Ambiguità a confronto con Amara Satira Omnia
5 aprile 2018
Teatro Garibaldi, Enna
Amara Satira Omnia
Ambiguità a confronto
Regia di Davide Garattini Raimondi
Coreografie di Melissa Zuccalà
Musiche tratte da "Don Giovanni" di W.A. Mozart
Testi liberamente ispirati a "Baal" di B. Brecht
Concept e drammaturgia: Davide Garattini Raimondi e Melissa Zuccalà
Ambiguità s. f. [dal lat. ambiguĭtas -atis]. – L’essere ambiguo, possibilità di essere variamente interpretato: a. di una frase, di un passo, di un testo; e le parole stesse ambigue: evitare ogni a.; risolvere un’ambiguità. Doppiezza, modo ambiguo di comportarsi: l’a. del suo carattere, del suo procedere. Anche, meno com., irresolutezza, perplessità: stando in questa a., mandò a dire ... (Machiavelli).
Quanti di noi sono ambigui? Quanti lo sono stati almeno una volta? Quanti non riescono a fare a meno di esserlo? Dietro a questa parola ci siamo tutti, o lo siamo stati o lo saremo, nessuno ne resta intonso, probabilmente è un “virus” che abbiamo dentro dalla nascita, forse già dai primi vagiti o dai primi pianti in qualche modo fingiamo qualcosa per ottenerne di altre. Gli chiamiamo “capricci” o in altri modi simpatici per nascondere la verità... anche questo è piuttosto ambiguo per cui inutile negare che “l'ambiguità” è dentro ad ognuno di noi, a volte, resta nascosta ed, a volte, esplode: di fatto c'è!
Ogni giorno ne assaggiamo dei bocconi o ne facciamo assaggiare, nella nostra società cresce sempre di più perché, sempre di più, nascondiamo il nostro volto e mostriamo una maschera che più ci porta dei vantaggi; oggi come in passato, sono molti gli esempi che mostrano l'ambiguità in tutte le sue sfaccettature.
Tra queste vogliamo approfondire, per prima, l'ambiguità sessuale attraverso due figure celebri a confronto: il Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart e Baal di Bertold Brecht, apparentemente due modi molto lontani di vivere la stessa maschera; anche se è chiaro, fin da subito, l'evidente similitudine. Sono donnaioli; sono festaioli; si divertono entrambi alle spalle degli ingenui: “agli altri la loro quiete... a loro la loro inquietudine”.
Quello che vogliono lo devono avere. La preda desiderata viene raggiunta con qualsiasi mezzo. Entrambi usano le donne e le maltrattano. Sia Baal che Don Giovanni hanno un rapporto distorto con l'alcool e, se dilatiamo questa visione, ci accorgiamo che hanno un'incoscienza di fondo a perdere il senso del limite, potrebbe essere grappa o vino, o qualsiasi altro stupefacente che possa esagerare le loro tensioni e rompere ancora di più i loro freni inibitori ormai logori, perchè non hanno paura di uscire dalle righe anzi, loro godono ad essere borderline! Inganni, menzogne e tranelli sono presenti in entrambi i personaggi con una costante maniacale. Lo sbeffeggiarsi nei confronti della vita conduce entrambi ad una fine orrenda. Nonostante le ambientazioni siano molto diverse, sotto tanti punti di vista, soprattutto sociale, i due personaggi hanno tantissimo in comune e, come nel naturale evolversi del tempo che scandisce, in maniera attuale, lo sfacelo della società, la finta galanteria di Don Giovanni decade nella meschinità di Baal. Queste due maschere testimoni dell'ambiguità sessuale, sono oggi stereotipi concreti.
Amara Satira Omnia vuole essere la sintesi drammaturgica e coreutica di uno studio e di una ricerca sull'ambiguità umana attraverso e accompagnati dalle note di Mozart e le parole di Brecht, non essi stessi ambigui ma, di volta in volta, i loro personaggi o il loro modo, singolare, di messa in scena. Da qui, la ferma volontà di costruire un opera di teatro danza che, attraverso la narrazione, il canto e la danza raccontasse di quanto l'ambiguità condizioni, in realtà, la vita attuale. Amara Satira Omnia vuole essere una chiave di lettura ottimistica a tanto degrado umano, un focus sulla possibilità e la speranza al cambiamento.
