La grande danza nella nuova Stagione del Regio di Torino


Regio di Torino
un grande protagonista
del panorama internazionale


La Stagione d’Opera e di Balletto 2017-2018 del Teatro Regio di Torino si compone di 16 titoli: 12 opere, di cui 3 nuovi allestimenti; il celeberrimo musical di Andrew Lloyd Webber, Evita; e per la grande danza, 3 spettacolari appuntamenti: Lo schiaccianoci nel fiabesco allestimento di Amodio/Luzzati, Il lago dei cigni con il Corpo di Ballo del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo e il Gala Roberto Bolle and Friends. Un cartellone operistico che da Monteverdi arriva fino a Poulenc, quattro secoli di grandi capolavori affidati alle bacchette più prestigiose e rinomate del mondo: Gianandrea Noseda, Daniel Harding, Michele Mariotti, Diego Matheuz, per citarne alcuni. Geniali registi tra i quali Claus Guth, Robert Carsen, Stefano Poda e Daniele Abbado proporranno nuove visioni drammaturgiche delle opere di Wagner, Strauss, Puccini e Verdi. Una Stagione resa ancor più prestigiosa dagli importanti inviti internazionali che porteranno il Teatro Regio a Edimburgo, Gstaad, Muscat e Parigi, tutte tournée che vedranno Gianandrea Noseda sul podio dell’Orchestra e Coro del Teatro Regio.

Questo e molto altro nella nuova Stagione che dal 10 ottobre 2017 all’8 luglio 2018 renderà il Regio un grande protagonista del panorama lirico internazionale.

Il Direttore musicale del Regio, Gianandrea Noseda, inaugura la Stagione il 10 ottobre con Tristano e Isotta (10-22/10), l’opera cardine di Richard Wagner, partitura simbolo delle avanguardie musicali che prenderanno avvio nel Novecento. Noseda affronta, per la prima volta, il più imponente tra i titoli wagneriani con una profonda maturità interpretativa raggiunta in anni di studio del repertorio tardo romantico. La regia di Claus Guth, per la prima volta al Regio, ambienta il dramma all’interno della Villa Wesendonck, a Zurigo, luogo nel quale Wagner iniziò la composizione dell’opera spinto dal fervente amore per la signora Wesendonck. Tristano è il tenore Peter Seiffert, Isotta il soprano Ricarda Merbeth, Re Marke il basso Steven Humes, un cast di perfetti wagneriani, regolarmente invitati al Festival di Bayreuth. L’allestimento, in prima italiana, proviene dalla Opernhaus di Zurigo.

A novembre (15-26/11) mettiamo in scena Falstaff, di Giuseppe Verdi. Sul podio dell’Orchestra e Coro del Regio salirà per la prima volta Daniel Harding, cresciuto sotto l’egida di Claudio Abbado e oggi tra i più apprezzati direttori d’orchestra della nuova generazione. Il Falstaff di questa edizione avrà la voce e il carisma di Carlos Álvarez, che dovrà affrontare un agguerrito gruppetto di “allegre comari di Windsor” formato da Erika Grimaldi (Alice), Sonia Prina (Quickly) e Monica Bacelli (Meg). L’allestimento del Teatro Regio, proveniente dal Teatro Lirico di Cagliari, ha la regia di Daniele Abbado: veloce, fresca ma al contempo profonda e a tratti malinconica, caratteri che vivono in Fasltaff e nell’universo che rappresenta.

Dicembre, come da tradizione, è completamente dedicato alla danza. Il mese si apre (5-10/12) con Lo schiaccianoci di Pëtr Il’ič Čajkovskij, il più natalizio dei balletti, con la coreografia di Amedeo Amodio, scene e costumi di Emanuele Luzzati nell’interpretazione dei Solisti e del Corpo di ballo Daniele Cipriani Entertainment, con i primi ballerini del New York City Ballet. Il celebre balletto rivive in questa versione, senz’altro una delle più incantevoli e interessanti, destinata sia al pubblico adulto sia a quello dei bambini, grazie al suo linguaggio colorato, immediato, che accoglie video e giochi d’ombre. Lo spettacolo coincide con il 10° anniversario della scomparsa di Emanuele Luzzati, illustratore, scenografo e costumista dalla fervente immaginazione. L’Orchestra del Teatro Regio, affiancata dal Coro di voci bianche del Teatro Regio e del Conservatorio “G. Verdi”, è diretta da Alessandro Ferrari.

