In esclusiva a Bolzano Danza "Dub Love"
Il
dub giamaicano ora si danza in punta
Cecilia
Bengolea e François Chaignaud
in prima ed esclusiva nazionale
al
Festival Bolzano Danza venerdì 21 luglio
Coppia
‘maudit’, e tra le più trendy del panorama della danza francese,
Cecilia
Bengolea e François Chaignaud
approdano in esclusiva nazionale a Bolzano Danza
in
collaborazione con Francia in Scena, venerdì
21 luglio
con Dub
Love, spettacolo
che unisce il dub giamaicano con le scarpette da punta
(Teatro
Studio h. 21). A seguire Silent Disco in piazza Verdi aperta a tutti.
Cecilia
Bengolea e François Chaignaud esplorano senza preclusione di campi
diverse discipline artistiche e generi musicali: dall’acrobazia
aerea ai canti georgiani, dal balletto classico al dub giamaicano,
dalle danze urbane al voguing, al clubbing, fino alla scena musicale
Grime inglese.
Tra
i primi a essere chiamati a creare una coreografia per il Wuppertal
Tanztheater post Pina Bausch
(The
Lighters’ Dancehall Polyphony),
hanno composto How
Slow The Wind
per sette danzatori del Ballet de l’Opéra de Lyon e Devoted
per il Ballet de Lorraine su musica di Philip Glass. Vincitori del
Premio della Critica di Parigi nel 2009 vengono regolarmente ospitati
nei più importanti festival internazionali.
Sono artisti associati a Bonlieu Scène nationale Annecy.
Per
Dub
Love
si sono fatti affascinare da High Elements, Dubplates Dj delle isole
Réunions che spinge le radici del dub (bassi profondi ad elevati
decibel) verso nuove melodie. Sulla scena il Dj mixa live mentre i
tre interpreti cantano un repertorio di canzoni reggae e dancehall
per accompagnare le loro danze. Ibrida la ricerca musicale, ibrida
quella coreografica. Così le punte del balletto classico sono
utilizzate per sfidare la gravità e inventare un corpo immateriale
soggetto a generare velocità, equilibri e disequilibri.
“Ballare
sulle punte la musica dub cambia le coordinate della danza - spiega
Chaignaud. Le scarpette per noi diventano uno strumento spirituale e
fisico. L’elevazione, lo slancio, l’equilibrio, le tensioni a cui
obbligano il corpo qui cambiano le posture, si creano nuove torsioni
del corpo e impongono un uso diverso delle gambe e della schiena. È
come se si producesse un match tra la velocità, la fisicità, la
forza del movimento con le scarpette e il ritmo e il tempo più
dilatato del dub”.
Ma
per loro la danza non è semplicemente una forma di ibridazione. Sono
interessati a una connessione critica tra i generi. "Il balletto
è la forma artistica dominante in Occidente, noi vogliamo –
continua Chaignaud – coniugarla con altre forme di sapere, aprendo
un dialogo. La distinzione tra danze colte e danze popolari esiste
nella realtà e non è che un effetto secondario della costruzione
delle nostre società occidentali, capitaliste e post-coloniali. Il
termine 'danza aulica' sembra implicare che le altre forme di danza
non necessitino di sapere e pertanto 'inferiori’ in dignità.
Questa gerarchia è deprecabile e i saperi del corpo - coreografici e
somatici - non sono il privilegio di chi detiene il potere”.
Cecilia
Bengolea.
Nata a Buenos Aires, studia jazz e danza urbana prima di perseguire
studi di danze antropologiche con Eugenio Barba e Filosofia e Storia
dell’Arte all’Università. Nel 2001 si trasferisce a Parigi per
avviare diverse pratiche coreografiche. Come performer e coreografa
lavora tra gli altri con Claudia Triozzi, Mark Tompkins, Alain
Buffard, Mathilde Monnier. È regista di due cortometraggi e
collabora regolarmente con altri artisti per la realizzazione di
video e performances.
François
Chaignaud.
Nato a Rennes, studia danza dall’età di 6 anni. Dopo il diploma al
Conservatoire National Supérieur de Danse di Parigi collabora con
coreografi quali Boris Charmatz, Emmanuelle Huynh, Alain Buffard e
Gilles Jobin.
Da
He’s One that Goes to Sea for Nothing but to Make him sick
(2004) fino a Думи
мої
(2013) ha creato performances nella quali danza e canto si
intersecano: il corpo teso verso un’esigenza sensuale del movimento
e l’evocazione potente della voce. In quanto studioso ha pubblicato
con l’editore PUR, L’Affaire
Berger-Levrault: le féminisme à l’épreuve
(1897-1905), ricerca che l’ha condotto a iniziare collaborazioni
con la leggendaria drag queen Rumi Missabu des Cockettes.
Bolzano
Danza Festival prosegue fino al 28 luglio
con ospiti internazionali. La seconda settimana di Festival attende a
Bolzano la prima mondiale di Olivier Dubois, il Ballet de Lorraine,
Anne Teresa De Keersmaeker/Salva Sanchis, Radhouane El Meddeb, Marina
Mascarell, Kafig, Cristina Kristal Rizzo.
www.bolzanodanza.it
Vlovajob Pru_Dub Love_photo |
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