Tra le varie iniziative spicca il Royal Ballet of Cambogia come massima espressione istituzionale della danza Khmer

TEATRO COMUNALE DI MODENA

L’ALTRO SUONO festival 2020 

Alla proposta di musica crossover, assecondando il progressivo assottigliarsi dei confini fra i generi musicali e la loro commistione, è dedicato ormai tradizionalmente l’Altro Suono festival, divenuto un punto di riferimento per il pubblico dell’intera Regione. La manifestazione curata dalla Fondazione Teatro Comunale di Modena si aprirà in anteprima il 20 febbraio 2020 con la Barcelona Gipsy balKan Orchestra, un ensemble internazionale con sede a Barcellona che ha riscosso l’interesse del pubblico di tutta Europa per la sua reinterpretazione genuina della musica tradizionale dei Balcani, del Medio Oriente e del Mediterraneo. La siciliana Margherita Abita è la nuova cantante del gruppo che ha costruito un programma lanciando nel 2020 il suo originale Nova Era Italian Tour. Il 15 aprile sarà la volta del Royal Ballet of Cambogia accompagnato dal suo ensemble vocale e strumentale. Il complesso rappresenta la massima espressione istituzionale della danza Khmer, una delle più note espressioni artistiche tradizionali della Cambogia e un’icona della cultura storica del Paese. Soppressa quasi interamente durante la dittatura di Pol Pot negli anni Settanta, questa antica danza femminile è riemersa alla fine degli anni Ottanta come segno di rinascita riaffermandosi insieme al suo glorioso Royal Ballet che si è esibito in moltissimi Paesi fra cui Stati Uniti, Giappone, Belgio, India, Danimarca, Cina, Francia, Italia e Russia. Il 23 aprile tornerà Rock all’Opera, iniziativa originale giunta alla sua quinta edizione e nata dalla stretta collaborazione fra Teatro Comunale e Centro Musica di Modena (progetto pilota che la Regione Emilia-Romagna ha creato nel 1994 in seno al Comune di Modena per dare spazio alla creatività giovanile). Lo spettacolo coinvolge un gruppo emergente selezionato attraverso un concorso aperto alle band della Regione Emilia-Romagna, e porta ogni anno sul palcoscenico del Teatro Pavarotti il progetto vincitore. Il gruppo prescelto viene seguito nella composizione, esecuzione e messa in scena di una rock opera/concept album sotto la guida di un pool di esperti e con la regia di Tony Contartese. The Summit, il titolo di quest’anno, è firmato dalla cantante Gaia Bedini col suo gruppo formato da Nicolò Bertoni alla batteria, Luca Bonfigli e Michele Zanasi alla chitarra e Mattia Fazio al basso. Il 5 maggio, alla Chiesa di San Carlo, il festival presenta Maarja Nuut & Ruum, due musicisti estoni che propongono una formula inedita e contemporanea che unisce il violino e la voce all’elettronica in un seducente viaggio interiore e psichedelico, fra passato e futuro, tradizione e modernità. Maarja Nuut è cantante, violinista e compositrice conosciuta per le sue performance coinvolgenti, spesso ipnotiche. Nato a Tartu, Ruum utilizza sintetizzatori digitali e registrazioni ambientali per creare paesaggi sonori sperimentati sia per il teatro che in diverse collaborazioni musicali. Venerdì 8 e domenica 10 maggio andrà in scena la prima assoluta di CrossOpera: Otherness, fear and discovery in programma anche per la stagione lirica del Teatro. Si tratta di un’opera creata insieme al Landestheater di Linz e al Serbian National Theatre di Novi Sad che prevede la presenza di dodici musicisti e sei cantanti provenienti dai tre diversi Paesi. L’opera è divisa in tre episodi, ognuno commissionato a un compositore proposto dai rispettivi teatri: l’italiano Luigi Cinque, il tedesco Valentin Ruckebier e la serba Jasmina Mitrusic. Il progetto, vincitore del programma Europa Creativa e sostenuto dall’Unione Europea, si è affermato con la volontà di dar forma a un’opera dedicata ai diversi aspetti dell’integrazione culturale legata ai flussi migratori che interessano l’Europa in misura crescente in questi decenni. Interprete del multiculturalismo e della frontiera dei linguaggi, Luigi Cinque ha frequentato assiduamente come strumentista e compositore la nuova musica di tradizione classica e il jazz internazionale. Collabora regolarmente con protagonisti della scena Italiana quali Petra Magoni e Antonello Salis. La sua formazione, la Hypertext Orchestra, ha ospitato personaggi della musica internazionale come Paolo Fresu, Danilo Rea, Alex Balanescu e Ralph Towner

