Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli in "Sogno di una notte di mezza estate"

Sogno di una notte

di mezza estate


di William Shakespeare

riduzione e adattamento per marionette di Eugenio Monti Colla
musica di Danilo Lorenzini

scene di Franco Citterio
costumi di Eugenio Monti Colla e Cecilia Di Marco
direzione tecnica Tiziano Marcolegio
luci Franco Citterio
regia Franco Citterio e Giovanni Schiavolin

i marionettisti
Franco Citterio, Maria Grazia Citterio, Piero Corbella,
Camillo Cosulich, Debora Coviello, Carlo Decio, Cecilia Di Marco,
Tiziano Marcolegio, Pietro Monti, Giovanni Schiavolin, Paolo Sette


voci recitanti
Loredana Alfieri, Marco Balbi, Roberto Carusi, Carlo Decio,
Lorella De Luca, Giuseppe Lanino, Lisa Mazzotti,
Riccardo Peroni, Gianni Quillico, Franco Sangermano
coordinamento voci: Lisa Mazzotti

registrazione musicale:
i musicisti del Conservatorio di Como “Giuseppe Verdi”:
Francesco Albertini, Luca Carrino, Andrea Colombo, Ivailo Corengia,
Luca Esposito, Sofia Panzeri, Simone Zaffaroni
coordinati da Liborio Guarneri
cantanti Benedetta Mazzetto, Simona Ritoli
direzione Daniele Sozzani Desperati;supervisione Danilo Lorenzini
registrazioni Studio “Preludio” – Milano
tecnico del suono Paolo Sportelli

nuova produzione 2018
ASSOCIAZIONE GRUPPORIANI – MILANO
Comune di Milano – Teatro Convenzionato
NEXT Laboratorio delle idee – Regione Lombardia

prima assoluta


La messa in scena di Sogno di una notte di mezza estate, terzo spettacolo shakespeariano dei Colla dopo La tempesta (1985) tradotta in napoletano da Eduardo De Filippo e dopo Macbeth (2007) che aveva debuttato a Chicago in collaborazione con lo Shakespeare Theater della città americana, è stata “costruita” partendo dagli appunti lasciati da Eugenio Monti Colla prima della sua scomparsa nel novembre scorso.

Sulla scena sono presenti circa sessanta marionette fra figure regali, guerrieri, amazzoni, servitori, fate ed esseri o esserini fantastici, come sempre sontuosamente vestiti, mentre è più complesso contare i cambi di scena che, alternando una decina di fondali differenti e una più numerosa quantità di elementi, propone una grande varietà di ambienti e situazioni in una sorta di caleidoscopio visivo.

Lo spettacolo si basa quindi sulla metamorfosi continua e fluente di un ambiente che si trasforma in continuazione passando da situazioni realistiche e stilisticamente definite ad ambienti più leggiadri e impalpabili che ci trasportano nel mondo onirico denso di brezze, colori e luci notturne che caratterizza questo testo.

I personaggi sono ben identificati dai costumi, come sempre ricchissimi, e dalle sculture dei volti che sottolineano e delineano le sfere di appartenenza: vengono così definiti il mondo della corte ateniese, il mondo fiabesco con stretti riferimenti all’epoca del Bardo e della Regina Elisabetta, ma rivisitati per le scelte cromatiche e per i materiali utilizzati e, infine, il mondo degli artigiani, che provano la loro recita “sgangheratamente ma con coraggio”, con una serie di personaggi che suggeriscono la caricatura dell’essere umano.

La regia è stata sviluppata, seguendo le linee guida indicate da Eugenio Monti Colla, da Franco Citterio (nuovo Direttore artistico della Compagnia) e Giovanni Schiavolin, storici collaboratori dell’ultimo marionettista della famiglia Colla, che fanno parte della Compagnia da circa quarant’anni e che con lui hanno lavorato alla messa in scena di quarantasei nuove produzioni.

Le storiche voci degli allestimenti degli ultimi decenni, con qualche nuovo inserimento, sono state coordinate in fase di registrazione da Lisa Mazzotti.

Le musiche di Danilo Lorenzini, appositamente composte per lo spettacolo e registrate da un ensemble musicale di giovani strumentisti formatosi nel Conservatorio di Como, diretto da Carlo Balzaretti, sono nate da una stretta e continua collaborazione e vogliono suggerire allo spettatore sensazioni e sfumature emozionali che lo accompagnino lungo tutto lo spettacolo.


