Eccessivo è il dolor quand’egli è muto
Teatro Malibran, Venezia
venerdì 29 settembre 2017 ore 19.00
Andata in scena al Teatro Goldoni di Venezia nel 1934, Cefalo e Procri, una "moralità pseudo-classica", condensa in poco più di trenta minuti tutta la forza di un dramma della gelosia e dell’incomprensione crescenti tra i due amanti.
Qui sta la genialità del compositore, che mette in musica un teatro di sintesi senza nulla togliere alla forza narrativa del racconto mitologico.
domenica 1 ottobre 2017 ore 15.30 - martedì 3 ottobre 2017 ore 19.00
giovedì 5 ottobre 2017 ore 19.00 - sabato 7 ottobre 2017 ore 15.30
STAGIONE 2016-2017 LIRICA E BALLETTO
FONDAZIONE TEATRO LA FENICE DI VENEZIA
Eccessivo è il dolor quand’egli è muto
dal Lamento di Procri di Francesco Cavalli
musica di Silvia Colasanti
commissione della Fondazione Teatro La Fenice
personaggi e interpreti
Procri Silvia Frigato
Cefalo e Procri
moralità pseudo-classica in un prologo e tre quadri
libretto di Rinaldo Küfferle , musica di Ernst Krenek
prima esecuzione assoluta: Venezia, Teatro Goldoni, 15 settembre 1934
personaggi e interpreti
Cefalo Leonardo Cortellazzi
Procri Silvia Frigato
Diana Valeria Girardello
Aurora Cristina Baggio
Crono William Corrò
maestro concertatore e direttore Tito Ceccherini
regia Valentino Villa
scene Massimo Checchetto - costumi Carlos Tieppo - luci Vilmo Furian
Orchestra del Teatro La Fenice
con sopratitoli in italiano
Il teatro di San Giovanni Grisostomo venne edificato in soli quattro mesi sul finire del 1677 sul sito dov'era edificata anticamente la dimora di Marco Polo, cosa peraltro provata dal vicino toponimo della Corte del Milion. Artefici dell'iniziativa furono i fratelli Grimani di Santa Maria Formosa i quali svolsero un'intensa attività imprenditoriale in campo teatrale. Il teatro di S. Giovanni Grisostomo (il nome originario deriva dall'omonima parrocchia nelle cui vicinanze era collocato) venne edificato in soli quattro mesi, concepito per essere il più importante di Venezia e destinato alle rappresentazioni liriche Nonostante alla fine del '600 a Venezia vi fossero ben 18 teatri, questo conquistò da subito un posto di primario interesse per il pubblico veneziano essendo "il più grande, il più bello e il più ricco della città" (J.C. de Cramailles, 1683).
Subì varie modifiche e ristrutturazioni e, quella radicale del 1919, ci ha consegnato il teatro come oggi lo conosciamo. Questo, infatti, è rimasto inglobato nel tessuto edilizio circostante e, malgrado alcuni modesti interventi viari e qualche demolizione concepiti per favorirne l'accesso, è rimasto appartato (come tutti gli antichi teatri veneziani) senza nulla concedere a quelle necessità di autorappresentazione della società borghese tipiche dei teatri di altre città italiane ed europee. Nel 1835 assunse il nome di teatro Malibran, dal nome della grande cantante che qui aveva cantato la Sonnambula. Il 23 maggio 2001 è stato ufficialmente inaugurato, a conclusione dei lavori di ristrutturazione.
http://www.teatrolafenice.it
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