Più che danza! un’occasione di sviluppo tra artisti e pubblico al Teatro Fontana
Più che
danza! Festival
26 NOVEMBRE
– 2 DICEMBRE 2018
Teatro
Fontana/ C.I.M.D - Centro Internazionale di Movimento e Danza
Più che
danza!
nasce
nel 2014 con un’attenzione specifica agli artisti del territorio
della Lombardia e diventa da quest’anno un festival nazionale
attento ai giovani e all’innovazione. Un festival che affianca
giovani coreografi già affermati a due importanti azioni per la
danza contemporanea del nostro territorio: il progetto di ricambio
generazionale Incubatore C.I.M.D Per Futuri Coreografi e DanceMe -
l’app creativa che è per l’artista una residenza artistica
virtuale aperta all’incontro con il pubblico - che produce
quest’anno 6 coreografi under35.
Inoltre, sono introdotti in questa
edizione tre laboratori creativi tenuti dai coreografi Marco
D’Agostin, Daniele Ninarello e Davide Valrosso.
Più
che danza! si configura sempre di più come un’occasione di
sviluppo di pensieri, esperienze e scambio tra artisti e pubblico.
L’ideazione
e direzione artistica è di Franca Ferrari in collaborazione con
Teatro Fontana e con C.I.M.D - Centro Internazionale di Movimento e
Danza, Perypezye Urbane e con il sostegno di Mibac e di Fondazione
Cariplo. Collabora al progetto anche il festival ConFormazioni di
Palermo.
14 spettacoli
in una settimana di programmazione (26 novembre-2 dicembre), un
incontro, gli Appunti coreografici da Incubatore C.I.M.D e le opere
della rassegna di video-danza Espressioni 2018 (Vacuum
di Salvatore Insana; Igual con 12mq;
Rhizophora
Davide De Lillis e Julia Metzger-Traber; DIH.breath
di Daša Grgič; How
to disappear completely
di Camilla Martini). Ogni sera al Teatro Fontana, a partire dalle
20.30, il pubblico con un biglietto unico farà un vero e proprio
pieno di Più che danza!
Il 26
novembre alle 18.30
apre il Festival l’incontro-convegno
dedicato
quest’anno a Di
Luce e d’ombra
con
la critica d’arte Emanuela De Cecco, Rossella Lepore, direttore
artistico Teatro Fontana, Letizia Gioia Monda, docente di coreografia
digitale all’Università Sapienza di Roma, Alessandro Pontremoli,
docente Università degli studi di Torino-Dipartimento studi
umanistici. La prima serata del festival prosegue con Biografie
di un corpo
di e con Davide Valrosso, percorso danzato che scandisce l’essenza
di un corpo nudo, svelandone tutte le biografie possibili. Un lavoro
sul dettaglio volto a evocare una creatura informe, una visione quasi
mitologica. A seguire, Meru
di Daria Menichetti (DanceMe) che si ispira all’omonimo monte sacro
hinduista, buddhista e jainista. Nello spettacolo la vetta da scalare
è il percorso di ascesi, che si compie “dal regno della materia
alla cima dello spirito” e segue una narrazione onirica, una sorta
di meditazione sul fluire mutevole dei paesaggi e delle sensazioni.
Il 27
novembre,
Daniele Ninarello propone un work in progress del
terzo
lavoro di un ciclo di quattro rituali coreografici, Appunti
su Pastorale.
La Pastorale è un luogo utopico in cui la natura spalanca la propria
bellezza all'uomo, uno spazio musicale in cui i corpi non solo si
muovono ma anche sono mossi nella luce.
Mai Mask di e con Marianna Andrigo (DanceMe) è un lavoro per dare vigore al corpo e all'anima, cercando rimedi possibili al difficile desiderio di vegliare il presente e all’impossibilità di essere sempre nell’attenzione che il mondo e gli altri richiedono.
Il
28
novembre
si inizia la serata con Everything
is okay
di e con Marco D’Agostin un esperimento sulla stanchezza del
guardare.