Per Brecht, infatti, il teatro deve rappresentare i rapporti intersoggettivi che diventano problematici, e questo, rende problematico il dramma stesso. All’orientamento drammatico si sostituisce la libertà epica di indugiare e riflettere; e noi, abbiamo scelto di farlo attraverso la satira. Secondo la nostra visione, la satira è semplicemente una “pillola” per addolcire una verità.
La satira è una pratica complessa e ha un intento moraleggiante; chiama in causa una serie di meccanismi profondi che vanno dall’etica agli artifici retorici necessari per suscitare straniamento e riso, come ad esempio fa l’ironia. La satira prende in giro i difetti, i vizi, le debolezze delle persone attraverso i paradossi o le esagerazioni. La gente sorride, ma è invitata a riflettere. Attraverso quadri satirici che, di volta in volta, raccontano di uomini che seducono e ingannano, tradiscono e uccidono, vendono anime e corpi, la satira, certamente amara per gli argomenti trattati, può riconoscersi come mezzo rivelatore positivo, come strumento di riflessione indolore. Tutto, con il “sorriso”, di un capovolgimento rocambolesco…
L'universo che ruota attorno al lavoro creativo spazia tra molteplici tematiche affrontate, differenti linguaggi espressivi che si sommano e si fondono e un serbatoio infinito d’immagini, cose, parole, odori segnati da forti contrasti stilistici ed espressivi; eppure ad essa potrebbero altresì essere associati concetti di semplicità, essenzialità e armonia. Don Giovanni e Baal non raccontano soltanto di tematiche sessuali, dentro le loro storie si parla anche di squilibri sociali, vizi, prepotenze, etica, moralità.
Ma, per rendere l'idea di concetti semplici e, allo stesso tempo, profondi e intimi, è necessario l'ausilio di una visione registica chiara, decisa e assolutamente competente. Il connubio con Davide Garattini Raimondi, certamente, assicura una versione che conserverà autenticità nei contenuti a difesa storica, lasciando un imprinting molto personale sulla "risoluzione" dei fatti. Così come nel teatro greco, il pubblico era a conoscenza dei miti ma premiava il modo di risolvere la storia, così. Oggi, nonostante il pubblico si troverà indiscutibilmente protagonista nei contenuti, premierà la risoluzione e la morale.
Melissa Zuccalà
Nasce a Catania e inizia i suoi studi presso il centro professionale di danza classica con le insegnanti Lidia e Maria Patti, con la quale, tutt'oggi, ha un rapporto stabile di collaborazione. Approfondisce gli studi con numerosi corsi di approfondimento alla tecnica ed interpretazione con docenti internazionali come: Jaqueline De Min, James Urbain, Raffaele Paganini, Luigi Martelletta. Consacra la sua preparazione accademica a Sanpietroburgo, partecipando ad un corso di formazione per insegnanti con i docenti del Teatro Marijnski: Uliana Lopaktina, Alla Osipenko, Natalia kunakova. Dal 2003 insegna danza classica accademica e modern nel proprio centro di formazione Sicily Ballet School e, partecipa come borsista ai seminari di aggiornamento per insegnanti presso: l’Accademia del Teatro alla Scala di Milano e presso la National Ballet School di Tirana. Sin dalla giovane età, mostra il suo particolare interesse per la coreografia e, per rafforzare la sua preparazione, prende la qualifica professionale da coreografa presso il centro di formazione regionale Enaip e la laurea al DAMS con specialistica in teatro. Dal 2014 decide di integrare la propria preparazione introducendo gli studi alla danza contemporanea con il Maestro Mauro Astolfi, con il quale, intraprendente un rapporto di collaborazione stabile ospitando l'artista, i ballerini della compagnia Spellbound e altri docenti internazionali come Emiliano Piccoli e Francesca Frassinelli in diversi incontri di formazione