Francesca da Rimini torna alla Scala dopo quasi 60 anni
Francesca
da Rimini,
un capolavoro da riscoprire
un capolavoro da riscoprire
Torna
alla Scala dopo quasi 40 anni l’opera di Riccardo Zandonai tratta
dalla tragedia di argomento dantesco di Gabriele d’Annunzio. Fabio
Luisi dirige Maria José Siri e Marcelo Puentein
un nuovo allestimento di David Pountney con scene di Leslie Travers. Lo
spettacolo scaligero fa parte del palinsesto del
Comune di Milano "Novecento Italiano” e
coincide
con l’insediamento del Comitato Nazionale per
le celebrazioni dei 700 anni dalla morte dei Dante che opererà dal
2018 al 2021.
Francesca
da Rimini torna al Teatro alla Scala dopo 39 anni. Fabio
Luisi dirige il capolavoro di Riccardo Zandonai per nove
recite dal 15 aprile al 13 maggio in un nuovo allestimento di David
Pountney con scene di Leslie Travers e costumi di
Marie-Jeanne Lecca. Maria José Siri, trionfatrice come
Madama Butterfly del 7 dicembre 2016, è Francesca.
Paolo il Bello ha la voce di Marcelo Puente, che ha sostenuto la stessa parte di recente all’Opéra National du Rhin; il baritono Gabriele Viviani è Giovanni lo sciancato.
Il pubblico milanese ha così l’opportunità di riscoprire un’opera in passato popolarissima e mai più rappresentata dopo la celebre edizione del 1959 con Gianandrea Gavazzeni sul podio e Magda Olivero e Mario del Monaco in palcoscenico.
Paolo il Bello ha la voce di Marcelo Puente, che ha sostenuto la stessa parte di recente all’Opéra National du Rhin; il baritono Gabriele Viviani è Giovanni lo sciancato.
Il pubblico milanese ha così l’opportunità di riscoprire un’opera in passato popolarissima e mai più rappresentata dopo la celebre edizione del 1959 con Gianandrea Gavazzeni sul podio e Magda Olivero e Mario del Monaco in palcoscenico.
La
proposta di Francesca
da Rimini
si inscrive in un più ampio progetto culturale teso alla
valorizzazione del repertorio italiano e in particolare del belcanto
e del periodo verista, in cui l’opera di Zandonai si colloca con
ampia autonomia stilistica. Lo spettacolo fa parte del palinsesto
del Comune di Milano “Novecento Italiano”.
Riprendere
Francesca da Rimini significa anche aprire il cammino delle
celebrazioni per i 700 anni della morte di Dante Alighieri. La
ricorrenza cade nel 2021 ma è del febbraio 2018 il decreto di
istituzione del Comitato Nazionale. La nuova produzione
scaligera si pone quindi come primo passo di un percorso quadriennale
di manifestazioni cui parteciperanno le principali istituzioni
culturali del Paese.
Sull’opposizione tra universo femminile sensuale, arrendevole e
sognante e una realtà maschile sanguinaria e brutale, come
immaginato da D’Annunzio e tradotto in sonorità lussureggianti da
Zandonai, poggiano le premesse drammaturgiche dello spettacolo di
Pountney, che si avvale di una scenografia colossale: una struttura
cilindrica che all’interno accoglie la stanza di Francesca abitata
da una candida statua femminile alta sei metri, all’esterno
presenta una superficie metallica irta di postazioni militari che
alludono anche alle imprese belliche del Vate.
