In streaming sui canali social e sul sito istituzionale: "Il Gala dell'Accademia del Teatro alla Scala"

Martedì 21 e mercoledì 22 dicembre 2021 alle 18
in streaming sui canali social e sul sito di
Accademia Teatro alla Scala e del Teatro alla Scala

IL GALA DELL’ACCADEMIA.
UN SOGNO LUNGO VENT’ANNI

ultimo appuntamento di ACCADEMIA 20x20

Non poteva avere una chiusura più entusiasmante il progetto Accademia 20x20, iniziativa con cui, grazie al sostegno della Fondazione Cariplo, l’Accademia ha festeggiato nell’arco del 2021 il proprio ventennale come Fondazione, con la trasmissione in streaming di 20 eventi, fra spettacoli, incontri e concerti.

Ph Annachiara Di Stefano


Martedì 21 e mercoledì 22 dicembre 2021 alle 18 sui canali social dell’Accademia Teatro alla Scala e del Teatro alla Scala verrà trasmesso il Gala dell’Accademia. Un sogno lungo vent’anni, spettacolo che ha segnato il momento più significativo dei festeggiamenti.

Una serata emozionante, che lo scorso 12 dicembre ha visto sfilare sul palcoscenico del Teatro alla Scala ex allievi che sono diventati delle vere stelle della danza e dell’opera, da Roberto Bolle, che non ha voluto mancare all’evento, a cantanti che hanno conquistato le platee di tutto il mondo come il soprano Nino Machaidze e il baritono Massimo Cavalletti, o che si stanno sempre più affermando come i soprani Fatma Said e Chiara Isotton, al fianco di chi ha da poco, ma già brillantemente, intrapreso la propria carriera come il soprano Enkeleda Kamani, il mezzosoprano Caterina Piva e il tenore Chuan Wang.

Accanto a loro gli allievi di oggi della Scuola di Ballo e del Coro di Voci Bianche. Sul podio dell’Orchestra dell’Accademia il Maestro Donato Renzetti, ritornato in questa occasione alla Scala, proprio dove ha preso il via la sua lunga e prestigiosa carriera.

La serata, che celebrava anche il trentennale della Fondazione Milano per la Scala, da sempre vicina alla Scuola scaligera, ha permesso di raccogliere fondi affinché l’Accademia possa proseguire nella propria missione, volta a far crescere giovani di talento sostenendoli concretamente nel loro percorso di formazione.

Una missione che risale in realtà al 1813, anno in cui, con la creazione della Scuola di Ballo, nasce la vocazione del Teatro milanese a coltivare un vivaio di talenti destinati a calcare i palcoscenici più importanti. La storia dell’Accademia scaligera vanta dunque oltre 200 anni e, dopo la nascita nel 1946 della Scuola di canto (dal 1953 scuola de “I Cadetti della Scala”) e negli anni ’70 del Corso di scenografia, è per volontà del Sovrintendente Carlo Fontana che, in seguito al progressivo allargamento dell’offerta didattica del Teatro alla Scala durante gli anni ’90, l’Accademia nel 2001 assume l’attuale fisionomia, come Fondazione, con la distribuzione dei corsi in quattro dipartimenti (Musica, Danza, Palcoscenico-Laboratori, Management) e oltre trenta proposte formative che abbracciano tutte le professioni legate allo spettacolo dal vivo.

Oggi l’Istituzione, presieduta da Giuseppe Vita e diretta da Luisa Vinci, accoglie studenti provenienti da ogni parte del mondo. Ne sono Soci Fondatori, oltre al Teatro alla Scala, Regione Lombardia, Comune di Milano, Camera di Commercio di Milano, Intesa Sanpaolo, Fondazione Milano per la Scala, Fondazione Bracco, Fondazione Berti, Università Commerciale Luigi Bocconi.

Ph Annachiara Di Stefano

Il Gala si è aperto con tutti gli allievi della Scuola di Ballo chiamati a cimentarsi nella Presentazione ideata dal Direttore del Dipartimento Danza Frédéric Olivieri sugli Études di Carl Czerny, in una serie di esercizi sempre più impegnativi in base al livello di preparazione raggiunto.

Enkeleda Kamani, soprano di origine albanese diplomatasi nel 2019, anno in cui è stata una splendida Gilda alla Scala accanto a Leo Nucci e recentemente applaudita sullo stesso palcoscenico ne L’Italiana in Algeri nel ruolo di Elvira, ha interpretato Quel guardo il cavaliere dal Don Pasquale di Donizetti.

Anche Chuan Wang, tenore cinese dal piglio tutto mediterraneo, si è messo alla prova in un’aria donizettiana, un’aria che fa tremare le vene ai polsi come Ah, mes amis! da La fille du Regiment. Wang, che ha concluso l’Accademia nel 2019, ha intrapreso una brillante carriera. La scorsa estate è stato applaudito al Rossini Opera Festival ne Il viaggio a Reims. È reduce dalla fortunata esperienza all’Opéra di Marsiglia per un’altra opera rossiniana, l’Armida.