A seguire (13-19/12), il Balletto del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo interpreta il classico dei classici: Il lago dei cigni con la coreografia di Petipa e Ivanov su musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij; uno dei più noti e amati balletti del diciannovesimo secolo. Un successo di fama planetaria nell’interpretazione di una delle Compagnie più famose al mondo, spettacolo che incarna tutti gli ideali del tardo Romanticismo: un principe combattuto tra un amore puro e la passione carnale; due personaggi femminili agli antipodi, la pura Odette che porta sul palcoscenico una danza eterea e raffinata, e la perfida Odille che si esprime con passi di danza di alto virtuosismo. La meravigliosa musica di Čajkovskij è eseguita dall’Orchestra del Regio.

Torna infine – a grande richiesta – il ballerino italiano più famoso al mondo: Roberto Bolle, che chiude il 2017 (29, 30 e 31/12) con il Gala di danza Roberto Bolle and Friends. Un’occasione unica per ammirare, in una stessa serata e sul medesimo palcoscenico, le più famose stelle del balletto di oggi “sfidarsi” amichevolmente, nel nome dell’arte della danza, in uno straordinario confronto di tecniche, scuole e stili. Un programma che vede avvicendarsi sul palcoscenico, con ritmo serrato e avvincente, una parata di passi a due e assoli, tratti dal repertorio dei più amati classici dell’Ottocento e dai più celebri titoli del Novecento.

Dal 16 al 25 gennaio 2018, Gianandrea Noseda, sul podio dell’Orchestra e Coro del Regio, dirige Turandot, il capolavoro di Puccini, in un nuovo allestimento con regia, scene e costumi di Stefano Poda, una spettacolare produzione che già si preannuncia come una delle più sensazionali degli ultimi anni. Poda, autore dalla raffinata poetica metafisica e onirica, torna al Regio dopo i meravigliosi successi ottenuti con Thaïs e Faust. Turandot è la grande “incompiuta” del Novecento: la volontà di Noseda è quella di rispettare fedelmente il manoscritto autografo e di eseguire la partitura fin dove arrivò Puccini (ovvero la piccola marcia funebre dopo la morte di Liù) senza alcun finale postumo, né di Alfano, né di Berio. Il soprano Oksana Dyka, con il suo timbro fulgido e abbagliante, renderà a pieno la ieraticità della principessa di ghiaccio; insieme a lei ci sarà un giovane tenore in grande ascesa, Jorge de León, un Calaf fresco e possente. Erika Grimaldi interpreta Liù, personaggio che, in questa versione, assume un inedito spessore drammatico, sottolineato dalle grandi doti della cantante.

A febbraio (15-25/2) c’è Salome di Richard Strauss. Un nuovo fil rouge arricchisce la programmazione del Regio: a partire da questa Stagione presentiamo tre grandi capolavori del compositore tedesco, uno dei padri del linguaggio musicale del Novecento, letti e interpretati da Robert Carsen (il Progetto Strauss-Carsen si intreccia con quello Janáček-Carsen avviato due anni addietro). Gianandrea Noseda dirige Salome evidenziandone tutte le rivoluzionarie soluzioni musicali che contiene, così innovative e spregiudicate che lo stesso compositore ebbe a dire: «un esperimento isolato, adatto a un particolare soggetto, non ne consiglierei l’imitazione». Salome è una “tragedia dell’ascolto”, un dramma dell’incomunicabilità, in cui i personaggi cantano ma non si ascoltano. La regia, firmata da Carsen per il Regio nel 2008, sottolinea questo aspetto immergendo la vicenda in un ambiente claustrofobico, metallico, opprimente, proponendo così una grande metafora del disagio e del malessere intimi di tutti i personaggi. Protagonista del titolo sarà il soprano svedese Erika Sunnegårdh, acclamata nelle platee internazionali e richiesta da direttori quali Rattle, Chailly, Luisi; accanto a lei: Robert Brubaker, Doris Soffel e Tommi Hakala. Quest’opera è particolarmente legata al nostro Teatro poiché proprio al Regio, nel 1906, lo stesso Richard Strauss diresse, ufficialmente, la prima rappresentazione italiana. Con Tristano, Turandot e Salome, Gianandrea Noseda propone tre partiture iconiche, un percorso musicale volto a presentare tre differenti prospettive drammaturgiche che, a cavallo tra Ottocento e Novecento, modificheranno per sempre la Storia dell’Opera.

