In chiusura del Festival MilanOltre troviamo la danza di Cristina Kristal Rizzo

Sala Fassbinder | sab 12 ottobre ore 19.00

CRISTINA KRISTAL RIZZO/CAB008

Ultras Sleeping Dances

coreografia Cristina Kristal Rizzo

danza Marta Bellu, Jari Boldrini, Barbara Novati,
Cristina Kristal Rizzo, Charlie Laban Trier

musica Deepsea Drive Machine, Dylan Mondegreen, Satie,
Ed Sheeran, Napa Snidvongs

oggetti e costumi Cristina Kristal Rizzo

produzione Cab 008
con il sostegno di L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino
in collaborazione con Teatro Metastasio di Prato
residenze creative spazioK, Kinkaleri, Centro Nazionale di Produzione /Virgilio Sieni
con il sostegno di Regione Toscana e MiBACT
durata 60′


Ultras sleeping dances è un sistema di danze dai temi corporei semplici e lineari, sostenute da una playlist melodica dai toni malinconici e da una serie di oggetti ludici, pensate come habitat che si dispiegano ogni volta in un ambiente irripetibile e unico condiviso con il pubblico. Queste danze si espongono senza nessun apparato tecnico particolare, ad una visione intima collettiva come ipotesi generativa per una vita in comune. In una sorta di new teatro danza o di immagine tempo sottilmente cinematografica, Le Ultras sleeping dances entrano in dialogo con lo spazio che le contiene come un surplus energetico, tanto da apparire come un’attività giocosa dove la maestria non è semplicemente un’abilità fisica ma è anche una grazia, un’esposizione politica dei corpi alle forze della vita. Siamo gettati nell’esistenza, sembrano dire, siamo dentro quell’esistenza dove incontriamo quello che la vita stessa contiene: il pianto, come il riso, la commedia come la tragedia.  Attuarsi in un tempo vuol dire considerarlo come un vuoto in cui tutto si rende presente attraverso una reciproca compenetrazione tra le cose, in cui lo sguardo è una sottile membrana che traccia un passaggio tra l’intimo e l’ultra. La coda nel titolo sleeping dances, vuole semplicemente indicare questa alternativa di resistenza data a tutti d’incantarsi sulla soglia tra un dentro e un fuori, allentare lo sguardo, contemplare il primo piano di un volto, il dettaglio di una lacrima, la figura particolare delle cose, l’artificio del sogno ed abitare la sensazione. «In questi tempi confusi se ne vedono e leggono davvero di ogni tipo. Il mondo della danza non fa eccezione. Ecco emergere una forma diversa, efficace e costruttiva di ‘estremismo’ coreosofico. Salutare perché la danza è una forma affermativa della vita, rivendicabile in tutta la sua precarietà. Si tratta di Ultras sleeping dances. Il vero estremismo a cui allude il titolo, l’altrove/ulteriore/estremo in cui il pubblico è invitato a ritrovarsi e a immergersi insieme ai cinque danzatori (Marta Bellu, Jari Boldrini, Barbara Novati, Charlie Laban Trier oltre alla stessa coreografa), è quello che espone i corpi alla fragilità dell’esistente, alle tragedie dell’ordinario ma anche alla commedia del mondo. La danza, come la vita, accade nonostante tutto, e a dispetto di tutto, perché in Ultras il movimento si genera nel pieno del suo spettro emozionale, dal pianto al riso, affinché forze ed energie superino lo sfondo da cui provengono per diventare il fronte di una micro rivendicazione politica: la vita altro non è che il prolungamento del sonno (e dei suoi sogni). Limite e soglia di un incanto capace di riconoscere, nel dettaglio, le intensità e le sfumature dell’insieme. Sorprende e deve far riflettere tanta semplicità in altrettanto duttile complessità compositiva: Rizzo è ormai coreografa esperta e feconda, capace di pensare e affermare un’idea di danza e di performance ancora aperta alla sperimentazione e in consonanza con i linguaggi della vita nel presente, un’idea che non cede all’incultura del mercato e al fascismo perenne del populismo qualitativo con la sua convalidante neolingua in abiti civili».  (Stefano Tomassini, Artribune)

CRISTINA KRISTAL RIZZO, dancemaker, è attiva sulla scena della danza contemporanea italiana a partire dai primi anni 90. É tra i fondatori di Kinkaleri, compagnia con la quale ha collaborato attivamente attraversando la scena coreografica contemporanea internazionale e ricevendo numerosi riconoscimenti. Dal 2008 ha intrapreso un percorso autonomo di produzione coreografica indirizzando la propria ricerca verso una riflessione teorica dal forte impatto dinamico. Attualmente una delle principali realtà coreografiche italiane è ospitata nei più importanti festival della nuova scena internazionale. Alla produzione si affianca una intensa attività di conferenze, laboratori e proposte sperimentali. In qualità di coreografa ospite ha creato coreografie per i diversi Enti Lirici ed istituzioni italiane e straniere, tra i quali: il Teatro Comunale di Firenze – Maggio Musicale Fiorentino, Ater Balletto, Balletto di Toscana, LAC Lugano, MACRO Roma, MUSEION Bolzano, Museo Pecci di Prato.



Sala Fassbinder | dom 13 ottobre ore 21.00

CRISTINA KRISTAL RIZZO/CAB008

VN Solo

coreografia e danza Cristina Kristal Rizzo

assistente musicale Federico Costanza

produzione CAB 008
con il sostegno di MiBAC, Regione Toscana, Comune di Firenze
durata 35′


L’intuizione primaria di questo solo ricerca il rapporto più prossimo tra danza e musica, emancipando le potenzialità espressive del corpo, l’eleganza del gesto, la reversibilità che intercorre nello spazio tra impulso e decisione, tra determinazione e imprevisto in cui l'umano si esperisce come puro potenziale. Verklarte Nacht nella versione del 1943 per orchestra d’archi nell’esecuzione di Von Karajan con la Filarmonica di Berlino, è l’incipit per articolare una danza viscerale, in cui è l’istinto del corpo nell’ascolto musicale a prevalere sul concetto, a disegnare l’immagine dinamica del gesto artistico. È la partitura di Schönberg, che lo stesso autore nel 1950 definisce come musica pura, composta come un poema sinfonico con 7 tempi principali (grave, animato, poco allegro, grave, adagio, più mosso, moderato, adagio) a contenere il piano drammaturgico, a condurre l'interiorità, a far vibrare l’impersonale della danza di un corpo che si da alla musica. È un incedere lento, inesorabile, l’incedere di un presente indicativo dove l’attimo non è che il sembiante di un tempo più vasto, il carattere antico di un eterno ritorno affinché una rottura dei limiti dell’immaginario e dell’immaginazione stessa possa essere possibile. 

La danza è un passo a due con un robot che fa il suo percorso e va a intrecciarsi con quello dell’artista. La sua presenza apre uno scenario sull’imponderabile, su tutto quello che si interpone tra corpo e spazio e può cambiare e ridisegnare le coordinate. 

Ed è proprio ancora Schönberg a darci la chiave di lettura migliore di questa scommessa: «when the form is in place everything within it can be pure feeling».


MilanOltre Festival: 
INFORMAZIONI, PRENOTAZIONI E PREVENDITA: Teatro Elfo Puccini, Cso Buenos Aires 33, Milano - tel. 02.00.66.06.06 - biglietteria@elfo.org | Prezzi: da 28 a 10 euro (diritti di prevendita € 1,50) – Abbonamenti/Card: da 60 a 36 euro. www.milanoltre.org


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