Torna a Milano il Teatro Noh, la più antica espressione del teatro giapponese
Bagni
Misteriosi, Milano
Giovedì
4 luglio, ore 20.30
Il
Teatro Noh, la più antica espressione del teatro giapponese, torna a
Milano per un’unica serata eccezionale sul magico palcoscenico
flottante dei Bagni Misteriosi a cura di Change Performing Arts con
due straordinarie perfomance precedute dalla cerimonia
del tè
a partire dalle 19:30.
Teatro
Kyogen:
(HORIZONTAL SINGING)
(HORIZONTAL SINGING)
Taro
Kaja: Norishige Yamamoto
Master:
Norihide Yamamoto
Durata:
25 minuti
Teatro Noh: HAGOROMO
Shite (Dea): Kazufusa Hosho
Waki (Pescatore Hakuryo): Kenkichi Tonoda
Jiutai (coro): Takashi Takeda, Yoshio Sano, Yusuke Kanai,
Koki Sano, Takashi Kawase, Testuya Kidani
musicisti:
Nokan (Flauto): Ryuichi Onodera
Kotsuzumi (Piccolo tamburo a clessidra): Mitsuhiko Sumikoma
Otsuzumi (Grande tamburo a clessidra): Rokunosuke Iijima
Taiko (Tamburo): Akio Mugiya
Direttore di Scena: Kenichi Noumura
Direttori di Produzione: Akiko Sugiyama, Mihoko Akutagawa
Presentato dalla Città di Kanazawa con il supporto di Japan Foundation
Durata: 60 minuti
La
versione più antica della leggenda Hagoromo
risale all’VIII secolo. Il dramma Noh, tuttavia, mette
assieme due diverse leggende: la prima riguarda le origini della
danza Suruga, mentre la seconda racconta la discesa di un angelo
sulla spiaggia di Udo. Una storia simile si ritrova anche nella
raccolta Sou-schen chi pubblicata nel 1400, in cui è citato un poema
di Nôin risalente all’XI secolo.
L’autore del dramma Noh
Hagoromo
è comunque sconosciuto e viene nominato per la prima volta nel 1524,
il che fa ritenere che sia stato scritto in un periodo largamente
successivo a quella di Zeami
(1363 ca – 1443 ca), ritenuto il codificatore del teatro Noh.
La
trama racconta di un pescatore che, una notte, ritrova appeso ad un
ramo il magico mantello di piume di una tennin
(dea), uno spirito danzante. La tennin
lo vede e rivuole il suo mantello, senza il quale non può risalire
in cielo. Il pescatore, dopo una discussione, accetta di
restituirglielo, a patto che lei danzi per lui. Lei accetta, mentre
il coro spiega che la danza simboleggia il quotidiano mutare della
luna. Alla fine della sua danza, la tennin scompare,
come una montagna lentamente nascosta dalla nebbia.
Kazufusa
Hosho è il 20° Gran Maestro di Teatro Noh della Famiglia Hosho, una
delle cinque scuole fondate a Nara nel XIV secolo e si è già
esibito in Italia in altre occasioni eccezionali, in Vaticano ed al
Teatro Olimpico di Vicenza. Per la prima volta presenta in Italia -
in esclusiva per il
Festival di Spoleto e per il magico palcoscenico dei Bagni Misteriosi
al Teatro Franco Parenti - il suo spettacolo nella forma del Tagiki
Noh: come accade in particolare a Kyoto, con il sopraggiungere del
buio nelle sere d’estate è diffusa l’abitudine di rappresentare
gli antichi testi all’aperto, spesso alla luce di bracieri
alimentati con legno di pino.
Ingresso:
Via
Carlo Botta 18, Milano
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