Le stagioni del Lago (ieri, oggi, domani)
Teatro
alla Scala con Amici della Scala
“Prima
delle Prime - Balletto”
Stagione
2016/2017
IL
LAGO DEI CIGNI
di
Marius Petipa-Lev Ivanov
RIDOTTO
DEI PALCHI “A. TOSCANINI”
Martedi
4 luglio 2017, ore 18
Elisa
Guzzo Vaccarino
Le
stagioni del Lago
(ieri, oggi, domani)
Dopo l’atteso debutto la scorsa stagione e la tournée a Parigi, torna in scena dall’8 al 21 luglio Il lago dei cigni curato da Alexei Ratmansky, che ha coinvolto gli artisti scaligeri nel suo affascinante lavoro di ricerca, ricostruzione e avvicinamento alle origini di un capolavoro, mettendo la sua straordinaria capacità artistica al servizio della partitura di Čajkovskij, per il balletto immortale di Petipa e Ivanov. Da un attento lavoro di studio delle notazioni Stepanov ma anche di altri documenti del tempo, Ratmansky torna sui passi di Petipa e Ivanov al Teatro Mariinskij nel 1895, nel rispetto dello stile e delle intenzioni di Petipa, con uno sguardo rispettoso, sensibile e vivo. Dettagli di grande suggestione, umanità, drammaticità e grazia affiorano e fanno comprendere meglio la struttura del balletto originale, l’equilibrio tra danza e pantomima, lo sviluppo della vicenda e dei personaggi e il senso di una differente tecnica classica, lontana dal manierismo dell’imitazione di un cigno; riemerge la complessità suggestiva delle scene di insieme, molta azione, momenti psicologici, che danno il senso dell’intreccio, e portano a presentare la vicenda come una storia d’amore umana, più che come simbolo di classicismo.
Di grande fascino il tema del recupero dei classici, che questo balletto curato da Ratmansky esemplifica in una direzione specifica ed evidente anche in suoi lavori precedenti - come “La Bella” presentata alla Scala in coproduzione con ABT - e successivi: rispetto ai due trattamenti in uso finora dei balletti di grande repertorio, i “replay” e i “remake”, cioé le esecuzioni di quanto si è stratificato nel tempo, con aggiunte e tagli, epoca sovietica compresa, e le versioni “altre”, moderne, con o senza punte, il "rework" o “restyling” è infatti un nuovo approccio per cui si cerca di andare alla radice dei grandi balletti, leggendo le notazioni coreografiche più accreditate come vicine alla versione originale, risalendo quindi all’epoca pre-sovietica.
Delle diverse attitudini di avvicinamento al Lago, con l’ausilio di materiali video, parlerà Elisa Guzzo Vaccarino: storico e critico, da trent’anni si occupa di balletto e di danza per quotidiani, periodici internazionali, programmi di sala, Fondazioni Liriche e Teatri di tradizione, volumi tematici e cataloghi d’arte plastica e visiva; ha curato i testi dei DVD di balletto per “Classic Voice”, pubblicato libri su Béjart, Kylián, Bausch, il tango, la danza futurista e quella globalizzata di oggi, ha realizzato programmi tv sui canali satellitari culturali e mostre, come La Danza delle Avanguardie al MART di Rovereto-Trento. Ha insegnato Storia ed Estetica della Danza all’Università, in Italia e all’estero, nei corsi di Laurea Specialistica del DAMS di Bologna, e in scuole professionali, da quella della Scala al MAS di Milano dove ha diretto la sezione danza contemporanea. Del 2016 sono il progetto "Cubanía en el Ballet"-Ravello Festival e "Cubita", per "Abballamme"-Napoli/Ravello e la Lavanderia-Centro Coreografico di Collegno-Torino e del 2017 "Cubita Habana". Sue ultime pubblicazioni "La Danza d’Arte, Balanchine, Cunningham, Forsythe" (2016, Audino Editore) e "Eros e Danza” (2017, Gremese Editore).
Ingresso
libero fino ad esaurimento posti
ph Brescia e Amisano Teatro alla Scala
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