Tradizionale esecuzione per la celebrazione dei Defunti

REQUIEM di Giuseppe Verdi

Elio Boncompagni sul podio dell’Auditorium
di Milano dirige laVerdi nella tradizionale
esecuzione  del capolavoro del Genio di Busseto

Giovedì 2, Venerdì 3 e Domenica 5 novembre
Auditorium di Milano, largo Mahler

Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Maestro del Coro Erina Gambarini
Direttore Elio Boncompagni


Sarà affidata alla grande esperienza di Elio Boncompagni la direzione nella tradizionale esecuzione de laVerdi, per il ricordo e la celebrazione dei Defunti, di Messa da Requiem di Giuseppe Verdi. La conclamata “bacchetta toscana” è attesa all’Auditorium di Milano per le tre immancabili repliche del capolavoro verdiano, in calendario giovedì 2 (ore 20.30), venerdì 3 (ore 20.00) e domenica 5 (ore 16.00) novembre.

Sul palco di largo Mahler, naturalmente anche il Coro Sinfonico, diretto da Erina Gambarini. Il parterre dei solisti sarà composto da Virginia Tola (soprano), Tiziana Carraro (mezzosoprano), Matteo Lippi (tenore) e Dario Russo (basso).

Torna dunque l’appuntamento con quello che è diventato negli anni una “stella fissa” nella locandina de laVerdi: la Messa da Requiem del Genio di Busseto è stata eseguita dall’Orchestra dell’Auditorium oltre 30 volte in Italia e all’estero - tra cui Vienna, Francoforte, Tokyo, St. Moritz, Budapest, Baku (Azerbaijan) - a cominciare dall’ormai lontana stagione 1996-97 con la Corale di Parma a Brescia e la direzione di Alun Francis; e ancora con Riccardo Chailly e con il Maestro del Coro Romano Gandolfi, poi Ruben Jais, Eugene Kohn, Wayne Marshall, Aldo Ceccato, Zhang Xian, quindi John Axelrod, Jader Bignamini, fino a oggi con Elio Boncompagni, affiancato da Erina Gambarini.

Giovedì 2, sempre in Auditorium (Foyer della balconata, ore 18.00, ingresso libero), la tradizionale conferenza di introduzione all’ascolto, dal titolo: “Il Requiem e le sue grandi esecuzioni”, relatori Laura Nicora e Matteo Marni. La celebre messa, con le sue monumentali architetture, fu composta da molti grandi della musica attraverso rigorosi intrecci contrappuntistici e intense melodie, da Ockeghem a Maderna, da Orlando di Lasso a Ligeti.

In passato, la sua diffusione avvenne grazie a preziosi manoscritti e alla stampa. Oggi, molte esecuzioni celebri possiamo ascoltarle nelle registrazioni discografiche.

(Biglietti: euro 52,00/20,00; info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler, orari apertura: mar/dom, ore 10.00/19.00, tel. 02.83389401/2/3; on line: www.laverdi.org o www.vivaticket.it ).



Il Requiem di Verdi

Con la Messa da Requiem Verdi pensava di concludere la sua lunga carriera di compositore: ai successi e ai tripudi operistici doveva seguire la nobiltà ultima della pagina sacra. La morte di Rossini nel 1868 fu l'occasione perché Verdi iniziasse a scrivere la Messa: a distanza di un anno dalla morte, nel 1869, avrebbe voluto che a San Petronio a Bologna si eseguisse un Requiem in onore del grande defunto, scritto a più mani dai più importanti compositori italiani. Fu in quell'anno che venne composto il Libera me, con cui il lavoro doveva concludersi. Del progetto non se ne fece nulla, con disappunto di Verdi, per miopia della politica culturale dell'Italia post-unitaria. E così, anni dopo, per la morte di Alessandro Manzoni, Verdi scelse di ultimare da solo il Requiem, che venne eseguito il 22 Maggio 1874 nella chiesa milanese di San Marco, nel primo anniversario della morte dello scrittore.

Nel Requiem Verdi riesce a sintetizzare la vocalità di tutti i suoi capolavori del passato: tutte le passioni tante volte evocate sulle scene sono rirpese e coinvolte in modo così intenso e completo come solo chi aveva esplorato nel profondo l'animo umano poteva fare. Il coro, infine, diviene nel Requiem la voce stessa dell'umanità che soffre e che spera.