In un magnifico e immaginifico viaggio attraverso il tempo, che solo l’opera concede di fare, dalla Dresda di inizio ’900 ci trasferiamo alla corte dei Gonzaga, a Mantova, nel 1606. Dal 13 al 21 marzo, per il Progetto Opera Barocca, va in scena L’Orfeo di Claudio Monteverdi, considerata in assoluto la prima opera lirica. Questa nuova produzione, che renderà viva la magia del teatro barocco visto attraverso una nuova iconografia contemporanea, è affidata alla regia di Alessio Pizzech, già nominato agli International Opera Award 2017 per la sua regia de Le nozze in sogno, nella categoria Rediscovered work. Sul podio dell’Orchestra e Coro del Regio uno specialista del repertorio barocco: Antonio Florio, direttore riconosciuto a livello internazionale nonché fine musicologo, dedito alla scoperta dei tesori musicali napoletani del XVII secolo. L’opera barocca richiede artisti specializzati nel rendere al meglio questo linguaggio così peculiare; per l’occasione abbiamo riunito un cast di cantanti di assoluto livello: Roberta Invernizzi, Mauro Borgioni, Francesca Boncompagni, Monica Bacelli, Luigi De Donato e Luca Tittoto.

A marzo (16-25/3) presentiamo l’opera buffa per eccellenza, Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini; è questo il nostro tributo per le celebrazioni dei centocinquanta anni dalla scomparsa del compositore. Il fortunato allestimento, con la regia di Vittorio Borrelli, le scene di Claudia Boasso e i costumi di Luisa Spinatelli, è oramai diventato un classico del Regio. Uno spettacolo perfetto, che valorizza il capolavoro di Rossini, la sua eleganza melodica, l’elettrizzante vitalità ritmica e la geniale strumentazione. La divertentissima opera – capace ancora oggi di far sorridere, a più di duecento anni dalla Prima – annovera la presenza di Francesco Marsiglia, Simone Del Savio, Marina De Liso, Davide Luciano e Carlo Lepore, artisti dalla spiccata vis comica e grandi esperti del repertorio rossiniano. Sul podio dell’Orchestra e Coro: Alessandro De Marchi, gradito ritorno al Regio e prossimo al suo debutto al Festival di Salisburgo.

Dal 17 al 28 aprile presentiamo, in prima italiana, il nuovo allestimento de I Lombardi alla prima crociata, realizzato in coproduzione con l’Opéra Royal de Wallonie-Liège, titolo che mancava al Regio da quasi un secolo. Gemma della produzione giovanile di Giuseppe Verdi, I Lombardi, partitura composta subito dopo Nabucco, incarna lo spirito risorgimentale e l’idea di comunità di quella Italia agli albori. Sul podio dell’Orchestra e Coro del Teatro Regio torna Michele Mariotti. Vincitore del Premio Abbiati come Miglior Direttore d’orchestra del 2016, Mariotti è considerato oggi il degno erede della gloriosa tradizione direttoriale italiana. La regia di Stefano Mazzonis di Pralafera è rispettosa del dettato verdiano, ben strutturata, incorniciata da scene semplici e lineari che concentrano l’attenzione sulla drammaturgia di questo primo Verdi. I Lombardi alla prima crociata è un’opera pensata per un cast di possenti voci maschili. Per l’occasione, il palcoscenico del Regio accoglierà artisti del calibro di Giuseppe Gipali, Alex Esposito e Francesco Meli. Protagonista femminile sarà il soprano Angela Meade nei panni di Giselda. Il Coro del Teatro Regio, impegnato in numerosi e suggestivi passi all’interno dell’opera, è istruito da Claudio Fenoglio, solida guida della compagine, protagonista di importanti impegni all’interno di tutta la Stagione.

