Il capolavoro di Händel alla Scala in una nuova produzione di Robert Carsen
Teatro alla Scala, Milano
Stagione d’Opera e Balletto 2018 ~ 2019
Stagione d’Opera e Balletto 2018 ~ 2019
18, 21, 23, 25, 28, 31
ottobre; 2 novembre 2019
georg
friedrich hÄndel
GIULIO
CESARE IN EGITTO
Opera in tre atti
Libretto di Nicola
Francesco Haym
da Giacomo Francesco
Bussani
(Hallische
Händel-Ausgabe a cura di Frieder Zschoch. Copyright ed edizione
Alkor-Bärenreiter, Kassel;
rappr. per l’Italia
Casa Musicale Sonzogno di Piero Ostali, Milano)
Nuova
produzione Teatro alla Scala
Direttore GIOVANNI
ANTONINI
Regia ROBERT
CARSEN
Scene e costumi
GIDEON
DAVEY
Coreografia
REBECCA
HOWELL
Luci peter
van praet
e
robert
carsen
Video
will
duke
Drammaturgo
IAN
BURTON
Personaggi e
interpreti
Giulio Cesare Bejun
Mehta
Cleopatra Danielle
de Niese
Cornelia Sara
Mingardo
Sesto
Pompeo Philippe
Jaroussky
Tolomeo
Christophe Dumaux
Achilla
Christian Senn
Curio Renato
Dolcini
Nireno Luigi
Schifano
Date:
Venerdì
18
ottobre 2019 ore
19.30
~ Abbonamento Prime Opera
Lunedì 21
ottobre
2019 ore
19.30
~ turno B
Mercoledì 23
ottobre 2019 ore
19.30
~ turno E
Venerdì 25
ottobre 2019 ore
19.30
~ turno C
Lunedì 28
ottobre 2019 ore
19.30
~ turno D
Giovedì 31
ottobre
2019 ore
19.30
~ turno A
Sabato 2
novembre 2019 ore
19.30
~ fuori abbonamento
Prezzi:
da 230 a 14 euro (più prevendita)
Infotel 02 72 00 37
44
Giulio
Cesare in Egitto,
Händel torna alla Scala
Il
capolavoro di Händel alla Scala dal 18 ottobre al 2 novembre in una
nuova produzione di Robert Carsen e un cast di stelle: Bejun Mehta,
Danielle de Niese, Philippe Jaroussky,
Sara
Mingardo e Christophe Dumeaux. Sul podio Giovanni Antonini.
Giulio
Cesare in Egitto
di Georg Friedrich Händel torna alla Scala dal 18 ottobre al 2
novembre in uno nuovo allestimento che è già tra i più attesi
della Stagione, diretto da Giovanni Antonini con la regia di Robert
Carsen, scene e costumi di Gideon Davey e uno straordinario cast che
riunisce alcuni dei migliori interpreti di questo repertorio. Giulio
Cesare è Bejun Mehta, già applaudito due anni fa nei panni di
Tamerlano, Cleopatra è Danielle de Niese, che dopo il trionfo a
Glyndebourne ha fatto di questa parte il suo cavallo di battaglia, e
come Sesto debutta alla Scala Philippe Jaroussky. Con loro Christophe
Dumaux (Tolomeo), Sara Mingardo (Cornelia) e Christian Senn
(Achilla).
Con
questo allestimento la Scala prosegue il progetto barocco inaugurato
nel 2016 e che prevede la rappresentazione ogni anno di un’opera
del ‘700 secondo prassi esecutiva storicamente informata. Il
progetto proseguirà nei prossimi anni con Agrippina
e Ariodante
di Händel.
L’opera
Giulio
Cesare in Egitto,
quinta opera scritta da Händel per la Royal Academy of Music, va in
scena per la prima volta al King’s Theatre di Londra il 20 febbraio
1724. Le parti principali sono affidate a due tra i più celebri
cantanti del secolo: il soprano Francesca Cuzzoni e il castrato
Francesco Bernardi detto il Senesino, e l’opera trionfa per tredici
rappresentazioni e poi nelle riprese curate dallo stesso compositore
(con sostanziali varianti) nel 1725, 1730 e 1732. Nel corso del ‘700
la si ascolta ancora a Parigi, Amburgo e Braunschweig; nel ‘900 è
tra le prime opere di Händel a tornare in cartellone (la prima in
epoca moderna avviene a Göttingen nel 1922) e in anni più recenti
una delle più fortunate in palcoscenico e in disco.
Tra
le ragioni del successo, oltre alla magistrale scrittura per le voci
e alla ricchezza dell’organico orchestrale (flauto traverso, flauti
dritti, oboi, fagotti, quattro corni, viola da gamba, arpa, basso
continuo e archi), la qualità del libretto di Nicola Francesco Haym
(rielaborazione dell’omonimo testo di Giacomo Francesco Bussani,
ispirato da Plutarco) che disegna, accanto a caratteri convenzionali
(la dignitosa Cornelia, il malvagio Tolomeo), personaggi dotati di
autentica evoluzione psicologica su un animato sfondo storico in cui
gli strascichi della guerra civile tra Cesare e Pompeo si innestano
sul conflitto tra Cleopatra e Tolomeo per il controllo dell’Egitto.
