A Triennale Milano Teatro il nuovo lavoro del regista rivelazione, Alessandro Serra
18-21
dicembre, ore 20.00
Triennale Milano Teatro
Viale Alemagna 6
20121 Milano
Alessandro
Serra
Il
giardino dei ciliegi
di: Anton Čechov / regia:
Alessandro Serra / con: Arianna Aloi, Andrea Bartolomeo, Leonardo
Capuano, Marta Cortellazzo Wiel, Massimiliano Donato, Chiara
Michelini, Felice Montervino, Fabio Monti, Massimiliano Poli,
Valentina Sperlì, Bruno Stori, Petra Valentini / drammaturgia,
scene, luci, costumi: Alessandro Serra / consulenza linguistica:
Valeria Bonazza, Donata Feroldi / realizzazione scene: Laboratorio
Scenotecnico Pesaro / direzione tecnica, tecnico della scena:
Giuliana Rienzi / tecnico della luce: Stefano Bardelli / tecnico del
suono: Giorgia Mascia / collaborazione ai costumi: Bàste /
attrezzista: Serena Trevisi Marceddu / organizzazione, distribuzione:
Danilo Soddu / produzione: Sardegna Teatro, Accademia Perduta Romagna
Teatri, Teatro Stabile del Veneto, TPE - Teatro Piemonte Europa,
Printemps des Comediéns / coproduzione: Compagnia Teatropersona,
Triennale Milano Teatro
Dopo il
ritorno del fortunatissimo Macbettu,
e a poche settimane dal debutto assoluto di Cagliari, arriva a
Triennale Milano Teatro (che ne è anche co-produttore) il nuovo
lavoro del regista rivelazione del teatro italiano, Alessandro Serra.
In una stagione dedicata ai classici non poteva mancare quello che è
considerato il classico per antonomasia del teatro del novecento:
ultima opera scritta per la scena da Čechov, Il
giardino dei ciliegi
è stato il banco di prova di alcuni dei più grandi maestri della
regia del secolo scorso, da Charles Laughton e Peter Brook a Giorgio
Strehler.
Per
l’occasione Serra, che cura ancora una volta anche la drammaturgia,
le scene, i costumi e le luci dello spettacolo, porta in scena un
cast di 12 attori. Il
giardino dei ciliegi
si apre e si chiude in una stanza speciale, ancora oggi chiamata
stanza dei bambini: tra poco arriveranno i padroni, che hanno
viaggiato molto, vissuto e dissipato la loro vita, bambini
invecchiati che tornano a casa.
Tuttavia
il sentimento che pervade l’opera non ha a che fare con la
nostalgia o i rimpianti ma con qualcosa di indissolubilmente legato
all’infanzia, come certi organi misteriosi che possiedono i bambini
e che si atrofizzano in età adulta.
Del resto
non c’è trama, non accade nulla, perché tutto è già nei
personaggi: Il
giardino dei ciliegi
è una partitura per anime in cui i dialoghi sono monologhi interiori
che si intrecciano e si attraversano come un unico respiro, un’unica
voce.
Un
valzerino allegro in una commedia intessuta di morte, dove la
comicità garbata, mai esibita, dell’autore russo fa da perfetto
contrappunto ad un’opera spietata e poetica: i personaggi ridono e
si commuovono spesso, ma ciò non significa che si debba piangere
davvero, è piuttosto «uno stato d’animo - scrive Čechov in una
lettera - che deve trasformarsi subito dopo in allegria».
Velando di
lacrime gli occhi dei suoi personaggi Čechov suggerisce la visione
sfocata della realtà sensibile, una realtà spogliata dai contorni:
come i vetri delle vecchie case, opachi, deformi, pieni di impurità
fornivano una versione estetica della vita oltre la finestra, così
le lacrime agli occhi erodono le forme, tanto che a un certo punto
non si sa più chi è che parla, se una voce proveniente da un’altra
stanza o noi stessi con le parole di un altro. La scrittura stessa
agevola questo dissolversi del centro e del focus: l’opera è
cosparsa di piccoli impedimenti e fraintendimenti, anche linguistici,
rotture sintattiche, pianti, canti, apnee, russamenti, borbottii e
filastrocche, suoni che richiamano altri suoni, altri significati.
