Un intreccio di passioni e cospirazioni sullo sfondo di una Venezia inquietante
RAI5: “MARINO FALIERO” DI DONIZETTI
IN DIRETTA DA BERGAMO
Un
intreccio di passioni private e cospirazioni politiche sullo sfondo
di una Venezia cupa e inquietante. È l'opera di Gaetano
Donizetti Marino
Faliero,
che Rai Cultura trasmette in diretta su
Rai5 venerdì 20 novembre alle 20.
Lo spettacolo va in scena al Teatro Donizetti di Bergamo, che riapre
appositamente per il pubblico televisivo dopo un restauro durato tre
anni.
In assenza di pubblico in sala, come da Decreto della
Presidenza del Consiglio dei Ministri del 24 ottobre, lo spettacolo,
incluso nel cartellone del Festival Donizetti Opera 2020, si svolgerà
tra la platea e il palcoscenico, secondo l'originale progetto
creativo del duo ricci/forte, recentemente nominato alla direzione
della Biennale Teatro di Venezia.
Sul podio dell'Orchestra e del Coro
del Donizetti Opera è impegnato il Direttore musicale Riccardo
Frizza.
La regia è curata da Stefano Ricci, le scene sono di Marco
Rossi, i costumi di Gianluca Sbicca e le luci di Alessandro Carletti.
Le coreografie sono curate da Marta Bevilacqua. Protagonista è
Michele Pertusi nel ruolo del titolo, cui si affiancano Bogdan Baciu
come Israele, Michele Angelini nella parte di Fernando e Francesca
Dotto in quella di Elena.
ricci forte ph. Angelo Cricchi
Tratta
dalla tragedia storica di Casimir Delavigne, ispirata alla
decapitazione del "vero" Doge Marino Faliero, l'opera –
su libretto di Giovanni Emanuele Bidera revisionato dall'esule
mazziniano Agostino Ruffini – presenta alcune caratteristiche
inconsuete: il tenore, parte scritta per il divo Giovanni Battista
Rubini, muore alla fine del secondo atto; la primadonna, che fu la
non meno celebre Giulia Grisi, non ha la consueta cavatina di
sortita; il protagonista è il basso, che alla prima fu Luigi
Lablache.
Marino Faliero debuttò a Parigi, al Théâtre-Italien, il
12 marzo 1835 e, nonostante le poche repliche per problemi
contingenti, fruttò a Donizetti "un bel successo" (parole
sue, in una lettera del 16 marzo) e la croce di cavaliere della
Legion d'onore, anche se non fece il furore che ottenne invece
l'opera di Bellini I Puritani.
L'anno successivo, Giuseppe Mazzini avrebbe indicato proprio nel Marino Faliero il modello di quell'opera "politica" e rivoluzionaria nel quale il filosofo individuava la via maestra per il rinnovamento del teatro musicale italiano al servizio della causa dell'Unità. Una strada che Donizetti non poté percorrere e che fu poi incarnata da Verdi.
Ma era stato Donizetti il primo a imboccarla con quest'opera cupa e notturna, drammatica e avveniristica.
La regia televisiva è curata da Arnalda Canali.
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