L’opera
Proveniente
da una famiglia modesta di Sacco, nei pressi di Rovereto, dove compie
i primi studi musicali per poi frequentare il Conservatorio di Pesaro
diretto da Pietro Mascagni, Riccardo Zandonai compone Francesca da
Rimini a trent’anni e la presenta al Regio di Torino nel 1914,
protagonista quella Tarquinia Tarquini che diverrà sua moglie nel
1917. Già sedicenne Zandonai aveva composto una cantata per tenore e
orchestra tratta dal V Canto dell’Inferno; la nuova opera, nata
sotto gli auspici di Tito Ricordi, si colloca al crocevia di diverse
tendenze del teatro europeo, dalla Literaturoper (ovvero la
traduzione musicale di un titolo del teatro di prosa, come la Salome
di Wilde/Strauss) alle suggestioni simboliste che ammantavano il
passato di preziosità ed erotismi morbosi. D’Annunzio aveva
scritto la tragedia omonima nel 1901 per Eleonora Duse; Tito Ricordi
stesso la riduce alle dimensioni di un libretto d’opera, non senza
un nuovo contributo dell’autore che aggiunge alcuni versi di chiara
ispirazione tristaniana: “Nemica ebbi la luce / amica ebbi la
notte”. Zandonai traduce l’estenuazione decadente e il
preziosismo linguistico straripante di citazioni (già nei primi
versi affiora “Meravigliosamente un amor mi distringe” di Jacopo
da Lentini; ricorrono poi i temi dei poemi cavallereschi medievali,
primo fra tutti naturalmente l’amore di Lancillotto e Ginevra) del
Vate in un’atmosfera musicale debitrice di esperienze disparate,
dalla lezione di Wagner agli influssi della musica francese, e
arricchita di temi reinventati di musica antica, affidati a strumenti
storici come la viola pomposa. La poesia di d’Annunzio era allora
al centro dell’attenzione dei compositori, non solo in Italia. Per
riportare solo alcuni esempi La figlia di Iorio di Franchetti
era andata in scena alla Scala nel 1906, Le Martyre de
Saint-Sébastien di Debussy è del 1911, nel 1918 ancora la Scala
avrebbe presentato La nave di Montemezzi.
Francesca
da Rimini alla Scala
Alla
Scala Francesca da Rimini arriva per la prima volta nel 1916
con la direzione di Gino Marinuzzi e Rosa Raisa e Aureliano Pertile
protagonisti; ancora Pertile è Paolo insieme a Gilda dalla Rizza
nelle edizioni dirette da Ettore Panizza e Antonio Guarnieri nel 1929
e 1930. Nel 1937 è il compositore a salire sul podio, con Gina Cigna
e Ettore Parmeggiani, mentre Guarnieri torna nel 1942 e nel 1945 per
l’apertura della Stagione provvisoria al Lirico. Nel dopoguerra
Francesca da Rimini torna nel 1950 per la direzione di Franco
Capuana con Maria Caniglia e Giacinto Prandelli, e nel già ricordato
allestimento del 1959 con Magda Olivero, Mario del Monaco e la
direzione di Gianandrea Gavazzeni.
Stagione
d’Opera e Balletto 2017 ~ 2018
15,
18, 21, 26, 29 aprile; 2, 6, 10, 13 maggio 2018
FRANCESCA
DA RIMINI
Tragedia in quattro
atti
Libretto
di Tito Ricordi
Musica
di RICCARDO
ZANDONAI
(Editore
Casa Ricordi, Milano)
Prima
rappresentazione assoluta: Torino, Teatro Regio, 19 febbraio 1914
Nuova
produzione Teatro alla Scala
Direttore
FABIO
LUISI
Regia
DAVID
POUNTNEY
Scene
LESLIE
TRAVERS
Costumi
MARIE-JEANNE
LECCA
Coreografia
DENNI
SAYERS
Luci
FABRICE
KEBOUR
Personaggi
e interpreti principali
Francesca
Maria
José Siri
Paolo
il bello Marcelo
Puente
Giovanni
lo sciancato Gabriele
Viviani
Malatestino
dall’Occhio Luciano
Ganci
Samaritana Alisa
Kolosova
CORO E ORCHESTRA
DEL TEATRO ALLA SCALA
Maestro
del Coro
BRUNO CASONI
Date:
Domenica
15
aprile 2018 ore
20 ~
prima rappresentazione
Mercoledì
18
aprile 2018 ore
20
~ turno C
Sabato
21
aprile 2018 ore
20
~ turno N
Giovedì
26
aprile 2018 ore
20
~ turno A
Domenica
29
aprile
2018 ore
20 ~
turno E
Mercoledì
2
maggio
2018 ore
20
~ turno B
Domenica
6
maggio 2018 ore
20 ~
turno D
Giovedì
10
maggio 2018 ore
20 ~
fuori abbonamento
Domenica
13
maggio 2018 ore
15 ~
ScalAperta
Prezzi:
da 210 a 13 euro
Prezzi
recita ScalAperta (13 maggio): da 105 a 6,50 euro
Infotel 02 72 00 37
44
Domenica 15
aprile l’opera sarà trasmessa in diretta stereofonica da RAI RADIO
TRE.
