Ballet de Lorraine, Centre Chorégraphique National


Coreografie di Merce Cunningham
e Marcos Morau Dukowshka


La seconda settimana di festival apre con una delle compagnie più importanti di Francia, il Ballet de Lorraine, Centre Chorégraphique National, compagnia di ventisei elementi per la prima volta ospite a Bolzano Danza, in collaborazione con Francia in Scena, con un programma che include due lavori dalla cifra stilistica differente: la nuova creazione per la compagnia di Marcos Morau Dukowshka e la ripresa del celeberrimo Fabrications di Merce Cunningham a trent’anni dalla sua nascita, e primo lavoro del maestro americano presentato a Bolzano Danza.

Teatro Comunale, 24 luglio, h 21,  Bolzano (biglietto s € 22; riduzioni under 12, 20, 35, over 65 e corsisti)

Diretto dal 2011 dallo svedese Petter Jacobsson (formatosi alla Royal Swedish Ballet School e alla prestigiosa Accademia Vaganova di San Pietroburgo nonché con Merce Cunningham e Susan Kline) il CCN – Ballet de Lorraine, con sede a Nancy, si è dedicato alle scritture coreografiche contemporanee sin dal 1999, anno in cui ha ottenuto dal Ministero francese il riconoscimento di Centre Chorégraphique National (CCN).

Compagnia versatile e aperta alla sperimentazione, il Ballet de Lorraine conta ventisei danzatori impegnati a interpretare sia gli autori più interessanti del momento, sia capolavori del Novecento. Versatilità è la parola d’ordine della compagnia, come testimoniano i due titoli proposti a Bolzano Danza: Le surréalisme au service de la révolution (2016), creazione originale del catalano Marcos Morau Dukowshka, direttore artistico de La Veronal e autore tra i più gettonati del momento, e la ripresa di Fabrications (1987) dello scomparso Merce Cunningham, padre della post modern dance, ripresentato a trent’anni esatti dalla sua nascita.

Autore dalla cifra stilistica inconfondibile frutto della commistione estetica di teatro, danza, cinema, fotografia, Marcos Morau si ispira agli artisti del surrealismo e in particolare a Luis Buñuel per Le surréalisme au service de la révolution. Il mondo onirico del regista spagnolo, il suo pensiero critico e politico, il suo disgusto per l’illogicità della Chiesa dopo un periodo profondamente religioso e l’educazione presso i Gesuiti, il suo ambiente culturale e la sua passione per il tamburo, strumento del folklore natale, diventano fonti per il coreografo, che vede il tamburo come ‘pratica collettiva’ che incita alla rivoluzione.

Fa da contraltare al visionario Morau il secondo pezzo della serata, Fabrications, in cui il formalismo di Merce Cunningham trova una nuova vena ‘malinconica’. Brano singolare del suo corpus di opere, Fabrications è accompagnato dalla composizione elettronica su nastro combinata a frequenze radio a onde corte di Emanuel Dimas de Melo Pimenta (Short Waves 1985). Secondo Cunningham il titolo rinvia a due significati del verbo inglese “to fabricate”: combinare elementi per dare forma a qualcosa d’altro, ma anche ‘inventare, elaborare, mentire’. In questo pezzo il coreografo americano mette in atto il suo processo compositivo aleatorio, sperimentato diversi anni prima.
Sessantaquattro sequenze (64 è il numero degli esagrammi dell’I Ching, il libro dei mutamenti) eseguite in base alla determinazione del caso. A dispetto dell’apparenza cerebrale, il pezzo raggiunge un’innegabile dimensione drammatica pur in assenza di qualsiasi contenuto narrativo. E, cosa inusuale per il padre della post-modern dance Cunningham, le danzatrici indossano abiti di seta colorati, mentre gli uomini pantaloni e camicia.

Precede lo spettacolo del Ballet de Lorraine, la compagnia Kor’sia (Teatro Studio, h.20, € 3) fondata a Madrid da quattro ballerini italiani di formazione accademica. Due di loro, Antonio De Rosa e Mattia Russo sono autori e interpreti di Yellow Place, duetto in cui è il colore giallo è spunto per una riflessione sull’incontro tra due uomini: dall’innamoramento al viaggio a due fino al punto più intenso del loro rapporto. 



www.bolzanodanza.it

(dal comunica stampa)

Ballet De Lorraine_Le Surrealismeau Service de la Revolution_photo_® Arno Paul



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