In
occasione dello spettacolo, giovedì
19 dicembre alle ore 18.00
il palinsesto di EXTRA
- calendario di attività collaterali che accompagna la stagione di
Triennale Milano Teatro - propone un Incontro
tra Alessandro Serra e Francesco Cataluccio
a cura di Valeria Cantoni: l’incontro indgherà nel profondo
l’autentica profezia sul Novecento che Il
giardino dei ciliegi
rappresenta. Con l’aiuto del regista, Cataluccio, profondo
conoscitore e critico della cultura mitteleuropea, approfondirà
l’opera di Čechov per analizzare quegli aspetti poetici tanto cari
a Serra e da lui magistralmente messi in scena.
Alessandro
Serra
si avvicina al teatro attraverso gli esercizi di trascrizione per la
scena delle opere cinematografiche di Ingmar Bergman. Si forma come
attore a partire dallo studio delle azioni fisiche e dei canti
vibratori nel solco della tradizione di Grotowski per poi arrivare
alle leggi oggettive del movimento di scena trascritte da Mejercho’ld
e Decroux. Integra la sua formazione teatrale con le arti
marziali che pratica sin da giovanissimo. Nel frattempo si laurea in
Arti e Scienze dello Spettacolo all’Università la Sapienza di Roma
con una tesi sulla drammaturgia dell’immagine. Fondamentale, negli
ultimi anni di formazione, l’incontro con Yves Lebreton e il suo
metodo del Teatro Corporeo.
Nel 1999
fonda la Compagnia Teatropersona, con la quale comincia a mettere in
scena le proprie creazioni che scrive e dirige, curandone le scene, i
costumi, le luci e i suoni.
Tra il
2006 e il 2011 il lavoro di ricerca sulla scena come puro fatto
materico si concretizza nella creazione di una “trilogia del
silenzio” (composta dagli spettacoli Beckett
Box,
Trattato
dei Manichini
e AURE),
in cui la drammaturgia è praticata quale vero e proprio espianto di
aure dalle opere letterarie di Samuel Beckett, Bruno Schulz e Marcel
Proust. Nel 2009 crea la sua prima opera per l'infanzia,
Il Principe Mezzanotte,
presentato in oltre duecento repliche in Italia e all'estero. Nel
2013 crea Il
Grande Viaggio
opera tout
public
dedicata il tema dell’immigrazione. Nel 2015 la ricerca teatrale si
accosta al linguaggio della danza e con il sostegno della Fondazione
Giacometti di Stampa (Svizzera) crea L’ombra
della sera,
dedicato alla vita e alle opere di Alberto Giacometti. Nello stesso
anno, in collaborazione con gli attori della compagnia Accademia Arte
della diversità di Bolzano crea H+G.
Nel 2017 ritorna al teatro di prosa e in collaborazione con Sardegna
Teatro crea Macbettu:
undicesimo
spettacolo realizzato insieme alla compagnia, il lavoro si aggiudica
nello stesso anno - tra gli altri - il Premio Ubu per il Migliore
Spettacolo
dell'anno e
il Premio ANCT 2017 (Associazione Nazionale dei Critici di Teatro).
Con
Teatropersona ha portato in tournée i propri spettacoli in Italia,
Francia, Svizzera, Corea, Russia, Spagna, Bulgaria, Polonia,
Germania.
teatropersona.it
INFO
Prezzi
22 euro
(intero) - 16 euro (under 30/over 65/gruppi) - 11 euro (studenti)
Biglietteria
T. 02 72434258
e-mail
biglietteria.teatro@triennale.org
I
biglietti si possono acquistare sui siti www.triennale.org
e www.vivaticket.it
oppure presso i punti vendita Vivaticket e la biglietteria di
Triennale Milano nei seguenti orari: martedì-domenica
10.30 – 19.30
Nei
giorni di programmazione la biglietteria resta aperta fino all’inizio
dello spettacolo.
Promozione Alessandro Serra
La promozione consente di vedere
al prezzo ridotto di 25€ complessivi gli spettacoli Macbettu
(11-14 dicembre) e Il
giardino dei ciliegi
(18-21 dicembre) di Alessandro Serra
Abbonamenti
Abbonamento
1+1=3
Acquista
i biglietti per due spettacoli e ricevi in omaggio un biglietto a
scelta. Formula applicabile massimo due volte. L’abbonamento è
nominativo e non cedibile (45 euro: intero | 35 euro: ridotto under
30/over 65 | 25 euro: ridotto studenti)
Carnet
5 spettacoli
Il
carnet comprende 5 spettacoli a scelta tra quelli presenti in
stagione. L’abbonamento è nominativo e non cedibile (70 euro:
intero
| 60
euro: ridotto under 30/over 65 |
40
euro: studenti)
Web
triennale.org
TMT_Alessandro Serra_Il giardino dei ciliegi (foto Alessandro Serra)
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