Il Teatro alla Scala e Classica HD dedicano a Luciano Pavarotti una serata
Luciano Pavarotti alla Scala
Il Teatro alla Scala e Classica HD ricordano il grande tenore,
che è stato una presenza costante sul palcoscenico scaligero dal 1965 al 1992,
con una serata di video e testimonianze condotta da Fabio Fazio
Ingresso gratuito previo ritiro del biglietto.
Mercoledì 17 aprile alle ore 20 il Teatro alla Scala e Classica HD dedicano a Luciano Pavarotti una serata di video e testimonianze nella sala del Piermarini. Fabio Fazio condurrà la conversazione con ospiti tra i quali il soprano Raina Kabaivanska, il tenore Vittorio Grigolo, Cristina Pavarotti insieme al musicologo Giovanni Gavazzeni, e Nicoletta Mantovani. La serata sarà aperta da un saluto del Sovrintendente Alexander Pereira.
Sul grande schermo allestito sul palcoscenico scaligero scorreranno immagini video da alcune delle più grandi interpretazioni di Pavarotti (Tosca, Aida, Rigoletto e Messa da Requiem) alternate all’ascolto di arie con foto (La bohème, Luisa Miller, L’elisir d’amore), raccolte nel volume monografico con CD Pavarotti alla Scala, ultima uscita della collana editoriale La Scala Memories.
L’ingresso è gratuito previo ritiro del biglietto. I biglietti sono disponibili da mercoledì 3 aprile presso la Biglietteria del Teatro alla Scala in Largo Ghiringhelli, dal lunedì alla domenica dalle ore 12 alle ore 18 (massimo due biglietti per persona).
Luciano Pavarotti alla Scala
Il debutto di Luciano Pavarotti alla Scala è del 9 dicembre 1965: interpreta il Duca di Mantova nel Rigoletto di Verdi diretto da Francesco Molinari Pradelli. Nella stessa Stagione canta altre due opere: il 27 gennaio ‘66 è Rodolfo nella Bohème di Puccini diretta da Nino Sonzogno per la regia di Franco Zeffirelli, accanto all’amica Mirella Freni; il 26 marzo ’66 è Tebaldo ne I Capuleti e i Montecchi di Bellini al fianco di Renata Scotto e Giacomo Aragall, direttore Claudio Abbado. Con Bohème, uno dei suoi cavalli di battaglia, torna tra l’altro nel 1975 diretto da Georges Prêtre e nel 1979 diretto da Carlos Kleiber.
Il 26 febbraio 1968 debutta ne La figlia del reggimento di Donizetti (Tonio) con Mirella Freni, direttore Sonzogno. Il 31 maggio 1969 nella Manon di Massenet (Des Grieux) con Mirella Freni e Rolando Panerai, direttore Peter Maag.
Dell’8 dicembre 1970 è il debutto scaligero nell’Elisir d’amore di Donizetti (Nemorino), direttore Giuseppe Patanè. Con un’altra opera di Donizetti è in scena il 28 gennaio 1974: La favorita diretta da Nino Verchi con Fiorenza Cossotto e Piero Cappuccilli. I successivi sono ruoli verdiani: Rodolfo in Luisa Miller il 12 maggio 1976, direzione di Gianandrea Gavazzeni e regia di Filippo Crivelli, con Montserrat Caballé e Piero Capuccilli e Riccardo in Un ballo in maschera il 30 dicembre 1977, direzione di Claudio Abbado e regia di Franco Zeffirelli, con Shirley Verrett, Elena Obraztsova, Piero Cappuccilli.
Il 15 marzo 1980 Pavarotti canta alla Scala per la prima volta la Tosca di Puccini (Cavaradossi), direttore Seiji Ozawa, con Eva Marton. Torna a Donizetti il 15 marzo 1983 con Lucia di Lammermoor (Edgardo), direttore Peter Maag, regista Pier Luigi Pizzi, al fianco di Luciana Serra. Il 7 dicembre 1985 apre la Stagione con Verdi: è Radamès in Aida, direttore Lorin Maazel e regista Luca Ronconi, con Maria Chiara, Ghena Dimitrova, Nicolai Ghiaurov e Piero Cappuccilli sostituito nel corso della serata da Juan Pons. Altra inaugurazione di Stagione con un titolo verdiano, il 7 dicembre 1992: Don Carlo diretto da Riccardo Muti con la regia di Franco Zeffirelli, insieme a Daniela Dessì, Luciana d’Intino, Paolo Coni, Samuel Ramey.
Certamente da ricordare le presenze di Pavarotti nelle esecuzioni della Messa da Requiem di Verdi: per la prima volta il 16 gennaio 1967, direttore Herbert von Karajan e solisti Leontyne Price, Fiorenza Cossotto, Nicolai Ghiaurov. Poi, oltre che in tournée con i complessi scaligeri, alla Basilica di San Marco a Milano il 6 gennaio 1978 direttore Claudio Abbado, e alla Scala il 26 giugno 1987 direttore Riccardo Muti.
Importante anche il legame di Luciano Pavarotti con il Direttore Musicale Riccardo Chailly, anche se i due non lavorarono mai insieme con i complessi scaligeri: basti ricordare Madama Butterfly a San Francisco nel 1977 con Montserrat Caballé (era il debutto di Pavarotti come Calaf), le incisioni di Guglielmo Tell di Rossini con Mirella Freni (1978/79), Rigoletto di Verdi (con Edita Gruberova 1983, anche video con la regia di Ponnelle, di cui vedremo un estratto, e con June Anderson nel 1989) e Andrea Chénier di Giordano (Caballé 1983).
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