Il Teatro di Modena produrrà a maggio 2020 insieme ad AngelicA festival di Bologna un progetto esclusivo con due concerti di John Zorn, un mito dell’avanguardia newtorkese fra jazz e musica colta, in cui il musicista presenterà sue opere sia nel campo dell’improvvisazione sia della composizione classica contemporanea. Il 30 maggio alla Basilica di Santa Maria dei Servi di Bologna, in programma per AngelicA, il musicista presenterà The Hermetic Organ. Sorprendendo i suoi stessi conoscitori, è dal 2011 che Zorn presenta rari concerti per organo in chiese americane ed europee, improvvisazioni concepite come esperienze estatiche e trascendenti che offrono uno sbocco perfetto al drammatico senso del colore e del contrasto tipici della sua immaginazione compositiva. La serata del 31 maggio presso il Teatro Comunale Luciano Pavarotti di Modena si aprirà invece con il musicista sul palco con il suo sax alle 19 per The Classic Guide To Strategy, performance a carattere improvvisativo per la durata di mezz’ora circa. Alle 21 sarà la volta di due opere meticolosamente notate e appartenenti allo Zorn compositore classico-contemporaneo: Encomia (2018), eseguita dal pianista americano Stephen Gosling, e Jumalattaret (2012) ciclo di canzoni con Barbara Hannigan, soprano e direttrice d'orchestra tra le più celebrate interpreti contemporanee. 


Royal Ballet of Cambodia



DENTRO LE NOTE 2020 

Dentro Le Note è un ciclo di incontri collaterali a l’Altro Suono festival nato dalla collaborazione tra Università di Modena e Reggio Emilia e Teatro Comunale con lo scopo di coinvolgere un pubblico di studenti e appassionati spinti dal desiderio di esplorare il mondo della musica attraverso il racconto dei suoi protagonisti. Occasioni che guardano da sempre alla musica come strumento di scambio e di apertura verso culture e discipline diverse e sono incentrate sull’esperienza concreta e sulla vita dell’artista, che si racconta e si mostra quale “strumento di conoscenza” della musica intesa come pratica quotidiana, luogo di sensazioni, emozioni, tradizioni spesso anche lontane dalle nostre. Il racconto, e il suo rapporto col pubblico, prende corpo anche attraverso l’esecuzione e la dimostrazione di quei brani che ogni musicista ritiene più significativi del proprio percorso. Negli anni la rassegna ha visto la presenza di artisti internazionali, quali il pianista americano Uri Caine, la cantante inglese Sarah-Jane Morris, il trio flamenco Caracoles, il cantante israeliano Idan Raichel, l'iraniano Ensemble Lulian, l'arabo Mounir Laouiti, la brasiliana Karine Aguiar, o cantautori eccellenti della nostra regione, come Nevruz, i Modena City Ramblers e Dente

Quest’anno, in occasione del progetto europeo CrossOpera realizzato dal Teatro Comunale in collaborazione con Comune di Modena e dedicato all’integrazione culturale, la rassegna si arricchisce dalla collaborazione dell’Assessorato alla Coesione Sociale, Sanità, Welfare, Integrazione e Cittadinanza per presentare tre incontri presso il Ridotto del Teatro dedicati a gruppi stranieri residenti nella nostra città. Obbiettivo principale della manifestazione è quello di stimolare l'integrazione culturale delle comunità straniere nella vita del Teatro Comunale, del suo pubblico e della città. Gli appuntamenti, a ingresso libero e per la durata di un'ora circa, prevedono un momento performativo associato alla presentazione al pubblico, un aperitivo 'etnico' e una visita guidata del Teatro Comunale per raccontare la sua storia, la sua architettura e la sua funzione a coloro che non lo hanno mai frequentato. 

Il primo incontro (sabato 14 marzo alle 17,30 - Ridotto del Teatro) sarà con La maschera nella cultura Igbo, a cura dell’Associazione Njiko Ndigbo - Modena e Provincia, costituita alla metà degli anni novanta per promuovere la cultura Igbo della Nigeria e da sempre impegnata nel dialogo interculturale, soprattutto cercando di stabilire buoni rapporti con la cittadinanza modenese e la sua amministrazione locale. Sabato 21, sempre alle 17,30 sarà la volta di Danze e musica dal cuore dell'est Europa che ospiterà l’Associazione Mosaico dell’Est, nata una decina di anni fa e impegnata a valorizzare la cultura dei paesi dell'Est Europa attraverso i diversi linguaggi espressivi dalla musica, della danza e del canto. Sabato 28 l’incontro sarà con La vita delle comunità Gospel, protagonisti questa volta il gruppo degli Explorers of sda Church e il Lighthouse Chapel che esprime e interpreta con energia lo spirito Gospel tradizionale Ghanese. Gli incontri di quest’anno sono a cura di Andrea Capucci, del Centro Stranieri di Modena, con testi di Tiziana Verde e la regia di Carlo Stanzani. Ai tre appuntamenti al Ridotto del Teatro si affianca l’incontro (in lingua inglese) con l’autore nigeriano Ogbonna C. Okonkwo per la presentazione del libro Akamili. Le memorie della mia infanzia presso le aule del dipartimento di Lingue e Culture Europee in Piazza Sant’Eufemia.


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