La Scala presenta “Strehler, il gesto, lo spazio”, curata da Vittoria Crespi Morbio

 

Giorgio Strehler alla Scala

Dal 5 novembre, parallelamente alle mostre allestite dal Piccolo Teatro,

la Scala presenta “Strehler, il gesto, lo spazio”, curata da Vittoria Crespi Morbio

nelle sale del Museo e nel Ridotto, e la mostra virtuale “Il soffio del vero poetico”,

a cura di Franco Pulcini con le voci di Luca Micheletti e Andrea Jonasson



Giorgio Strehler debutta alla Scala il 6 marzo 1947 con la regia de La traviata, sul podio Tullio Serafin, e torna per l’ultima volta con Fidelio diretto da Lorin Maazel nel 1990. In tutto 35 regie d’opera tra Scala e Piccola Scala, cui si aggiungono l’Arlecchino del Piccolo nel 2007 e due apparizioni come voce recitante. In occasione del centenario della nascita, il Teatro lo ha ricordato riallestendo le storiche Nozze di Figaro di Mozart con le scene di Ezio Frigerio e i costumi di Franca Squarciapino in una ripresa curata da Marina Bianchi e diretta da Daniel Harding con, tra gli altri, Rosa Feola, Luca Micheletti, Julia Kleiter e Simon Keenlyside. Inoltre è stata pubblicata un’edizione speciale del Magazine scaligero.

Dal 5 novembre, nell’ambito della mostra diffusa “Strehler e i palcoscenici milanesi” coordinata con il Piccolo Teatro, il Teatro presenta “Giorgio Strehler alla Scala”, articolata in due sezioni. “Strehler, il gesto e lo spazio” è la parte fisica della mostra, curata da Vittoria Crespi Morbio e visitabile nelle sale del Museo. “Il soffio del vero poetico” è invece un viaggio attraverso gli spettacoli strehleriani alla Scala curato da Franco Pulcini negli spazi virtuali creati da Punto REC con le voci di Luca Micheletti e Andrea Jonasson.

Del comitato scientifico fanno parte il Sovrintendente e Direttore artistico Dominique Meyer, il Direttore editoriale del Teatro Franco Pulcini, il Capo ufficio stampa Paolo Besana, il docente di Storia dello Spettacolo dal vivo Università degli Studi di Milano Alberto Bentoglio e la storica della scenografia d’opera Vittoria Crespi, mentre il coordinamento generale è affidato alla Direttrice del Museo Teatrale Donatella Brunazzi.


Si ringrazia Rolex, Partner Istituzionale del Museo Teatrale alla Scala.

La mostra è stata realizzata con il sostegno di Fondazione Cariplo, LaCimbali e MUMAC, Museo della macchina per caffè di Gruppo Cimbali, e del Partner Tecnologico LG Signature.





La mostra al Museo Teatrale e nel Ridotto dei Palchi: “Strehler, il gesto e lo spazio”

Vittoria Crespi Morbio cura un percorso espositivo allestito da Valentina Dellavia con la grafica di Giorgio Fioravanti (le foto per il catalogo sono di Francesco Maria Colombo) dedicato al rapporto del grande uomo di teatro con scenografi e attori/cantanti. La prima sezione (“lo spazio”) è ospitata nelle sale del Museo e della Biblioteca Livia Simoni e intende illustrare l’arte di Giorgio Strehler attraverso la sua concezione dello spazio scenico e dunque il suo rapporto con gli scenografi. Il visitatore ripercorre gli esordi di Strehler. I bozzetti di Leonor Fini, Giulio Coltellacci e Gianni Ratto testimoniano la ricerca estetica della “bella scena” e la funzionalità dei cambiamenti a vista. Con l’avvento di Luciano Damiani e Ezio Frigerio avviene una rivoluzione: la scena diviene luogo ora astratto ora nostalgico del reale. Ricostruzioni sceniche, fotografie e costumi rivelano due antitetiche identità che si alternano nel corso degli anni, perché sono i due volti dell’anima di Strehler e lo spirito contraddittorio del suo teatro.

