LAGO DEI CIGNI / SCALA / Ratmansky

30 giugno 2016
4, 6, 7, 11, 12, 13, 14, 15 luglio 2016



Pëtr Il’ič Čajkovskij
Il lago dei cigni


Coreografia
Marius Petipa e Lev Ivanov


Messa in scena e integrazioni coreografiche
Alexei Ratmansky

Assistenti coreografo
Laura Contardi, Jean-Philippe Halnaut ,Tatiana Ratmansky e Jean-Franҫois Boisnon

Direttore
Michail Jurowski


Scene e costumi
Jérôme Kaplan


Luci
Martin Gebhardt


Corpo di Ballo e Orchestra del Teatro alla Scala

Con la partecipazione degli Allievi della Scuola di Ballo dell'Accademia Teatro alla Scala


Nuova Produzione Teatro alla Scala
Coproduzione tra Opernhaus Zürich e Teatro alla Scala



Debutta alla Scala Il lago dei cigni nella messa in scena di Alexei Ratmansky
dal 30 giugno al 15 luglio il Corpo di Ballo scaligero torna sui passi di Petipa e Ivanov

nei ruoli di Odette/Odile e Siegfried Nicoletta Manni con Timofej Andrijashenko,
Vittoria Valerio con Claudio Coviello, Martina Arduino con Nicola Del Freo


Imperdibile appuntamento col Balletto alla Scala dal 30 giugno al 15 luglio: in debutto per i danzatori scaligeri, arriva Il lago dei cigni  curato da Alexei Ratmansky. La sua messa in scena della Bella addormentata ha portato la Scala a vincere il FEDORA- Van Cleef & Arpels Prize for Ballet e il premio Danza &Danza per la migliore produzione classica del 2015; attesissimo ora il “suo” Lago salutato con grande successo all’Opernhaus di Zurigo con cui la Scala è in coproduzione e dove il balletto è stato accolto con entusiastiche recensioni, in primis sul New York Times dove Alastair Macaulay commenta “questo Lagoè diventato la base per giudicare tutti gli altri”.

Ancora una volta Ratmansky ha messo la sua straordinaria capacità artistica al servizio della partitura di Čajkovskij, per il balletto immortale di Petipa e Ivanov, il balletto più amato, quasi simbolo e icona del balletto stesso. Da un attento lavoro di studio delle notazioni Stepanov, custodite presso la Harvard Theatre Collection,  ma anche di altri documenti del tempo, Ratmansky torna sui passi di Petipa e Ivanov al Teatro Mariinskij nel 1895, nel rispetto dello stile e delle intenzioni di Petipa, con uno sguardo rispettoso, sensibile e vivo. Un nuovo ingresso nel repertorio scaligero per una nuova produzione destinata a rimanere: già programmate repliche anche nel corso della nuova stagione, mentre a novembre il Corpo di Ballo della Scala presenterà questa produzione a Parigi, al Palais des Congrès.

Secondo Ratmansky il mito del “Lago” nasce dall’incontro di diversi fattori, il simbolismo della dualità tra bianco/nero, la commistione di grandi sentimenti e quadri fantastici, fantasie archetipiche e tecnica stupefacente, che si sviluppa sulla musica sensibile e profondamente emotiva di Čajkovskij, una delle prime grandi partiture per balletto, un’opera d’arte sinfonico-drammatica.
Sul podio, a eseguire la prima versione della partitura, più breve e con alcune differenze rispetto alle usuali versioni, lo specialista del repertorio russo Michail Jurowski.

E fu la versione andata in scena nel 1895 al Teatro Marijnskij di San Pietroburgo a conferire una forma rigorosa e una efficacia scenica a quella creazione, che nella sua prima edizione nel 1877 al Teatro Bol’šoj di Mosca non ebbe quell’effetto dirompente nato dalla collaborazione di Marius Petipa e Lev Ivanov, per entrambi il culmine di una lunga carriera.e che vide protagonista l’italiana Pierina Legnani.

Il lavoro di studio delle notazioni realizzate su questa edizione è stata di incredibile ispirazione e ha permesso a Ratmansky, grazie anche ad altre fonti come recensioni, testi di produzione, descrizioni, memorie dei danzatori, disegni dei costumi, di avvicinarsi all’originale e poter capire e scoprire  come fosse la coreografia del primo allestimento, per aderire quanto più possibile all’intento di Petipa, fissato nella notazione. Notazione che ove non completa, è stata integrata con altre fonti, come film inglesi o russi; la danza spagnola viene eseguita in una coreografia tradizionale di Aleksander Gorskij e la napoletana appare in una versione di Nikolaj Sergeev  partendo da Lev Ivanov.Non si tratta di una ricostruzione: l’allestimento, firmato da Jérôme Kaplan, ha tenuto conto delle indicazioni sull’ambientazione e gli schizzi delle scene contenuti nelle notazioni; oltre che ai costumi originali si è ispirato anche al movimento artistico inglese dei preraffaelliti ed evoca il Medioevo, per ritrovare lo spirito del lavoro originale.