Giovanni
Antonini
Nato
a Milano, ha studiato alla Civica Scuola di Musica e al Centre de
Musique Ancienne di Ginevra. È membro fondatore dell’ensemble
barocco "Il Giardino Armonico", che dirige dal 1989. È
direttore artistico del Wratislavia Cantans Festival in Polonia e
direttore principale ospite del Mozarteum Orchester e Kammerorchester
Basel. Antonini è anche ospite fisso con Berliner Philharmoniker,
Concertgebouworkest, Tonhalle Orchester, Orquesta Nacional de España
e Gewandhausorchester a Lipsia. In campo operistico ricordiamo Le
nozze di Figaro
di Mozart e Alcina
di Händel alla Scala e all’Opernhaus di Zurigo, Giulio
Cesare
di Händel e Norma
di Bellini con Cecilia Bartoli al Festival di Salisburgo. Gli impegni
per la Stagione 19-20 includono il Mozarteum Orchester, il Tonhalle
Orchester, la Czech Philharmonic e il Symphonieorchester des
Bayerischen Rundfunks. È direttore artistico del progetto Haydn
2032, nato per registrare ed eseguire con Il Giardino Armonico e
Kammerorchester Basel le sinfonie complete di Joseph Haydn in
occasione del 300° anniversario della nascita del compositore.
Robert
Carsen
Robert
Carsen, tra i più importanti registi del nostro tempo, è attivo nel
campo dell’opera, della prosa, del musical e anche nella cura e
allestimento di grandi mostre nei musei più prestigiosi del mondo.
Ha debuttato alla Scala nel 2000 con il memorabile allestimento de
Les
Dialogues des Carmélites
di Poulenc e da allora è stato una presenza costante a Milano:
ricordiamo gli allestimenti di Jérusalem
di Verdi nel 2001, Kát’a
Kabanová
di Janáček nel 2006, Candide
di
Bernstein nel 2007, Alcina
di
Händel e A
Midsummer Night’s Dream
di Britten nel 2009, Don
Giovanni
di Mozart per l’inaugurazione della Stagione 2011/2012 (ripreso nel
2017), Les
Contes d’Hoffmann
di Offenbach nel 2012, Falstaff
di Verdi nel 2013 (ripreso nel 2015), la prima assoluta di CO2
di Giorgio Battistelli nel 2015 e La
fanciulla del West
di Puccini nel 2016.
L’autunno
2019 è ricco di impegni italiani: dopo Giulio
Cesare in Egitto
Carsen sarà a Roma per Idomeneo
con
la direzione di Michele Mariotti e a Venezia per Don
Carlo
con la direzione di Myung-Whun Chung.
Il
cast
Giulio
Cesare in Egitto
vede nei panni del protagonista Bejun
Mehta,
lo straordinario artista già applaudito alla Scala nei panni di
Tamerlano nel 2017 che si divide tra il Barocco (nei prossimi mesi
riprenderà Rodelinda a Barcellona) e il contemporaneo (George
Benjamin ha scritto per lui la cantata Dream
of the Song);
Cleopatra è Danielle
de Niese,
che proprio con questa parte ha acquistato notorietà internazionale
e che nei prossimi mesi sarà Euridice a Los Angeles e Blanche de la
Force nei Dialogues
des Carmélites
a Glyndebourne. Grande attesa per il debutto scaligero di Philippe
Jaroussky,
anch’egli forte di un vasto repertorio e imponente discografia
nell’ambito della musica del ‘700 ma nel 2016 interprete della
prima assoluta di Only
the Sound Remains
di Kaija Saariaho. Completa il terzetto dei controtenori la star
Christophe
Dumaux,
veterano del ruolo (a Glyndebourne, Vienna, Parigi, Salisburgo e al
Met), quest’anno già Orlando con Antonini a Vienna e Caino ne La
Morte d’Abel
a Salisburgo con Capuano. Interprete amatissima alla Scala è Sara
Mingardo,
collaboratrice frequente di Claudio Abbado e applaudita al Piermarini
in opere di Monteverdi e Händel.
Il
complesso barocco dell’Orchestra del Teatro alla Scala
Con
Giulio
Cesare in Egitto
torna in buca il complesso barocco dell’Orchestra scaligera. La
compagine ha debuttato nel gennaio 2016 presentando in forma scenica
l’oratorio Il
trionfo del tempo e del disinganno
di Händel diretto da Diego Fasolis, che è tornato sul podio nel
2017 per Tamerlano
di Händel e nel 2018 per La
finta giardiniera.
Händel torna nel 2019 con Giulio
Cesare in Egitto
diretta da Giovanni Antonini, mentre nelle due stagioni a venire sono
in programma Agrippina
e Ariodante.
Nell’ottobre 2019 il complesso barocco fa il suo debutto
internazionale presentando La
finta giardiniera
diretta da Diego Fasolis a Lugano e a Shanghai.
Giulio
Cesare in Egitto
al Teatro alla Scala
Giulio
Cesare
è stato la prima opera di Händel mai eseguita alla Scala. Fu
Gianandrea Gavazzeni a portarlo in scena nel 1956 con la regia di
Margherita Wallmann e un cast prestigioso che comprendeva Nicola
Rossi Lemeni come Giulio Cesare, Virginia Zeani come Cleopatra,
Franco Corelli come Sesto, Giulietta Simionato come Cornelia e Mario
Petri come Tolomeo. Da allora il Piermarini ha ospitato diversi
titoli d’autore, ma Giulio
Cesare torna
in scena solo oggi. Quella di Gavazzeni fu un’operazione coraggiosa
per l’epoca, anche se l’approccio filologico sarebbe venuto
diversi anni più tardi: al taglio dello stesso titolo (non più “in
Egitto”) corrispondevano le trasposizioni per voci di tenore e
basso delle parti destinate ai castrati e abbondanti omissioni in
partitura, così che oltre un terzo della musica che ascolteremo nei
prossimi giorni risuona alla Scala per la prima volta.
Robert Carsen in prova con Bejun Mehta |
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