Nono
appuntamento del ciclo
“Prima
delle prime”
Stagione
2017/2018
Amici
della Scala – Teatro alla Scala
Francesca da Rimini
di Riccardo Zandonai
libretto
di Tito Ricordi
Teatro
alla Scala - Ridotto dei palchi “A. Toscanini”
Mercoledì
11 aprile 2018 ore 18
Francesca
da Rimini di Riccardo
Zandonai è un’opera di rara esecuzione nei teatri italiani: alla
Scala era assente dal 1959, quando Gianandrea Gavazzeni la diresse
con protagonisti d’eccezione come Magda Olivero e Mario Del Monaco.
La sua nuova entrata in scena significa l’impegno del Teatro -
nelle persone del direttore artistico Alexander Pereira e del
direttore musicale Riccardo Chailly - di rivedere sotto una luce
contemporanea una parte del repertorio italiano del ‘900,
soprattutto quello verista ingiustamente trascurato. Di fatto,
inevitabile, Francesca da Rimini richiama subito Dante, quindi
Gabriele D’Annunzio (“un dramma di sangue e di lussuria” nella
definizione del Vate). E Zandonai compose l’opera su libretto di
Tito Ricordi, tratto dall’omonima tragedia di Gabriele D’Annunzio
(basata sul V canto dell’Inferno)
messa in scena nel 1901. Il problema dei diritti non fu molto
complesso, perché D’Annunzio accettò di cederli a una cifra molto
inferiore (esattamente la metà) a quella richiesta per le didascalie
di Cabiria,
e Zandonai, allievo di Mascagni, giovane promessa di casa Ricordi, si
accontentò di una cifra modesta pur di ottenere il testo di
D’Annunzio.
Il
compositore trentino, schivo, angoloso, si ritirò “sui greppi del
Tirolo a cominciare il lavoro musicale”, ma quando si accorse che
al terzo atto, quello della scena d’amore tra Paolo e Francesca,
mancava un “brano lirico che si prestasse a un volo musicale”,
non esitò ad andare con l’editore a Parigi per scovare D’Annunzio
nel suo isolamento creativo ad Arcachon. Dopo una non proprio breve
attesa il Vate concesse in bellissima calligrafia i versi “Nemica
ebbi la luce / amica ebbi la notte”. La gratitudine del giovane
Riccardo fu grandissima, tanto che in seguito ricordò: “Nessun
librettista al mondo avrebbe accolto con tanta spontaneità la mia
preghiera e si sarebbe dimostrato così pronto comprensivo e
arrendevole”.
La
prima rappresentazione di Francesca
da Rimini
ebbe luogo a Torino al Teatro Regio il 19 febbraio 1914. Quest’opera
di notevole intensità drammatica andrà in scena alla Scala il
prossimo 15 aprile con la direzione di Fabio Luisi, sensibile
sostenitore di questa partitura, e con la regia di David Pountney,
nome di punta della scena registica britannica.
Lo
spettacolo fa parte del palinsesto del Comune di Milano “Novecento
Italiano”.
Nell’incontro
“Tra
Literaturoper all’italiana e verismo storico”,
con ascolti e video, parla
di Francesca
da Rimini
Angelo Foletto,
giornalista
e critico musicale.
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti
da sin. Filippo Del Corno, Enrico Malato, David Pountney, Maria Josè Siri, Fabio Luisi, Marcelo Puente, Alisa Kolosova, Luciano Ganci |
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