Manuel Legris dirige il Corpo di Ballo della Scala tra classico e moderno
Grandi Momenti di Danza
con
i Primi ballerini, Solisti e artisti del Corpo di Ballo
Direttore Manuel Legris
Orchestra del Teatro alla Scala
Direttore David Coleman
ph Brescia e Amisano © Teatro alla Scala
PROGRAMMA
da La Sylphide
(coreografia August Bournonville – musica Herman Severin Løvenskjold)
da Le Corsaire
(coreografia Manuel Legris da Marius Petipa e altri - musica Adolphe Adam e altri )
da SENTieri
(coreografia Philippe Kratz - musica Fryderyk Chopin)
da Excelsior
(coreografia Ugo Dell’Ara - musica Romualdo Marenco)
da Progetto Händel
(coreografia Mauro Bigonzetti - musica Georg Friedrich Händel )
Le Spectre de la rose
(coreografia Rudolf Nureyev da Michail Fokin- musica Carl Maria von Weber)
da Don Chisciotte
(coreografia Rudolf Nureyev - musica Ludwig Minkus)
Classico e moderno, tradizione e creazioni del nostro tempo: fra musica e coreografia questa serata concepita dal Direttore del Corpo di ballo scaligero Manuel Legris abbraccia la storia del balletto, la sensibilità del Novecento e la creatività contemporanea, per mettere in risalto la versatilità stilistica e interpretativa dei danzatori scaligeri.
Rievocate pagine immortali, da La Sylphide, titolo capostipite del balletto romantico qui nella versione di August Bournonville (1836), per ricreare nel passaggio del secondo atto con James e la Silfide nella foresta incantata regno delle silfidi, quella tensione tra reale e sovrannaturale, tra spirito e materia, a Le Spectre de la rose nella versione di Rudolf Nureyev da Fokin, per riportare attraverso la versione del grande Rudy la leggendaria avventura creativa dei Ballets Russes con Nijinskij che ne fu la prima incarnazione, languida e vibrante, accanto a Tamara Karsavina.
E ancora, con il passo a due della Civiltà che libera lo Schiavo dalla prigionia, l’italianissimo Excelsior riporta in scena la storia della Scala (dove nacque nel 1881, su libretto e coreografia di Luigi Manzotti, musica di Romualdo Marenco e scene di Alfredo Edel, esaltazione delle conquiste del Progresso scientifico e tecnologico che unisce e affratella i popoli) e la storia recente dell’edizione firmata nel 1967 da Crivelli, Dell’Ara, Carpi, Coltellacci, alla Scala dal 1974, che ha alleggerito costruzione, orchestrazione, pantomima e organico dell’originale mantenendo intatto l’estro del “ballo grande” manzottiano e il sapore antico dello spirito italiano in danza.
Virtuosismo ed energia, che esplodono nel Grand pas de deux dal terzo atto di Don Chisciotte di Rudolf Nureyev, uno dei veri cavalli di battaglia della Compagnia, in repertorio alla Scala dal 1980, quando fu Nureyev stesso protagonista accanto a Carla Fracci.
Lirismo, energia e spirito d’avventura in Le Corsaire, tra i più impressionanti ballet d’action del XIX secolo, qui nella versione creata da Manuel Legris nel 2016 per lo Staatsballett di Vienna: diversi estratti riportano l’essenza della sua produzione, dal nuovo lavoro coreografico e di ricerca musicale nella danza delle Odalische, alle danze di carattere che esaltano il Corpo di Ballo, alle danze dei pirati nell’originale del Teatro Mariinskij, fino a al passo a due della camera di Medora e Conrad.
Storia ma anche modernità, e nuova linfa coreografica del nostro tempo, che portano per la prima volta alla Scala Philippe Kratz, fra i migliori nuovi coreografi per l’originalità del suo lavoro, dallo stile molto personale, che ha rimontato per gli artisti scaligeri il trio conclusivo, sulla Berceuse op 57 di Chopin, di SENTieri, sua creazione per Aterballetto del 2014, estratto che Manuel Legris invitò già a rimontare per la sua compagnia a Vienna nel 2016, e che riportano sul nostro palcoscenico Progetto Händel, creazione che Mauro Bigonzetti, tra i maggiori coreografi italiani del nostro tempo, destinò nel 2017 proprio al Balletto della Scala, tornando al suo grande amore per la musica antica e barocca, assecondando i timbri e i cromatismi delle diverse situazioni musicali, con un comune denominatore: il fascino del teatro, dell’immaginazione e della fantasia del mondo barocco evocato dalle note di Händel: qui, nel passo a due dal secondo atto, la celebre Sarabanda dalla Suite n. 4 in re minore per clavicembalo.
ph Brescia e Amisano ©Teatro alla Scala |
La Sylphide
dall’atto II
Coreografia August Bournonville
Musica Herman Severin Løvenskjold
Vittoria Valerio Nicola Del Freo
da Le Corsaire
Coreografia Manuel Legris
da Marius Petipa e altri
Musica Adolphe Adam e altri
Virna Toppi Marco Agostino
Antonella Albano Mattia Semperboni
Agnese Di Clemente Gaia Andreanò Linda Giubelli
e il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala
SENTieri
Trio
Coreografia Philippe Kratz
Musica Fryderyk Chopin
Alessandra Vassallo Christian Fagetti Andrea Risso
Excelsior
Passo a due dall’atto II
Coreografia Ugo Dell’Ara
Musica Romualdo Marenco
Martina Arduino Federico Fresi
Progetto Händel
Passo a due dall’atto II
Coreografia Mauro Bigonzetti
Musica Georg Friedrich Händel
Maria Celeste Losa Gabriele Corrado
Le Spectre de la rose
Coreografia Rudolf Nureyev
da Michail Fokin
Musica Carl Maria von Weber
Emanuela Montanari Claudio Coviello
Don Chisciotte
Grand Pas de deux, atto III
Coreografia Rudolf Nureyev
Musica Ludwig Minkus
Nicoletta Manni Timofej Andrijashenko
Gaia Andreanò
e il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala
ph Brescia e Amisano © Teatro alla Scala
Orchestra del Teatro alla Scala
Direttore
David Coleman
Commenti
Posta un commento