presso il proprio centro e, andando, a sua volta, a tutti gli appuntamenti dedicati agli studenti esterni presso il centro internazionale di danza Daf (Dance art Faculty) di Roma con i propri studenti; approccio che, in poco tempo, porta un notevole cambiamento nel proprio modo di vedere ed insegnare la danza e, all'ingresso di due allieve ai corsi di avviamento professionale Five days intensive. Riceve il prestigioso invito alle performance Front Line - Daf Roma (piattaforma coreografia dedicata a coreografi emergenti) nel gennaio 2016, luglio 2016 e gennaio 2017 con le creazioni coreografiche In Utero, Anime Nuove e La tela di Penelope. Ha frequentato il corso professionale, presso il Daf di Roma, per insegnanti di danza contemporanea: Creative Teaching con i docenti Mauro Astolfi, Emanuel Gat, Daniel Foutecha, Adi Salant, Emanuele Soavi, Ihsan Rustem, Susan Linke. Ad oggi impegnata a promuovere l'arte della danza, preparando e presentando le proprie allieve in numerosi spettacoli inediti, eventi e concorsi con coreografie appositamente create, riscuotendo notevoli apprezzamenti da parte del pubblico e delle giurie internazionali giudicanti. A dicembre 2016 al Teatro Garibaldi di Enna il primo esperimento di Junior Company con lo spettacolo Anime Nuove. Il 27 aprile 2017 ha debuttato, nello stesso teatro con Antigone, di cui curerà regia e coreografie; prima produzione commissionata, spettacolo di danza contemporanea attualmente in tournée che ha già effettuato la sua terza recita. Si considera sempre una studentessa e, dice di sé: "Quando affronto una lezione, ho lo stesso entusiasmo della prima volta che sono entrata in una sala e, credo, di essere ancora all'inizio... "
Link video:
Coreografie 2016: https://www.youtube.com/watch?v=9K9ROVp-e9o
Anime Nuove s.v : https://www.youtube.com/watch?v=Ua5BnLAO4Yk&t=7s
Anime Nuove ext.v:
https://vimeo.com/244244239
La Tela di Penelope:https://www.youtube.com/watch?v=MhHmZWalYN0&t=2s
Antigone trailer: https://www.youtube.com/watch?v=zsjaOOMAGIE&t=2s
Antigone ext.v
https://vimeo.com/24406217
Davide Garattini Raimondi – regista
Dopo il diploma in scenografia all’Accademia Belle Arti di Brera (Milano), si dedica al mondo del Teatro come Set Designer e anche come assistente regista. Si dedica al giornalismo musicale specializzandosi nell’Opera e nel Musical. Questa esperienza gli ha dato un’ampia conoscenza del mondo musicale. Nel 2011 ritorna al suo primo amore: la regia. Per il “Premio Spiros Argiris” di Sarzana crea scene ed costumi per “Il barbiere di Siviglia" di G. Rossini. L’anno seguente, per lo stesso premio firma anche la regia de “L’elisir d’amore” di G. Donizetti. Grazie a questi lavori viene richiesto in Brasile a San Paolo per l’allestimento de “La Cenerentola” di Rossini di cui ha curato regia, scenografie e costumi. Nel 2013, a Brescia, per il Teatro Grande per un Progetto didattico mette in scena “Gianni Schicchi” di G. Puccini – per quest’opera riceve il premio “Filippo Sienbaneck – Premio Abbati della Critica”. Nel 2014 torna nuovamente al Teatro Grande di Brescia con un spettacolo creato per il pubblico dei giovanissimi: “Kattivissimi”, in collaborazione con Edizioni Curci. A Palermo dirige e crea scene e costumi per l’intermezzo barocco: “L’impresario delle Canarie” di Cappellano Martini. Nel 2015 lavora come regista e scenografo su molti altri titoli: per il Festival Friuli Venezia Giulia “Don Giovanni” di W.A. Mozart in scena al Villa Manin di Codroipo e al Castello San Giusto di Trieste. Al Castello di aldes (Trentino Alto Adige) “Rita” di G. Donizetti. Al Sarzana Opera Festival – Premio Spiros Argiris, nell’agosto 2015 “Gianni Schicchi” di G. Puccini. Nello stesso anno torna al Teatro Grande di Brescia, nuovamente per “Kattivissimi 2.0… all’opera”, un