In una delle più celebri arie per baritono del repertorio verdiano, Di Provenza il mar, il suol da La traviata, si è esibito Massimo Cavalletti, toscano, diplomatosi nel 2005 e da allora sulla breccia con una costante presenza scaligera. Fra i suoi cavalli di battaglia, i ruoli di Marcello, del Conte di Luna, Figaro, che ha portato sulle scene dei maggiori teatri d’opera del mondo, dal Metropolitan di New York alla Staastoper di Berlino, dal Covent Garden a Londra all’Opernhaus di Zurigo. Fra i suoi primi impegni del 2022 si annoverano L’amico Fritz (David) al Maggio Musicale Fiorentino e Lucia di Lammermoor (Lord Enrico Ashton) all’Opernhaus di Zurigo.

Sono quindi tornati sul palco i giovani danzatori della Scuola di Ballo che hanno incantato il pubblico in alcuni estratti dalla fiaba natalizia per eccellenza, Lo schiaccianoci, nella collaudata coreografia firmata da Frédéric Olivieri nel 2011. Sulle celeberrime note del capolavoro di Čajkovskij hanno danzato il Passo a due dal Primo Atto e l’indimenticabile Valzer dei fiocchi di neve, con il Coro di Voci Bianche.

Era attesissimo il ritorno al Piermarini di Nino Machaidze, soprano georgiano, che dal diploma nel 2007 domina ininterrottamente la scena internazionale: per il Gala ha scelto l’intenso “Inno alla luna”, Mesícku na nebi hlubokém, dalla Rusalka di Antonin Dvořák. Nino Machaidze nella sua carriera ha incarnato quasi tutte le eroine del melodramma accanto a colleghi e sotto la direzione di maestri di fama assoluta: è stata Mimì, Desdemona, Gilda, Juliette, Adina, Violetta, Rosina, Luisa, Ines, Ninetta, Donna Fiorilla, Micaela, Leila, Thaïs, Marie. Non vi è quasi teatro dove non si sia esibita, riscuotendo sempre un grande successo di critica e di pubblico.

A salire alla ribalta, dopo l’esecuzione dell’Intermezzo dalla Manon Lescaut, è stata poi Chiara Isotton, soprano bellunese, diploma 2015, attualmente impegnata nel ruolo della Dama di Lady Macbeth, nell’opera che ha inaugurato la stagione scaligera: a lei il compito di vestire i panni di Tosca con Vissi d’arte, panni che indossa con grande disinvoltura avendo interpretato questo personaggio in diverse occasioni, da Tokyo a Salisburgo, da Venezia a Piacenza. Nel 2022 la attende il Don Carlo all’Opéra Municipal de Marseille e ancora Tosca al Massimo di Palermo.

Asia Matteazzi e Lorenzo Lelli, allievi dell’ultimo anno della Scuola di Ballo, hanno interpretato il Passo a due dal II Atto de Lo schiaccianoci nella versione di Vasilij Vainonen, ideata nel 1934 per il Mariinskij (all’epoca Teatro Kirov).

Il Gala ha visto quindi la partecipazione del mezzosoprano Caterina Piva, milanese, diplomatasi nel 2020, a cui era affidato un altro caposaldo del repertorio operistico, L’amour est un oiseau rebelle, dalla Carmen di Bizet. Nella sua giovane carriera, Caterina Piva si è già distinta in diversi ruoli, fra cui si ricordano quelli di Fenena nel Nabucco, Emilia nell’Otello, Maddalena nel Rigoletto, Mrs. Meg Page in Falstaff, tutte produzioni del Maggio Musicale Fiorentino.

Con Les filles de Cadix di Léo Delibes è salita sul palco Fatma Said, la prima artista egiziana ad aver frequentato l’Accademia, allieva fra il 2013 e il 2016, oggi pluripremiata interprete di rara sensibilità e raffinatezza. Fra I numerosi riconoscimenti, il premio della BBC Music Magazine come “Talento emergente dell’anno”, oltre al Vocal Award per l’album di debutto con la Warner Classics El Nour, album che le è valso anche il Premio della rivista Gramophone nella categoria “Song”. Fatma Said, che ha appena ricevuto l’Opus Klassik come “Giovane Artista dell’Anno”, nel 2022, oltre a un’intensa attività concertistica, affronterà un ruolo mozartiano a lei molto caro, avendolo interpretato con successo in primis alla Scala, quello di Pamina in un allestimento del Die Zauberflöte, coprodotto dall’Opéra de Rouen Normandie e dal Théâtre du Capitole di Tolosa.

Il Gala non poteva chiudersi che con la presenza di Roberto Bolle, ex allievo della Scuola di Ballo che è diventato l’icona della danza nel mondo, primo ballerino italiano ad essere stato insignito contemporaneamente del titolo di étoile del Teatro alla Scala e Principal Dancer dell’American Ballet Theatre, artista completo, che ha saputo attrarre e coinvolgere una platea sempre più ampia e trasversale.

Con lui, nel Défilé finale, sono sfilati sul palcoscenico tutti gli interpreti della serata sulle note della Marcia dal II Atto del Tannhäuser di Wagner.

 

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