Per la prima volta in Italia, OPER.A 20.21, propone una Silent Opera a Trento
VIXEN
silent opera di Daisy Evans
da La piccola volpe astuta di Leoš Janačék
prima italiana
sabato 2 e domenica 3 marzo 2019
Trento – Le Gallerie di Piedicastello
Per
la prima volta in Italia, OPER.A 20.21, stagione dedicata dalla
Fondazione Haydn di Bolzano e Trento al teatro musicale di oggi, con
la Direzione Artistica di Matthias Lošek, propone in Italia una
silent
opera:
sabato 2 (ore 20) e domenica 3 marzo (ore 17 e ore 20),
l’affascinante ambientazione de Le Gallerie di Piedicastello di
Trento farà da sfondo a
Vixen,
ideata dalla regista inglese Daisy
Evans partendo
dall’opera La
piccola volpe astuta
di Leoš Janáček.
Interpreti:
Rosie
Lomas
(Vixen), Adam
Green
(Forester), Timothy
Dickinson
(Harasta), Lawrence
Thackeray (Fox).
Ensemble:
Rosanna Ter
Berg,
Rachel Coe,
Philip
Granell.
Direzione musicale di Stephen
Higgins.
Regia e libretto di Daisy
Evans.
Arrangiamenti musicali di
Stephen Higgins e
Max Pappenheim.
Scene
e costumi Kitty
Callister.
Luci Jake
Wiltshire
Sound Design David
Gregory, Max Pappenheim. Produzione
Silent
Opera. Coproduzione
Fondazione Haydn.
Le
rappresentazioni di Vixen
saranno precedute dai consueti appuntamenti introduttivi, tutti
previsti ne Le Gallerie di Piedicastello: Oper.a
Backstage,
uno sguardo al “dietro le quinte” (giovedì 28 febbraio, ore 18),
e Oper.a Intro,
un’ora prima dei tre spettacoli. Sarà inoltre attivo un servizio
navetta da Bolzano a Trento, e ritorno, su prenotazione da effettuare
al momento dell’acquisto del biglietto.
Silent
Opera è il nome della compagnia fondata da Daisy Evans ma è anche e
soprattutto un concetto, una sorta di filosofia per cercare una
connessione originale fra teatro musicale e XXI Secolo: partendo
dalla Silent Disco, la regista inglese ha elaborato un nuovo format
operistico,
nel quale il pubblico, che indossa cuffie mediante le quali ascolta
musica preregistrata e mixata con le performance dal vivo dei
cantanti, diventa esso stesso il palcoscenico dell’opera.
Il
pubblico può quindi muoversi e interagire con lo spazio: di solito è
il sottosuolo londinese, nel caso della prima rappresentazione
italiana di Vixen
sono appunto Le Gallerie di Piedicastello, un tempo due tunnel
stradali della tangenziale di Trento, ora sede espositiva della
Fondazione Museo Storico del Trentino destinata anche a ospitare
eventi artistici.
Vixen
prende le mosse da La
piccola volpe astuta
del compositore ceco Leoš Janáček, che traspose in chiave
operistica una novella pensata originariamente come una specie di
romanzo a fumetti.
Nella versione di Daisy Evans la volpe è una
giovane donna che, in un mondo a declinazione maschile, percorre con
determinazione la propria strada, ponendo resistenza a un uomo che
cerca di catturarla e controllarla. Le parti di ispirazione folk
dell’opera di Janáček vengono eseguite dal vivo, mentre le parti
orchestrali, intrise di Romanticismo, sono preregistrate.
La
piccola volte astuta di Leoš Janáček
Sembra
sia stata la sua domestica ad attirare l’attenzione di Leoš
Janáček sulle storie illustrate che nel 1920 apparivano
quotidianamente sul giornale locale Lidove Noviny. Vi si narrava la
vicenda di una volpina catturata da un guardiacaccia, che riusciva
poi a fuggire per tornare nei boschi a trovarsi un compagno e a
mettere su famiglia. La versione originale era costituita da una
serie di disegni di Stanislav Lolek – quasi un fumetto senza parole
– che il giornale aveva voluto corredare di un testo L’opera di
Janáček, che si colloca nella stagione conclusiva della creatività
del compositore ceco, costituisce un unicum nella storia del teatro
musicale. La
trama è molto semplice: un guardiacaccia trova nella foresta un
cucciolo di volpe e lo porta a casa per far divertire i propri figli.