Per il Progetto Musical, quest’anno è la volta del titolo che ha segnato la storia della cultura pop: Evita di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice. Il celebre musical, immortalato sul grande schermo nel film di Alan Parker, con Madonna e Antonio Banderas, arriva al Regio dal 4 al 9 maggio, uniche date italiane del tour internazionale. Le memorabili songs, fra tutte «Don’t Cry for Me Argentina», accompagnano le affascinanti e al contempo tragiche vicissitudini di un grande e discusso personaggio storico, Evita Perón, che ha conquistato il mondo intero trasformandosi in icona pop. La produzione Bill Kenwright porta per la prima volta al Regio il musical che, dal suo debutto nel 1978, ha totalizzato diciassette premi internazionali, tra cui “Miglior musical” nei Laurence Olivier Awards, e ventuno nomination.

Dal 16 al 27 maggio, un insolito dittico novecentesco occuperà il palcoscenico del Regio: Il segreto di Susanna di Ermanno Wolf-Ferrari e La Voix humaine di Francis Poulenc. Ancora l’universo femminile, presentato nelle sue molteplici sfaccettature, è protagonista in questa Stagione. L’opera di Wolf-Ferrari è un inno all’ironia maliziosa, all’indipendenza della donna e al suo fascino; l’opera di Poulenc – su testo di Jean Cocteau – è, invece, un dramma della solitudine e della fragilità. Protagonista assoluta del dittico è il soprano Anna Caterina Antonacci, immensa artista capace di coniugare alla perfezione del canto una presenza scenica magnetica. Accanto a lei, One Woman Show del dittico, sale per la prima volta sul podio dell’Orchestra del Regio per una produzione operistica, Diego Matheuz. Il trentenne direttore venezuelano si è formato all’interno del “Sistema”, quel miracoloso progetto musicale creato da Antonio Abreu che ha forgiato musicisti di eccezionale valore, oggi ai vertici del panorama musicale internazionale. La regia del dittico è affidata a Ludovic Lagarde, regista dalla trentennale esperienza nel teatro di prosa, con rare e preziose incursioni nel mondo della lirica. L’allestimento è coprodotto dall’Opéra Comique di Parigi e dall’Opéra Royal de Wallonie-Liège.

La Stagione d’Opera si chiude con un florilegio musicale: dal 26 giugno all’8 luglio presentiamo al pubblico del Regio la trilogia Mozart/Da Ponte: Le nozze di Figaro, Don Giovanni, Così fan tutte. Un grande sforzo produttivo che impegnerà tutte le maestranze del Teatro nell’allestimento di un’opera diversa ogni giorno per un totale di dodici recite. Il pubblico avrà così la possibilità di ammirare tre titoli fondamentali della Storia dell’Opera: dalla folle journée di Figaro alla commedia degli equivoci di Dorabella e Fiordiligi, passando per le implicazioni filosofiche di Don Giovanni. La commedia e la tragedia, l’ironia e la beffa, il serio e il faceto: questi tre capolavori sono la quintessenza del teatro musicale, proposti al Regio per la prima volta in un unico corpus. I protagonisti dei tre allestimenti, tutti del Teatro Regio, sono riconosciuti interpreti di fama internazionale ed esperti nel repertorio mozartiano. Presentiamo Le nozze di Figaro (26, 29 giugno, 3 e 6 luglio) con la regia di Elena Barbalich, uno spettacolo che parte da un’idea naturalistica e che sublima gli accenti politici conferendo alla vicenda la profondità psicologica di un’appassionante commedia umana. Il cast di questa produzione annovera: Simone Alberghini, Serena Farnocchia, Paolo Bordogna, Maria Grazia Schiavo, Paola Gardina e Manuela Custer. L’Orchestra e il Coro del Regio sono diretti da Speranza Scappucci, recentemente nominata Direttore musicale dell’Opéra Royal de Wallonie-Liège. L’allestimento del Don Giovanni (27, 30 giugno, 4 e 7 luglio) è quello firmato da Michele Placido, giocato sulle mille sfumature della notte nella quale la vicenda è ambientata; nel cast: Carlos Álvarez, Erika Grimaldi, Carmela Remigio, Juan Francisco Gatell, Mirco Palazzi e Rocío Ignacio. Sul podio Daniele Rustioni, Direttore stabile dell’Opéra de Lyon. Chiude la trilogia Così fan tutte (28 giugno, 1, 5 e 8 luglio) firmata dal grande Ettore Scola, che ha reso vitale e godibile, in definitiva profondamente attuale, l’intrigo farsesco del Così, dalla prima all’ultima scena. Nel cast: Federica Lombardi, Annalisa Stroppa, Andrè Schuen, Francesco Marsiglia, Lucia Cirillo e Roberto de Candia. Diego Fasolis debutta sul podio dell’Orchestra e Coro del Regio.

