all’orchestra e alle voci dei solisti
dell’Accademia, in versioni appositamente riviste e pensate per
bambini in età scolare.
Nella stagione 2015/16 è andato
in scena Il flauto
magico diretto da Min
Chung e Paolo Spadaro, per la regia di Ulrich Peter, nel 2016/17 Il
ratto dal serraglio
firmato da Johannes Schmid per la direzione di Michele Gamba e nella
stagione 2017/18 Il
barbiere di Siviglia e
L’elisir d’amore,
entrambi diretti da Pietro Mianiti in allestimenti firmati da Grischa
Asagaroff.
CORSO
DI PERFEZIONAMENTO PER MAESTRI
COLLABORATORI DI SALA E DI PALCOSCENICO
Il percorso didattico, sotto la
guida di docenti come Enza Ferrari, Umberto Finazzi, Alberto Malazzi,
Dante Mazzola, Vincenzo Scalera e James Vaughan, consente di
perfezionarsi dal punto di vista tecnico, stilistico e
interpretativo, approfondendo la conoscenza del repertorio vocale (da
quello operistico a quello sacro, da quello cameristico a quello
sinfonico-corale) e del repertorio coreutico.
Gli allievi svolgono un’intensa
attività pratica grazie al coinvolgimento costante nei numerosi
progetti artistici del Dipartimento Musica dell’Accademia e seguono
gran parte del percorso di prove delle opere della stagione lirica e
concertistica del Teatro alla Scala.
Maestri collaboratori:
Raffaella Angelastri,
Federica Cipolli, Veronica Cornacchio, Nicola Dal Cero, Riccardo
Fiscato, Tae-Yang Jeong, Mari Miura, Alma Shaikimova, Luca
Spinosa,Yiping Zhu.
CORSO PER SCENOGRAFO DI TEATRO
Gli allievi si sono occupati in
toto della realizzazione delle scene e dell’attrezzeria dell’Elisir
d’amore per bambini,
nonché dell’elaborazione dei costumi: Irene Agnoletti, Giuseppe
Amendolara, Valeria Angesi, Giulia Bazzu, Laura Maggioni, Federico
Montesano, Giuditta Verderio, Valentina Volpi.
CORSO PER SARTI DELLO
SPETTACOLO
Oltre alle numerose occasioni di
sperimentare sul campo le competenze acquisite, è previsto un
progetto di gruppo, che comporta la realizzazione di costumi
destinati ad esposizioni o all’utilizzo in spettacoli.
L’esperienza di stage
si svolge presso importanti laboratori sartoriali in Italia e
all’estero e negli spazi del Teatro alla Scala, in affiancamento ai
professionisti del Reparto Sartoria.
I
docenti principali sono Maria Chiara Donato, Pasqualina Inserra,
Cristiana Malberti, Chiara Luna Mauri, Filippo Guggia, Antonello
Voghera.
Gli allievi hanno realizzato i
costumi di Adina, Giannetta e di due comparse: Susanna Avanzi,
Marlene Blumtritt, Rebecca Cattaneo, Arianna Cortese, Martina Della
Mora, Ilaria Fantozzi, Erika Daniela Fernandez Di Caro, Daniela
Fumarola, Roberto Lunelio, Patrizia Morgia, Joyce Rose Anne
Robustelli, Federica Romano, Arianna Scalia, Federica Serra, Floriana
Setti, Maria Urbani, Damiana Vanella, Valentina Villa.
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