Tragedia in un atto alla Scala con ELEKTRA di Richard Strauss
Stagione
d’Opera e Balletto 2017 ~ 2018
4, 7,
10, 14, 18, 23, 29 novembre 2018
ELEKTRA
Tragedia
in un atto
Libretto
di HUGO VON HOFMANNSTHAL
Musica
di RICHARD STRAUSS
(Copyright ed edizione: Schott Music, Mainz.
Rappresentante
per l’Italia Casa Musicale Sonzogno di Piero Ostali, Milano)
Prima
rappresentazione: Dresda, Königliches Opernhaus, 25 gennaio 1909
Prima
rappresentazione al Teatro alla Scala: 6 aprile 1909 (in italiano)
Produzione
Teatro alla Scala
In
coproduzione con
Festival
di Aix en Provence, Metropolitan Opera di New York, Finnish National
Opera di Helsinki,
Staatsoper
Unter den Linden di Berlino, Gran Teatre del Liceu di Barcellona
Direttore
CHRISTOPH VON DOHNÁNYI
Regia
PATRICE CHÉREAU
ripresa da
PETER MC
CLINTOCK
Scene RICHARD PEDUZZI
Costumi CAROLINE DE VIVAISE
Luci
DOMINIQUE BRUGUIÈRE
riprese da
MARCO FILIBECK
Personaggi e interpreti principali
Klytämnestra Waltraud Meier
Elektra Ricarda Merbeth
Chrysothemis Regine Hangler
Aegisth Roberto Saccà
Orest Michael Volle
Coro e Orchestra del Teatro alla Scala
Maestro del Coro Alberto Malazzi
Date:
Domenica 4 novembre 2018 ore 20 ~ prima rappresentazione
Mercoledì 7 novembre 2018 ore 20 ~ turno M
Sabato 10 novembre 2018 ore 20 ~ fuori abbonamento
Mercoledì 14 novembre 2018 ore 20 ~ turno O
Domenica 18 novembre 2018 ore 20 ~ fuori abbonamento
Venerdì 23 novembre 2018 ore 20 ~ turno G LaScalaUNDER30
Giovedì 29 novembre 2018 ore 20 ~ ScalAperta
Prezzi: da 210 a 13 euro più prevendita
Prezzi recita ScalAperta (29 nov.): da 105 a 6,50 euro più
prevendita
Infotel 02 72 00 37 44
Elektra,
torna l’ultimo spettacolo di Chéreau
A
cinque anni dalla scomparsa del grande regista la Scala ripropone il
suo spettacolo testamento. Sul podio un artista e testimone del ‘900
come Christoph von Dohnányi e in palcoscenico un cast d’eccezione
con Ricarda Merbeth, Waltraud Meier e Michael Volle
Dal 4 al
29 novembre torna al Teatro alla Scala Elektra di Richard
Strauss, diretta dal Maestro Christoph von Dohnányi. L’allestimento
è quello firmato da Patrice Chéreau nel 2013 in coproduzione tra il
Festival di Aix-en-Provence e il Teatro alla Scala, che oggi lo
riprende in occasione del quinto anniversario della scomparsa del
grande regista. In occasione della ripresa del 2016 al Metropolitan
il critico del New York Times Anthony Tommasini parlò di “una
pietra miliare nell’allestimento operistico del nostro tempo”
aggiungendo “questa produzione rivela meglio
di ogni altra che io abbia visto le paure subliminali la strana
impotenza di un’Elektra dallo sguardo selvaggio…”. Nel
costruire la scena della tragedia Chéreau si era avvalso
dell’intuizione e del gusto del suo collaboratore abituale Richard
Peduzzi, capace come pochi altri scenografi di lavorare sulla
concezione di spazi e volumi piuttosto che sul decoro dei fondali.
