FIERRABRAS di Franz Schubert al Teatro alla Scala di Milano


5, 9, 12, 15, 19, 27, 30 giugno 2018


FIERRABRAS 

Opera eroico-romantica in tre atti
Libretto di Josef Kupelwieser

Musica di FRANZ SCHUBERT

(Nuova edizione critica Bärenreiter a cura di Thomas A. Denny e Christine Martin;
Copyright ed edizione: Alkor-Bärenreiter, Kassel, 2015;
rappresentante per l’Italia Casa Musicale Sonzogno di Piero Ostali, Milano)

Prima rappresentazione assoluta:
Karlsruhe, Staatstheater, 9 febbraio 1897


Prima rappresentazione al Teatro alla Scala

Produzione Salzburger Festspiele


Direttore DANIEL HARDING

Regia PETER STEIN

Scene FERDINAND WÖGERBAUER

Costumi ANNA MARIA HEINREICH

Luci JOACHIM BARTH


Personaggi e interpreti principali

Emma Anett Fritsch
Florinda Dorothea Röschmann
Maragond Marie-Claude Chappuis
Fierrabras Bernard Richter
König Karl Tomasz Konieczny / Sebastian Pilgrim
Roland Markus Werba
Eginhard, Peter Sonn
Boland Lauri Vasar
Ogier Martin Piskorski
Brutamonte Gustavo Castillo*

*Allievo Accademia Teatro alla Scala

CORO E ORCHESTRA DEL TEATRO ALLA SCALA

Date:
Martedì 5 giugno 2018 ore 20 ~ prima rappresentazione
Sabato 9 giugno 2018 ore 20 ~ turno C
Martedì 12 giugno 2018 ore 20 ~ turno B
Venerdì 15 giugno 2018 ore 20 ~ turno A
Martedì 19 giugno 2018 ore 20 ~ turno E
Mercoledì 27 giugno 2018 ore 20 ~ turno D
Sabato 30 giugno 2018 ore 20 ~ ScalAperta


Prezzi: da 210 a 13 euro più prevendita
Prezzi recita ScalAperta (30 giugno): da 105 a 6,50 euro

Infotel 02 72 00 37 44



La prima volta alla Scala di Fierrabras di Schubert

L’“opera eroico-romantica” riscoperta da Abbado debutta al Piermarini
con la direzione di Daniel Harding e la regia di Peter Stein
E la Fondazione Abbado organizza un incontro alla Scala

Gemma della Stagione scaligera 2017/2018 è la prima volta alla Scala del capolavoro operistico di Franz Schubert, Fierrabras, in scena dal 5 al 30 giugno con la direzione di Daniel Harding, un maestro che dopo aver inaugurato la Stagione 2005/2006 con Idomeneo ha legato il suo nome alla Scala con diverse memorabili produzioni e che manca da Milano con un’opera dal 2014. La proposta di Fierrabras è importante per la qualità assoluta della partitura schubertiana ma anche per la sua storia recente: l’opera, composta nel 1823 e mai eseguita vivente l’autore, ha avuto una rinascita novecentesca grazie all’entusiasmo di Claudio Abbado che, sollecitato da Maurizio Pollini che ne era già allora un acceso sostenitore, la propose in uno storico allestimento di Ruth Berghaus al Theater an der Wien nel 1988 nell’ambito delle Wiener Festwochen, alla cui guida era allora Alexander Pereira.

Pereira ripropose poi il titolo a Zurigo e quindi a Salisburgo nell’allestimento di Peter Stein che giunge ora alla Scala con le scene di Ferdinand Wögerbauer e i costumi di Anna Maria Heinreich. In Italia il Maggio Musicale ne allestì nel 1995 un’edizione diretta da Semyon Bychkov con regia di Luca Ronconi, a conferma del costante interesse riscosso dal titolo nel nostro paese: oltre ai già citati Abbado e Pollini va ricordato Fedele d’Amico che già nel 1978 ne aveva fatto proporre alla Sagra Musicale Umbra una versione da lui stesso ridotta, e lo schubertiano per eccellenza Sergio Sablich.

Daniel Harding, già allievo di Abbado e oggi Direttore Musicale dell’Orchestre de Paris e dell’Orchestra Sinfonica della Radio Svedese, per il suo ritorno con un’opera alla Scala dirige questo titolo di struggente bellezza guidando un cast d’eccellenza in cui spiccano Dorothea Röschmann, Anett Fritsch, Markus Werba e Bernard Richter.
Per approfondire i segreti di quest’opera straordinaria il Teatro alla Scala ha chiesto al professor Franco Pulcini di tenere una lezione introduttiva per gli spettatori prima di ogni recita. Le introduzioni di Pulcini sono divenute alla Scala una consuetudine in occasione di titoli rari o poco conosciuti, e sono attesissime dal pubblico.

Questa edizione di Fierrabras è per la Fondazione Abbado e per il Teatro alla Scala l’occasione per ricordare Claudio Abbado che il prossimo 26 giugno avrebbe compiuto 85 anni. Proprio il 26 giugno alle ore 18 le due istituzioni organizzano nel Ridotto dei Palchi con il sostegno di Fedora – The European Circle of Philanthropists of Opera and Ballet l’incontro “Claudio Abbado e la riscoperta di Fierrabras”. L’incontro ripercorrerà momenti e aspetti della rinascita moderna dell’opera a partire dallo spettacolo di Ruth Berghaus con la partecipazione tra gli altri di Daniele Abbado, Alexander Pereira e contributi di Daniel Harding e del tenore Josef Protschka, che interpretava Fierrabras nel 1988.

Presentare per la prima volta al Teatro alla Scala un’opera di Franz Schubert è un invito a riconsiderare la figura di un musicista che pur essendo noto soprattutto per le Sinfonie, i Lied e le pagine per pianoforte, scrisse ben undici lavori per il teatro, lasciandone incompiuti altri sette: una produzione copiosa di cui Fierrabras, ultimo titolo commissionato per il Teatro di Porta Carinzia a Vienna dal direttore Domenico Barbaja e dal segretario del teatro, Josef Kupelwieser che speravano in un crescente successo dell’opera tedesca dopo i trionfi di Der Freischütz di Weber. L’opera non andò in scena a seguito di un cambio di direzione del teatro, cui si aggiunse una diminuzione delle aspettative dovuta al modesto esito della successiva opera di Weber, Euryanthe. Fierrabras vide le scene solo in occasione del centenario schubertiano del 1897, quando Felix Mottl ne diresse una versione alquanto rimaneggiata a Karlsruhe. Ma fu Claudio Abbado nel 1988, con il citato allestimento di Ruth Berghaus al Theater an der Wien, a presentarla al pubblico per la prima volta nella sua interezza. Opera “eroico-romantica” che affonda le sue radici nel poema in lingua d’oc La chanson de Fierrabras e nella leggenda germanica Eginhard und Emma, Fierrabras è ambientata al tempo della spedizione di Carlo Magno in Spagna per riconquistare le reliquie sottratte dai Mori.

credit Brescia/Amisano – Teatro alla Scala






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