Al Teatro Apollo di Lecce, torna in scena "La Luna dei Borboni", a cura del Balletto del Sud
La luna dei Borboni – al Teatro Apollo
con i Brancaleone Project
Il Balletto del Sud con le corerografie di Fredy Franzutti
Musiche di Rocco Nigro e Giuseppe Spedicato
eseguite dai Brancaleone Project
La Luna dei Borboni, la nuova produzione del Balletto del Sud ispirata alla poesia di Vittorio Bodini, torna in scena, con la musica dal vivo, Sabato 20 novembre (ore 21.00) e Domenica 21 novembre (ore 18.00) al Teatro Apollo di Lecce, come secondo appuntamento della stagione di Danza Autunno 2021.
Franzutti, fondatore, direttore e coreografo della compagnia di danza pugliese, in questa nuova produzione, usa un linguaggio personale proteso verso il teatro contemporaneo, collegando lo spettacolo alla propria produzione iniziale. Utilizza come elementi ispirativi e asse della ricerca le pertinenze territoriali con il Sud, inteso come appartenenza alla Magna Grecia, il rapporto con i popoli del mare, l’utilizzo della matrice popolare e l’argomento del testo poetico per creare la nuova narrativa coreografica.
Protagonisti de La Luna dei Borboni, che ha già riscosso successo nella tournée estiva con tappa in alcuni festival di danza italiani, sono i primi ballerini e i solisti della compagnia, Nuria Saldo Fusté, Matias Iaconianni, Ovidiu Chitanu, Alice Leoncini, Lorenzo Lupi, Naomi Margheriti, Eva Colomina, Benedetta Maldina, Luana Panico, Joao Soledade, Christopher Vazquez.
Gli spettacoli hanno l’esecuzione della parte musicale, appositamente composta da Rocco Nigro e Giuseppe Spedicato, dal vivo; interpretata dai “Brancaleone Project” (Fisarmonica: Rocco Nigro/ Tuba: Giuseppe Spedicato/ Tromba: Giorgio Distante).
Il Sud, un’originale “invenzione”
Il Sud è per Bodini – e per lo spettacolo – un’originale “invenzione”, che parte da una precisa realtà storica e geografica, con tutti i problemi di natura sociale ed economica, e si elabora in una reinvenzione fantastica. Il luogo è fatto di atmosfera, di costumi, di abitudini di vita di una concreta realtà. E anche se non mancano gli elementi reali, si parte da questi per poi trasfigurarli in un progetto metafisico. La situazione è sognante e rilassata come il ricordo di una festa di un Santo patrono nella piazzetta del quartiere (Le Scalze), dove eravamo ancora tutti assieme, tutti vivi. Il Meridione è sospeso ed immutabile e anche “l’Unita d’Italia” – intesa come fenomeno della contemporaneità o paradigma degli eventi del contemporaneo – non modifica e non condiziona lo stato delle cose che continuano nella condizione di rarefatta esistenza, di incontro collettivo inconsapevole, di oblio delle problematiche contingenti. “La luna dei Borboni”, poiché nulla è modificabile nella sostanza delle cose. Come nella trasposizione fantastica della poesia di Bodini il luogo della sofferenza muta, e si racchiude in una parentesi di rilassatezza. La perdita totale della connotazione geografica proietta le immagini evocate in una condizione globale della situazione umana (“Il Sud ci fu padre / e nostra madre l’Europa” – Bodini). Non mancano le partenze, le migrazioni, che accomunano gli abitanti del luogo agli uccelli, migrazioni cicliche con ritorni o con permanenze in luoghi lontani.
La Luna dei Borboni gode del patrocinio e dell’autorizzazione al titolo del Centro Studi Bodini.
A completare il programma della Stagione di Danza Autunno 2021 al Teatro Apollo di Lecce il 10,11 e 12 Dicembre è in scena una inedita versione della Serata Stravinsvkij che affianca L’Uccello di Fuoco alla nuova creazione di Franzutti dal titolo Straviolin sulle note del concerto per violino e orchestra in Re (1931).
Il programma, che conclude la programmazione celebrativa della compagnia dedicata a Stravinskij nei 50 anni dalla morte, è eseguito dall’Orchestra Sinfonica OLES diretta da Maurizio Colasanti. Violino solista, Alina Komisarova.
Info tel. 0832453556 – 0832246517 – h 9.30/21.00
Prevendita www.ciaotickets.com e punti vendita autorizzati
Balletto del Sud – Lecce Castello Carlo V – Lecce
Info online info@ballettodelsud.it
Foto di Giovanni William Palmisano
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