Nella
parte di Elektra è in scena Ricarda Merbeth, già splendida
Marie in Wozzeck e quindi Leonore in Fidelio alla
Scala. Dopo aver aperto il 2019 a Dresda nella parte di Senta diretta
da Christian Thielemann, Ricarda Merbeth tornerà alla Scala in
novembre come protagonista di Die Ägyptische Helena di
Strauss diretta da Franz Welser-Möst. Al suo fianco come
Klytämnestra torna Waltraud Meier, una leggenda del teatro
degli ultimi decenni che con il Teatro alla Scala ha un legame
fortissimo: ricorderemo soltanto che ha cantato in 6 inaugurazioni di
stagione, un’assiduità senza paragoni negli ultimi decenni
iniziata con Kundry nel Parsifal diretto da Muti il 7 dicembre
1991 e proseguita nel 1994/1995 con Die Walküre, nel
1998/1999 con Götterdämmerung e nel 1999/2000 con Fidelio,
tutte dirette da Muti; sono seguite la Stagione 2007/2008 con Tristan
und Isolde (spettacolo di Chéreau) e la 2010/2011 con Die
Walküre dirette da Daniel Barenboim. Ritorna anche come Orest
Michael Volle, che alla Scala ha debuttato come Sprecher nella
Zauberflöte diretta da Muti nel 1998 per tornare tra l’altro
nel Rheingold di nuovo con Muti nel 2013 e come Wozzeck
diretto da Metzmacher nel 2015. Nel 2017 è stato acclamatissimo
Sachs nei Meistersinger diretti da Daniele Gatti. Il 26 Volle
sarà protagonista di un concerto di canto in cui interpreterà il
ciclo brahmsiano Die schöne Magelone con Andrea Jonasson voce
recitante e Helmut Deutsch al pianoforte. Nella parte di Aegysth sarà
in scena Roberto Saccà, la cui importante carriera
internazionale sta per avere un momento di svolta importante con il
primo Otello di Verdi all’Opera di Francoforte. Chrysotemis avrà
la voce di Sabine Hangler.
Christoph
von Dohnányi
Christoph
von Dohnányi è un protagonista indiscusso della vita musicale e
teatrale della seconda metà del Novecento. Classe 1929, berlinese,
von Dohnányi è precocemente travolto dalle drammatiche vicende
storiche e familiari: ad appena 15 anni perde il padre Hans, fiero
oppositore del nazionalsocialismo giustiziato in carcere assieme allo
zio, Dietrich Bonhoeffer, fondatore della Chiesa confessante.
Un’eredità morale che Christoph raccoglie seguendo le orme del
nonno Ernő, celebre musicista e amico intimo di Béla Bartók. La
sua carriera è fulminante: a 27 anni è il più giovane
Generalmusikdirektor di Germania (a Lubecca) e nel 1968 succede a
Georg Solti alla guida dell’Opera di Francoforte inaugurando una
stagione indimenticabile per fervore creativo ed entusiasmo nella
ricerca a fianco di Gérard Mortier. Il periodo più fertile dal
punto di vista discografico è indubbiamente il ventennio alla guida
di Cleveland e Philharmonia Orchestra, che ha consacrato von Dohnányi
come alfiere della musica contemporanea tanto quanto dei capolavori
del Classicismo e del Romanticismo, in perfetta continuità. Con
Elektra il maestro firma la sua seconda opera al Piermarini
dopo Moses und Aron nel 1997. Nel 2019 è atteso per una nuova
produzione di Idomeneo.
Patrice
Chéreau alla Scala
Patrice
Chéreau si spegne a Clichy il 7 ottobre 2013. A cinque anni dalla
scomparsa il Teatro alla Scala lo ricorda riportando in scena il suo
ultimo capolavoro registico, Elektra di Richard Strauss.
Questo allestimento andò in scena per la prima volta al Festival di
Aix-En-Provence nel 2013 e approdò al Piermarini nel 2014 con la
direzione di Esa-Pekka Salonen. L’avventura scaligera di Chéreau
era iniziata nel 1979 con una trasferta dei complessi dell’Opéra
che, in occasione del Festival Berg voluto da Claudio Abbado,
portarono l’epocale allestimento di Lulu con la direzione di
Pierre Boulez. Il primo spettacolo di Chéreau per la Scala è Lucio
Silla, del 1984, sul podio Sylvan Cambreling. Daniel Barenboim lo
chiama per Tristan und Isolde per l’inaugurazione della
Stagione 2007/2008: per entrambi si tratta del primo 7 dicembre e
nella storia recente del Teatro è una pietra miliare. La sera prima
Chéreau è voce recitante ne L’histoire du soldat, sempre
diretta da Barenboim. Nel 2010 arriva alla Scala, con Esa-Pekka
Salonen sul podio, anche l’indimenticabile allestimento di Da
una casa di morti di Janáček presentato a Aix nel 2007.
Nella febbrile attività di Chéreau regista di teatro e di cinema,
attore, autore e produttore, le regie d’opera superano appena i
dieci titoli ma il Ring realizzato a Bayreuth con Boulez ha
cambiato per sempre il nostro modo di pensare Wagner, e ogni messa in
scena, dalla prima Italiana in Algeri di Spoleto con Schippers
fino all’Elektra che torna ora alla Scala, segna un punto di
inarrivabile equilibrio tra geometrica perfezione degli spazi e dei
movimenti e straziante verità della passione.
Elektra ph Brescia e Amisano |
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