progetto istruttivo in collaborazione con Edizioni Curci. All’Opéra Wallonie di Liegi, nel dicembre 2015, cura la sceneggiatura e la regia di “Cendrillon” di Pauline Viardot. Nel 2016 sempre al Festival del Friuli Venezia Giulia, mette in scena “Il barbiere di Siviglia” di Rossini, mentre per il Festival Donizetti realizza “Rita” di Donizetti e l’opera di Paisiello “Don Chisciotte” per il Festival di Martina Franca. A settembre 2016, inaugura l’Opera di Dubai con “Les pêcheurs perles” di Georges Bizet. Si conferma al Teatro Grande di Brescia con uno spettacolo su folletti e fantasmi nell’opera “Jezibaba”. Per il Teatro Regio di Parma, al Festival Verdi allestisce lo spettacolo “Verdi di paura!”. Nel 2017, torna a Sao Paulo del Brasile con due produzioni: “L’amore delle tre melarance” di Prokofiev e “Il noce di Benevento” di Giuseppe Balducci, in prima mondiale, mentre per il Teatro La Felice di Venezia curerà la regia del dittico di Luciano Chailly, “L’aumento” e “Barabau” di Vittorio Rieti, successivamente “La Traviata” di Giuseppe Verdi per il neo Circuito Ligure. Nell’ottobre 2017 sarà al Teatro Royal di Liegi con il capolavoro di Vincenzo Bellini, “Norma” e al Teatro Municipale di Piacenza con un’opera inedita firmando anche il libretto.
SBAM sicily ballet around movement
Nasce dalla forte volontà della coreografa Melissa Zuccalà di costituire un gruppo di ricerca e lavoro con le allieve più mature della Sicily Ballet School, di cui detiene da anni la direzione artistica, e ampliando, di volta in volta, il cast con altri talenti provenienti da centri di studio professionali. Dopo anni di studio e approfondimenti, la giovane compagnia si prefigge, come scopo principale, la creazione di opere inedite di danza contemporanea avendo, soprattutto, un interesse verso un linguaggio coreografico originale, lontano dal canonicismo didascalico della danza classica e moderna ma che, allo stesso tempo, vuole arrivare al pubblico come curioso e facilmente interpretabile. Il primo esperimento con lo spettacolo Anime Nuove che ha debuttato nella versione estesa l'8 dicembre 2016 al Teatro Garibaldi di Enna, risponde perfettamente alle intenzioni della coreografa riscuotendo un notevole successo e critiche positive da parte di addetti del settore e pubblico profano. La versione breve vince premi e riconoscimenti in occasioni di manifestazioni internazionali come Front line Romestate (Daf, vetrina per coreografi emergenti) e Concorso internazionale Sicilia In. Il secondo esperimento con la coreografia La tela di Penelope sempre presente alle performance front line di Danceout 2017 e vincitrice con il primo premio sezione composizione coreografica al Grand Prix di Roma, si conferma l'apprezzamento del lavoro e la particolarità del linguaggio utilizzato. Per ultimo, in aprile debutta al Teatro Garibaldi di Enna, lo spettacolo Antigone; grazie alla fiducia del direttore artistico Mario Incudine, l'opera viene inserita in cartellone facendo il quasi tutto esaurito e riscuotendo enorme ammirazione da parte di tutti i presenti e della critica; replica con lo stesso spettacolo l'1 agosto al Teatro Greco di Palazzolo Acreide e il 18 agosto alla Villa Comunale di Valguarnera. A gennaio 2018 viene nuovamente invitata alle performance frontline di danceout, presentando, di fatto, un breve estratto A normal thing dello spettacolo: Amara Satira Omnia che debutterà il 5 aprile al Teatro Garibaldi di Enna. Amara Satira Omnia, oltre le coreografie a firma di Melissa Zuccalà, avrà la regia di Davide Garattini Raimondi; questo connubio, certamente, aumenterà esponenzialmente la qualità del lavoro di teatro danza messo in scena, ma, questo, è un capitolo ancora tutto da scrivere...
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