Il
performer da vita ad una danza continua sottoponendo il pubblico
ad
un bombardamento d’immagini che porta ad una resa
e potrà aprire lo sguardo verso ciò che finora
è stato invisibile. Vav
di e con Paola Ponti (DanceMe) nasce da un progetto fallito che
subisce una trasformazione: è un esercizio sulla caduta, quella di
un evento in quello successivo. La lettera Vav
in ebraico significa “gancio” ed è l'archetipo della
congiunzione: essa unisce concetti molteplici ed anche opposti, ed ha
la forma di un gancio.
Il 29
novembre
va in scena LevelUp!
di e con Claudia Marsicano e Daniele Turconi, un tentativo di creare
un personalissimo videogame prendendo spunto dalle regole, dalla
storia e dai personaggi di “Super Mario Bros.” in un’ironica e
costante negoziazione tra la realtà e l’immaginazione. EXP:
je voudrais commencer par sauter
di Francesca Sproccati è una riflessione sull’odierna crisi del
tempo, ovvero il “non avere tempo”. Il pubblico e i tre performer
si incontrano come in una sorta di laboratorio scientifico alla
ricerca di un risultato: il tempo attuale.
Il 30
novembre
apre la serata It
moves
di e con Matteo De Blasio è una performance/film su God, parola dal
duplice significato: Dio in inglese, suona in francese come la parola
“gode”, ovvero vibratore. Si sveglia improvvisamente nell’armadio
e arriva fino al Teatro Fontana. La performance sarà introdotta da
un breve e “vibrante” talk con l’artista.
Segue The blue hour di Giorgio Azzone (DanceMe), performance per due danzatori sul momento della giornata in cui la notte svanisce nel giorno e in cui, sia per la natura che per gli esseri umani, tutto si ferma per pochi secondi per chiudere un ciclo ed iniziarne uno nuovo.
L’1
dicembre Tommaso
Serratore è autore e interprete insieme a Elisabetta Bonfà e Miriam
Cinieri di Passenger.
Il coraggio di stare,
coreografia sul cambiamento. Un magma di immagini, suoni, luci e
corpi in movimento rivela la battaglia interiore necessaria per una
rinnovata scoperta di sé.
Anche
Cambia-menti
di e con Elisa Sbaragli (DanceMe) ruota intorno al tema del
cambiamento e del processo che si attua per il raggiungimento di un
nuovo stato diverso dal precedente, trovando in questo percorso
sempre più consapevolezza di ciò che sta mutando e si sta
trasformando.
L’ultima
giornata del Festival, il 2
dicembre,
prevede dalle ore 16.00 Phoenix
di e con Luna Paese (DanceMe), tentativo della protagonista di
entrare in comunicazione con altri esseri viventi, diventando,
attraverso la danza, un medium tra gli spettatori e una pianta.
Kalsa
di Giuseppe Muscarello è una storia d'amore che diventa vendetta per
quattro danzatori, una leggenda ambientata nell'emblematico quartiere
di Palermo e affidata esclusivamente alla fluidità e dinamicità del
movimento.
Da martedì
27 novembre a sabato 1 dicembre, nei
chiostri del Teatro Fontana, vengono
presentate pillole (3/8
minuti)
dei 9 giovanissimi partecipanti (tra
20e i 25 anni) al
primo anno del progetto triennale Incubatore C.I.M.D., coordinato da
Davide
Valrosso.
Appunti
coreografici da Incubatore C.I.M.D
vede dunque la prima presentazione pubblica dei lavori di: Cecilia
Airaghi, Martina Auddino, Giovanni Careccia, Lorenzo De Simone,
Giorgia Fusari, Lucrezia Gabrieli, Giacomo Giannangeli, Lorenzo
Morandini, Tullia Primultini.
Più che
danza! Festival (26
novembre – 2 dicembre 2018)
Teatro Fontana Via Boltraffio
21, 20159 Milano
BIGLIETTERIA:
Tel. +39 02 6901 5733 (lunedì-venerdì dalle 09:30 alle 18.00)
ORARIO
SPETTACOLI: lun-sab ore 20.30, dom ore 16.00
PREZZI: Intero € 15,00,
Ridotto Over 65/Under 14 € 10,00
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