Note di Eugenio Monti Colla
È forse l’opera di Shakespeare più densa di fascino e di mistero: fascino di amori che mutano e si intrecciano in una foresta che ė reale quanto sognata, abitata da creature fantastiche interpreti e artefici, a loro volta, del gioco amoroso che colpisce esseri umani e creature incantate. Mistero di una realtà mutevole: sembrare, essere, dormire, sognare, risvegliarsi, tutto scaturisce da magico incantamento per illudere e ingannare. A questo vorticoso gioco si aggiunge la recita degli artieri: teatro nel teatro, suoni sgangherati accanto a silenzi profondi, poesia e non poesia nel raffinato gioco del fare spettacolo. Affrontando questa nuova produzione, che si affianca a "La tempesta" tradotta ed interpretata da Eduardo De Filippo e a "Macbeth" realizzato con il Chicago Shakespeare Theater, il palcoscenico delle marionette insegue una drammaturgia così complessa suggerendo un visivo impalpabile e denso di suggestioni, sospeso fra cielo e terra.


La musica
Dolce sia del sonno l’ora
all’amabile Signora.
Filomela, tu, carina,
culla il sonno alla Regina.
Ninna nanna, ninna nanna…”

Quando Eugenio Monti Colla mi comunicava le sue indicazioni per l’impostazione musicale d’un nuovo spettacolo si esibiva sempre in uno di quei “giochi di prestigio” di cui egli solo possedeva il segreto: squadernava alla mia fantasia un ventaglio multicolore capace di suggerire infinite soluzioni possibili e, al tempo stesso (in maniera forse subliminale, non saprei spiegarlo… ), instillava in me con la massima precisione quella direzione che, paradossalmente, lasciando totalmente intatta la mia libertà di scelta, si sarebbe intonata con la sua visione poetica. E così per il "Sogno di una notte di mezza estate" il nostro primo dialogo si dipanò attorno ad alcune idee ricorrenti. Dopo l’iper-romanticismo di "Hansel e Gretel" ci voleva una partitura non priva di sarcasmo, asciutta, che facesse ricorso anche all’utilizzo del citazionismo ripescando in maniera scanzonata motivi o temi dalla storia della musica occidentale; uno spirito straniante da musical; uno Shakespeare lontano anni luce da paludamenti e accademismi; il guizzante elfo Puck che, come un pupazzo a molla dalla sua scatola magica, sgusciasse qua e là lungo il discorso musicale sorprendendo lo spettatore con la sua doppia presenza scenica e sonora. Gli suggerii alcuni organici strumentali e ci orientammo su un gruppo di fiati con pianoforte, voci e qualche percussione. Sotto l’ormai collaudata direzione di Daniele Sozzani Desperati un valente Ensemble vocale e strumentale formatosi al Conservatorio di Como (istituto col quale s’è avviato un promettente rapporto sinergico) ha dato suono al non facile ordito musicale. Una partitura che, come compositore, considero calligrafica, a tratti persino un po’ algida. Una partitura che l’esperienza del mio pluridecennale sodalizio artistico con Eugenio Monti Colla mi porta a ritenere che avrebbe corrisposto alle suggestioni del variegato ventaglio con cui Eugenio mi affascinò in quel pomeriggio di giugno del 2017 nel sottopiano dell’Atelier Carlo Colla & FigliAl mio grande Amico quest’ultima partitura da Lui suggerita è dedicata con tutto l’affetto e l’incondizionata ammirazione che conosce e che continuo a nutrire ora, ritrovandomi nei Suoi confronti “tra Cielo e Terra”, per usare un’espressione che amava.

Danilo Lorenzini Terzi, 9 maggio 2018



da martedì 12 a giovedì 21 giugno 2018
martedì, giovedì e sabato ore 19.30
mercoledì e venerdì ore 20.30
domenica ore 16
lunedì riposo

al Piccolo Teatro Grassi
via Rovello, 2 – Milano
M 1 fermata Cordusio – tram 1, 3, 4, 7, 12, 14, 16, 18, 19, 27 – bus 57, 58
Prenotazioni tel. +39.02.4241.1889
tel. promozione pubblico e proposte culturali: 02.72.333.216
per acquisti e prenotazioni al telefono, pagamento con carte di credito,
applicazione di una prevendita pari al 5% del prezzo del biglietto

biglietti

platea intero euro 25,00 / ridotto fino a 25 anni euro 17,00 / ridotto anziani euro 12,50
ridotto ragazzi fino a 12 anni euro 10,00 // balconata intero euro 22,00
ridotto fino a 25 anni euro 15,00 / ridotto anziani e ragazzi fino a 12 anni euro 10,00



Foto di famiglia nel 1898. Da sinistra in-piedi: Carlo II, la moglie Rosa Baratto,
Michele, Rosina e Giovanni. Seduti: Carlo Colla e la moglie Teresa Lucotti



Ingresso del Teatro Gerolamo in piazza Beccaria a Milano nel 1946

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