Ma la volpe non è un cane (come essa stessa orgogliosamente afferma)
e dopo aver combinato un po’ di guai, scappa nella foresta dove si
impadronisce della tana di un tasso; incontra una volpe maschio che
la corteggia e col quale poi si sposa. Intanto all’osteria, il
guardiacaccia beve e gioca a carte con alcuni suoi amici, un prete e
un maestro di scuola: tutti e tre sono un po’ brilli, si prendono
in giro e scherzano sugli amori infelici di uno di loro, sulla volpe
fuggita al guardiacaccia e poi se ne vanno a casa. La volpe li spia e
si diverte alle loro spalle. Uno di loro, il maestro, vede un
girasole mosso dalla volpe, lo scambia per la sua donna, e le fa una
dichiarazione d’amore. Il prete rievoca un suo amore passato. Il
guardiacaccia insegue ancora il mito della sua volpe fuggita. Ben
presto nascono i volpacchiotti che i genitori istruiranno sui
pericoli della foresta. Tutto procede in una specie di “normalità”
che però sarà destinata ad essere travolta dal tempo che passa. Nel
terzo atto un bracconiere non solo ruba la moglie al povero maestro,
ma ruba anche la volpe uccidendola con un colpo di fucile. E
nell’osteria i tre amiconi non si ritroveranno più a passare
allegre serate. Il tempo li ha allontanati, incupiti, intristiti.
Resterà solo il rimpianto. Il guardiacaccia tornerà nel bosco, come
all’inizio. Ma anche il bosco è cambiato. La volpe che vede
correre fra gli alberi è un ranocchio, forse uno dei suoi figli.
Daisy
Evans _ regia e libretto
Regista
di teatro e opera a livello internazionale. Il suo lavoro più
recente include Sounds
and Sorcery,
Celebrating
Disney’s Fantasia
al The Vaults di Londra, La
Traviata
al Longborough Festival Opera, Vixen
per ENO/Silent Opera al The Vaults e al Beijing Music Festival, King
Arthur
per l'Accademia di Musica Antica al Barbican Centre di Londra e
Così fan tutte
al Bury Court Opera. Come librettista, ha scritto versioni in inglese
di La
piccola volpe astuta
diventata Vixen,
del Don
Giovanni
di Mozart (Giovanni),
dell'Orfeo
e de La
Bohème.
Il teatro la vede attiva con Orpheus
ed Eurydice
e Our
Country's Good
con i King's Players oltre a Bacchae
e The
Tempest
per il Waistcoat Theatre. È direttore artistico di Silent Opera,
supportata dalla English National Opera. È stata nominata Best
Young Director agli
International Opera Awards 2016, oltre ad essere la vincitrice dello
Sky Arts Futures Fund e del premio come Best Opera Production agli
OffWestEnd Awards.
Stephen
Higgins _ direzione musicale
Ha
studiato alla Oxford University, alla Guildhall School of Music and
Drama e al National Opera Studio di Londra e ha lavorato nei
principali teatri d'opera e festival sia nel Regno Unito che
all'estero. Ha trascorso la sua prima fase della carriera
professionale nello staff musicale di ROH, Glyndebourne ed ENO,
lavorando su un repertorio di ampio respiro, da Monteverdi passando
per Mozart, Puccini fino a John Adams e Stephen Sondheim. Ha diretto
numerose anteprime mondiali: The
Way Back Home
(un'opera per bambini); Dr
Dee
(Damon Albarn) e The
Duchess of Malfi
(Torsten Rasch). Del repertorio operistico classico ha diretto Owen
Wingrave
(Britten), Il
flauto magico
(Mozart), L'Elisir
d'amore
(Donizetti), Don
Giovanni
(Mozart), La
Bohème
(Puccini), Hansel
und
Gretel
(Humperdinck).
Nutrendo interesse per il teatro musicale, ha collaborato con
Sondheim
al revival di A
little Night Music
e Sunday
in the park with George
al Teatro Châtelet di Parigi, e ha diretto Phantom
of the Opera
al West End di Londra. Dal 2016 è Head of Music all'opera di Bergen
Nasjonale in Norvegia: qui ha diretto Hansel
und Gretel
e Carmen
e ha assistito i visiting
conductors
nelle produzioni di Madama
Butterfly,
Il
Turco
in
Italia,
Otello
e Peter
Grimes.
Info
Fondazione
Haydn di Bolzano e Trento
0471
053800
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