Trasmissioni radiofoniche e riprese video: tutte le opere della Stagione, grazie alla consolidata partnership con Rai-Radio3, saranno trasmesse in diretta radiofonica. La già intensa attività discografica del Teatro si arricchirà, in questa Stagione, di quattro nuove produzioni. Turandot è il titolo prescelto per www.theoperaplatform.eu, la piattaforma online europea interamente dedicata all’opera, che renderà visibile il capolavoro di Puccini in streaming gratuito. The Opera Platform è diventata oggi una realtà sempre più importante, premiata da un nuovo finanziamento dell’Unione Europea. Unitel / C Major realizzerà quindi un DVD di Turandot, che verrà anche trasmessa nel circuito internazionale di cinema e TV. Salome verrà registrata, sempre in DVD, per la casa produttrice francese fRA musica, con la regia video di François Roussillon, e sarà distribuita nei cinema e TV internazionali. L’Orfeo sarà ripreso dalla RAI, trasmesso in diretta TV, nei cinema del circuito internazionale All’Opera / Rai Com e diventerà un DVD. Don Giovanni, infine, sarà la nostra prima produzione a essere trasmessa all’interno del nuovo circuito cinematografico spagnolo Opera Ballet en cine.

Questa Stagione, così articolata nelle sue proposte culturali, avrà diversi approfondimenti sinfonici nella parallela Stagione de I Concerti, la cui presentazione è fissata per giovedì 29 giugno.

L’attenzione che il Regio presta, da sempre, al pubblico più giovane, si concretizza con formule di abbonamento e biglietti a prezzi particolarmente vantaggiosi. Gli Under 30 hanno la possibilità di acquistare un abbonamento alle opere del Turno A con il 65% di sconto. Per tutti i diciottenni che utilizzano il loro Bonus Cultura al Regio, sono previste tariffe mai applicate prima: un biglietto all’opera costa € 25 e con 1 euro in più hanno la possibilità di acquistarne un altro. Il pubblico che, invece, già ci conosce e ci segue con passione, troverà in biglietteria prezzi invariati rispetto all’anno scorso, sia per i biglietti che per gli abbonamenti. Il rinnovo degli abbonamenti termina il 18 luglio e i nuovi abbonamenti si possono acquistare dal 9 al 22 settembre. I biglietti per Roberto Bolle and Friends e per le recite fuori abbonamento de Il lago dei cigni sono in vendita dall’8 luglio.

L’intensa Stagione del Teatro Regio – ben sedici titoli – è il frutto di un articolato e assiduo lavoro collettivo, mosso dalla passione. Siamo orgogliosi di essere un teatro di primo piano nel panorama artistico mondiale, simbolo virtuoso del sistema culturale italiano, come sottolinea il pareggio di bilancio conseguito ininterrottamente dall’esercizio 2011. A questo proposito va sottolineato l’impegno della Città di Torino, che ha deciso di mantenere inalterato il proprio apporto finanziario, un importante e deciso segnale a supporto del rilevante ruolo culturale del Regio: il Teatro della Città. Anche la Regione Piemonte ha deciso di confermare il proprio contributo, mentre il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali ha addirittura deciso di accrescere la quota di finanziamento a noi destinata con dei contributi aggiuntivi. Un ulteriore riconoscimento al nostro lavoro è dato dal fondamentale apporto dei Soci della Fondazione, dall’appoggio degli Amici del Regio e dal sostegno delle numerose Imprese che continuano a credere nel Teatro Regio. Un doveroso e sentito ringraziamento va infine al nostro affezionato pubblico che, come ogni Stagione, troverà nel Regio il Teatro nel quale le emozioni diventano realtà.



Foto Archivio Ufficio Stampa Teatro Regio Torino






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