Ed ecco che in scena affiorano dettagli di grande suggestione, umanità, drammaticità e grazia, che permetteranno al pubblico di poter capire la struttura del balletto originale, l’equilibrio tra danza e pantomima, lo sviluppo della vicenda e dei personaggi e il senso di una differente tecnica classica. 

Tornando alle fonti, nella delineazione della ballerina-cigno ci si allontana dal manierismo dell’imitazione di un cigno, e emerge una più evidente connotazione di fanciulle; i cigni hanno un aspetto differente, con tutu più simili a una gonna rispetto alle versioni classiche. Molti i personaggi  maschili nelle scene con i cigni: non solo il principe, ma anche i suoi amici e cacciatori. Quando Siegfried incontra Odette è presente anche il suo migliore amico Benno e la scena culmina in un pas de trois. Ci sono cigni bambini e cigni neri; sul piano coreografico, le scene di insieme emergono nella loro costruzione complessa e molto suggestiva, e seguendo Petipa, coreograficamente le estensioni sono meno accentuate, ci si concentra sul lavoro dei piedi, l’uso del collo e della espressività del viso. Dalla notazione emerge anche la presenza di molta azione, momenti psicologici, che danno il senso dell’intreccio, e portano a presentare la vicenda come una storia d’amore umana, più che come simbolo di classicismo. Vengono recuperati gli elementi di pantomima, che nelle edizioni successive furono tagliate o trascurate e che emergono nella loro importanza per lo sviluppo della storia e dei personaggi.

 Nei ruoli di Odette/Odile e di Siegfried si alterneranno Nicoletta Manni con Timofej Andrijashenko (30 giugno, 6, 11, 14 luglio); Vittoria Valerio con Claudio Coviello (4, 7,12 luglio) e  Martina Arduino con Nicola Del Freo  (13, 15 luglio).
Rothbart sarà Mick Zeni poi Alessandro Grillo e Riccardo Massimi; Benno sarà interpretato da Christrian Fagetti, Marco Agostino e Walter Madau. La Regina sarà interpretata da Caroline Westcombe e Daniela Siegrist; Wolfgang da Andrea Pujatti. Nel passo a tre si alterneranno Virna Toppi, Alessandra Vassallo, Christian Fagetti poi Martina Arduino, Chiara Fiandra, Marco Agostino e Agnese Di Clemente, Daniela Cavalleri, Walter Madau. I quattro piccoli cigni saranno Daniela Cavalleri,in alternanza conStefania Ballone, Lusymay Di Stefano, Christelle Cennerelli, Agnese Di Clemente, in alternanza conDenise Gazzo; i quattro grandi cigni Francesca Podini, Virna Toppi, Alessandra Vassallo, Maria Celeste Losa, in alternanza con Chiara Fiandra, Gaia Andreanò, Paola Giovenzana; nella danza spagnolaEmanuela Montanari, Marta Gerani, Riccardo Massimi, Massimo Garon si alterneranno con Paola Giovenzana, Giulia Lunardi, Edoardo Caporaletti, Emanuele Cazzato, e la coppia ungherese saràChiara Fiandra con Alessandro Grillo e poi con Maurizio LicitraMaria Celeste Losa con Mick Zeni.

Alexei Ratmansky desidera ringraziare Sergey Konaev e il Museo Teatrale di San Pietroburgo per avergli fornito i materiali storici.



Date

Giovedì 30 giugno 2016 - ore 20 - Prima rappresentazione

Lunedì 4 luglio 2016 - ore 20 - Turno P

Mercoledì 6 luglio 2016 - ore 20 - Turno R

Giovedì 7 luglio 2016 -  ore 20 -  Turno H – Balletto Under30

Lunedì 11 luglio 2016 - ore 20 – Turno O

Martedì 12 luglio 2016 - ore 20 - Fuori abbonamento

Mercoledì 13 luglio 2016 - ore 20 – Turno M

Giovedì  14 luglio 2016 - ore 20 - ScalAperta

Venerdì 15 luglio 2016 – ore 20 – Fuori abbonamento


Prezzi da € 11 a € 150

*Recita  ScalAperta prezzi da € 5,5 a € 75




Fotogallery, sinossi, cast data per data e una intervista in inglese a Alexei Ratmansky

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