La Parabola dei Tre Anelli, opera originale per musica, danza e teatro al Bellini di Napoli
Teatro Bellini di
Napoli, 20 febbraio / ore 21
Ring
Parabel
La
parabola dei tre anelli
Opera
per Musica, Danza e Teatro da Lessing e Boccaccio
Mercoledì 20 febbraio il Teatro Bellini di Napoli ospita
La Parabola dei Tre
Anelli, opera
originale per
musica, danza e teatro con la regia e la coreografia di Aurelio Gatti
e le musiche di Gloria Bruni.
Interpreti, insieme all'attore
Sebastiano Tringali, sette danzatori della Compagnia MDA
Produzioni Danza:
Carlotta Bruni, Valeria Busdraghi, Matteo Gentiluomo, Rosa Merlino,
Camilla Perciavalle, Luca Piomponi, Paola Saribas.
I costumi sono a
firma di Marina Sciarelli Genovese e il disegno luci di Stefano
Stacchini.
Il progetto
italo-tedesco, nato l’estate scorsa all’ombra del Tempio di Hera
in collaborazione con il Parco di Selinunte, ora vede, sul
palcoscenico del Teatro Bellini, il suo debutto invernale per una
tournée che toccherà numerose città italiane ed europee.
L’opera
musicale composta da Gloria Bruni ed orchestrata da Lauro Ferrarini,
nella messa in scena di Aurelio Gatti, si ispira al soggetto proprio
della Parabola, quello dello scontro per il primato tra le tre grandi
religioni monoteiste –
Ebraica, Cristiana e Islamica, per affrontare i temi - attuali -
del conflitto tra culture, l’insorgere di nuovi e vecchi
integralismi, non solo religiosi ma anche sociali e ideologici,
l’intolleranza di razza e genere.
Attraverso la “favola” dei
Tre Anelli, l’Ebreo Nathan ispira la convinzione che non esistono
primati, e che necessaria è la consapevolezza di essere parte di
una unica, grande famiglia, la comunità degli uomini.
Dalla più antica redazione
conosciuta, la parabola della "Perla caduta nella notte"
del VIII secolo, alla terza novella del "Decameron", fino
al dramma teatrale "Nathan il Saggio" di Lessing, i
racconti degli anelli hanno viaggiato tra Oriente e Occidente
mutandosi, scavalcando confini e comunque alludendo al 'vuoto' di
certezza che, sospendendo la pretesa di un'origine esclusiva, ricorda
alle religioni - e non solo - la vanità di ogni chiusura e
intolleranza... Il centro dell'anello c'è comunque il vuoto. Ed è
con quel vuoto, con quell'ignoto, che ciascuno deve fare i conti.
E qui l'arte eclissava la
materia... tutto si
svolge in una indefinita fonderia animata da uomini e travi di ferro,
dove la co-esistenza è segnata dalle rigidità delle forme che si
moltiplicano all'infinito in labirinti, portali, corridoi... In
questo spazio spigoloso e ostile, una fiammella, piccola, dalle forme
imprevedibili, inquietante: la verità. Recha, Saladino, Nathan e
tutti i personaggi della Parabola nascono dalla scena e si
susseguono, si incontrano e scontrano in continuazione tra perimetri
che sembrano immutabili, mentre il canto, la musica e la danza
disegnano infinite prospettive. La parabola dei tre anelli,
raccontata dal canto e dalla musica, si intreccia con la
testimonianza diretta del fabbro incaricato a fare copie perfette
dell'originale... Non è un semplice artigiano, ma un mastro
dell'antica arte della metallurgia, una figura arcaica che riconduce
al mito, alle forze primordiali, al mistero del fuoco e della verità,
alla bellezza come armonia espressiva che permane al di là della
caducità dell’esperienza e della forma.
GLORIA BRUNI - NOTE BIOGRAFICHE
Gloria Bruni, compositrice e cantante è nata a Oschersleben / Bode in Harz, in Germania. Il padre era fisico e nel 1963 la famiglia si trasferì ad Amburgo per motivi professionali. La passione per la musica si manifesta prestissimo: già durante il periodo scolastico inizia a comporre e a cantare fino ad essere notata da un insegnante di musica per le sue naturali doti di canto, che la incoraggia e la spinge ad un impegno maggiore.
La musica diventa così il centro della sua vita: inizia a studiare composizione con Dieter de la Motte e canto con Naan Pöld ad Amburgo, perfezionando gli studi prima a Monaco, poi a Milano. Oltre al necessario studio del pianoforte Gloria ha anche studiato e suonato violino esibendosi come violinista nella "Camerata Accademica" e con l'orchestra del Mozarteum di Salisburgo, ha partecipato a diversi tour in parte e ha suonato tra gli altri, alla Carnegie Hall di New York e il Kennedy Center di Washington. Come cantante, si è esibita al Puccini Festival di Torre del Lago e alla La Scala di Milano, con i Mozart Players di Londra presso la Dresda Semper Opera House e il Gewandhaus di Leipzig.
La musica in tutte le sue espressioni diventa per Gloria Bruni un linguaggio universale, aperto a tutti e che da tutti può essere compreso ed rielaborato: l’essere umano, con i suoi sentimenti, la sua fede, le sue speranze è sempre il centro del suo universo.
Gloria Bruni inizia a farsi conoscere conoscere negli anni sempre di più come compositrice esplorando formati musicali molto diversi e sviluppando i temi a lei più cari, quello della musica religiosa e quello dell’infanzia: formati musicali in ognuno dei quali si riconosce come un sigillo la sua scrittura caratteristica e la sua versatilità stilistica.
Compone così "Requiem a Roma", per coro e orchestra eseguito a Roma nel novembre 2000 e che è stata successivamente eseguita in Italia, Polonia, Germania, Austria e Israele, il musical "Uccelli di rovo” che ha debuttato nel 2009 in Galles, l’opera "Pinocchio” che ha debuttato ad Amburgo nel 2008 e che ha avuto due importanti produzioni italiane per il Teatro San Carlo (2013) e per il Teatro Regio di Parma (2015), la “Sinfonia n. 1 - Ringparabel” per coro e orchestra che, dopo il debutto amburghese (2012), è stata rappresentata con successo a Istanbul (2013) e a Minsk (2015).
Attualmente è impegnata nella composizione dell'opera "The Creation", a cui attualmente lavora con il designer di Amburgo Peter Schmidt.
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