La seconda sezione (“il gesto”) si articola in una serie di pannelli fotografici ospitati dal Ridotto dei Palchi che colgono Strehler nell’atto di creare insieme agli attori/cantanti il gesto scenico. Strehler non «guida» l’attore, non si limita a insegnargli come muoversi in scena. Lo investe di sé, incarnandosi nel personaggio.

Flaubert diceva: Madame Bovary c’est moi. Strehler potrebbe dire lo stesso di tutti i suoi personaggi. Si è immedesimato con violenza in Macbeth, Simon Boccanegra, Don Giovanni, ma pure in una pettegola comare di Windsor, o in un soldato nel Cappello di paglia di Firenze. Un metodo registico che coincide con questa immedesimazione e questa violenza.



La mostra virtuale: “Il soffio del vero poetico”

La mostra virtuale “Il soffio del vero poetico”, curata da Franco Pulcini con l’assistente curatore Mattia Palma, è visitabile sia on line da remoto sia da due schermi posizionati nel percorso del Museo ed è articolata come un vero e proprio racconto teatrale in sette quadri. Tutti gli ambienti in cui è articolata la mostra, sono progettati in 3D, avvalendosi di un progetto grafico originale, di progetti di scenografie, secondo un piano iconografico strettamente collegato ai contenuti. Lo sviluppo del progetto multimediale è curato per Punto REC da Anna Martina (editing) e Marco Barberis (art direction).

Lo spettatore è accolto all’inizio del percorso da un contributo video del curatore ambientato negli spazi ricreati digitalmente del palcoscenico scaligero su cui è montata la celebre galleria prospettica disegnata da Ezio Frigerio per il terzo atto de Le nozze di Figaro. Da questo primo spazio si prosegue in sette stanze che corrispondono ad altrettanti aspetti diversi dell’arte di Strehler. Per ciascuna stanza è stato girato un video riassuntivo i cui testi, affidati a un narratore, si alternano a spunti e riflessioni scelti tra gli scritti dello stesso Strehler. Per la parte del Narratore è stato scelto il baritono, attore e regista Luca Micheletti, che è stato Figaro nella recente ripresa delle Nozze, mentre a dar voce a Strehler leggendo i suoi scritti ha acconsentito Andrea Jonasson, autentica leggenda del teatro europeo che è stata moglie e musa del regista.

Lo spazio della mostra virtuale è interattivo e consente al visitatore di muoversi all’interno dei vari ambienti e, tramite l’interazione con punti sensibili (hotspot), entrare nei temi e nei contenuti di ciascuna sezione. Le modalità di racconto e di fruizione, attivate all’interno dello spazio virtuale dagli hotspot, possono essere molteplici e includono brevi filmati, fotografie, contributi audio e interviste disponibili grazie alla collaborazione delle Teche Rai.

A livello di user experience, il visitatore potrà accedere allo spazio virtuale e ai contenuti multimediali da qualsiasi device (computer - Mac/Windows e dispositivo mobile, smartphone o tablet con sistema iOS o Android), navigando nei vari ambienti e attivando gli hotspot, che avranno titoli e keywords come se fossero le didascalie di una mostra reale. Questa modalità consentirà al visitatore sia di creare il proprio percorso di visita, secondo il proprio ritmo - avendo così la possibilità di sentirsi un fruitore attivo, che non subisce passivamente la proposta espositiva - sia di seguire il percorso definito a livello curatoriale, che potrà essere suggerito o consigliato.





Info e biglietteria

Il Museo Teatrale alla Scala è aperto da martedì a domenica dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso 17.30).

Biglietti interi € 9, ridotti € 6, tariffa Family (2 adulti + 1 o 2 bambini) € 10.

Per informazioni: www.museoscala.org

foto a colori: credit Francesco Maria Colombo

foto in bianco e nero: Oedipus Rex - ph  Lelli e Masotti © Teatro alla Scala 

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