Biografie

Elio Boncompagni, Direttore. Torna a laVerdi per il Requiem verdiano, un programma Beethoven/Brahms e la Nona Sinfonia di Beethoven. Ultimamante ha diretto, per il Teatro Nazionale croato a Zagabria, una nuova produzione del Don Carlo, nelle sua edizione basata sulla terza versione con il reintegro di quattro brani dalla prima versione di Parigi, essenziali per il valore musicale e la sequenza drammaturgica dell’opera. I suoi impegni recenti lo hanno visto anche a Cagliari, con un programma Schumann/Brahms e con la partecipazione di Sara Mingardo. È atteso a breve alla veneziana La Fenice con Schubert, Respighi, Rota. Boncompagni è toscano ma ha dedicato poco tempo al suo territorio. Dopo il diploma in composizione se ne andò a Roma. Primo allievo per la direzione d’orchestra di Franco Ferrara, fu poi assistente di Tullio Serafin: due nomi mitici. Agli inizi degli anni Sessanta era già molto affermato: concerti, recite operistiche, incisioni. È stato direttore musicale al Théâtre de la Monnaie di Bruxelles: nel 1974 diresse per la prima volta nella storia il Don Carlos di Verdi in cinque atti (1886) con il reintegro di quattro parti tagliate alla prima esecuzione del 1867, in francese. Capeggiò anche la prima esecuzione assoluta del Molière imaginaire di Nino Rota e Maurice Bejart. Poi ricoprì le stesse funzioni alla Opera reale di Stoccolma. Al San Carlo di Napoli fu quindi, per quattro anni, direttore artistico e musicale. Responsabile della rinascita del Teatro, dopo i difficili anni già prima del terremoto; diresse tra l’altro, la Tetralogia di Wagner, la Nona di Beethoven ed una acclamatissima trasferta, per la prima volta in Germania, con Il Trovatore. È stato per cinque anni direttore stabile al Volksoper e cinque anni allo Staatsoper di Vienna. Ha ricostruito, editato e prodotto la seconda ed ultima versione autentica del Don Sebastiano di Donizetti, in italiano. Ha diretto concerti in tutta Europa, negli Stati Uniti, in America del Sud e in Australia con orchestre quali i Wiener Symphoniker, la London Symphony, la Royal Philharmonic Orchestra, la Dresdner Philharmonie, l’Orchestre Symphonique de Montreal, Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia. Si è dedicato anche all’insegnamento tenendo corsi per giovani direttori al Conservatorio Reale di Bruxelles e all’Indiana University di Bloomington. Per sei anni è stato Generalmusikdirektor ad Aachen, Germania. Si è occupato dei festeggiamenti per il centenario Puccini a Lucca, dirigendo Manon Lescaut e La Fanciulla del West con orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino, e La bohème. Il Presidente della Repubblica, in considerazione dei meriti artistici acquisiti, gli ha conferito l’onorificenza di Grande Ufficiale.


Erina Gambarini, Maestro del Coro. Figlia d’arte, ha iniziato la sua attività artistica a 13 anni al Teatro alla Scala di Milano, come voce bianca, protagonista nell’opera di Britten Il giro di vite. Dopo alcuni anni di intensa attività solistica, ha proseguito lo studio del pianoforte con il padre, lo studio del canto, come soprano, con Teresa Stich Randall a Vienna, direzione interpretazione corale e musica da camera con Marcel Couraud, tecnica vocale e interpretazione con Schmidt-Gaden. Ha collaborato con la RSI, la RAI, la Fenice di Venezia, Teatro Sociale di Como, Teatro Olimpico e Valle di Roma, Teatro Carignano di Torino, Verdi di Trieste, La Pergola di Firenze, Teatro Grande di Brescia. Ha inciso numerosi cd per Nuova Era, Carrara e Ricordi. Nel 1989 fonda il gruppo corale Canticum Novum, che in pochi anni si distingue per la qualificata e ricca attività artistica e parallelamente dirige vari gruppi strumentali. Nel 1996 inizia la sua collaborazione con il Maestro Romano Gandolfi, che nel 1998 la chiama come sua assistente e Maestro del Coro in occasione della costituzione del Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi, incarico che ricopre tuttora. Ha collaborato con molti direttori d’orchestra, tra i quali Riccardo Chailly, Claudio Abbado, Gianandrea Gavazzeni, Aldo Ceccato, Ettore Gracis, Oleg Caetani, Claus Peter Flor, Christopher Hogwood, Rudolf Barshai, Vladimir Jurowski, Helmuth Rilling, Leonard Slatkin, Nevil Marriner, Roger Norrington, Vladimir Fedoseyev, Robert King. Dal 1997 è membro dell’Ateneo di Scienze, Lettere ed Arti di Bergamo per i suoi meriti artistici.


Virginia Tola, Soprano. Nata in Argentina, si impone all’attenzione internazionale nel 1999, vincendo il Concorso Internazionale “Queen Sonja”. Nel 2000 si aggiudica tre premi al concorso Operalia di Placido Domingo e fa il suo debutto al Teatro Colón di Buenos Aires per la prima mondiale di Don Juan di Juan Carlos Zorzi, cominciando una carriera che la vedrà ospite di importanti teatri, quali: Palau de les Arts Reina Sofia di Valencia, Teatro Real di Madrid, Washington National Opera, Opéra a Monte Carlo, Arena di Verona, La Monnaie a Bruxelles, Los Angeles Opéra, Teatro dell’ Opera di Roma, Regio di Torino, e nei teatri di Klagenfurt, La Plata e Santa Fe. Apprezzata interprete di Così fan tutte (Fiordiligi), Le Nozze di Figaro (Contessa), Don Giovanni (Donna Elvira), La bohème (Mimì), Falstaff (Alice), Otello (Desdemona), Carmen (Micaela), Luisa Miller (ruolo del titolo), La Traviata (Violetta), Virginia Tola ha recentemente aggiunto nuovi ruoli al suo repertorio, quali Desdemona in Otello (Modena), Lina in Stiffelio (Montecarlo), Abigaille in Nabucco (Macerata, Liegi) Nedda in Pagliacci (La Plata), Amelia in Un ballo in Maschera (Parma, Buenos Aires, Verona, Bologna, Palermo) e Leonora di Vargas ne La Forza del Destino (Teatro Regio Parma). All’impegno operistico affianca un’intensa attività concertistica, che la vede protagonista con Placido Domingo di numerosi concerti operistici e di zarzuela. Recentemente ha interpretato Don Giovanni ad Oviedo; Falstaff a San Paolo; Tosca alle Terme di Caracalla di Roma e a Dresda; Don Carlo a Madrid e alla Grange Park Opera a Londra; Andrea Chénier (Maddalena) a Sassari; Macbeth (Lady Macbeth) al Massimo di Palermo; Gloria di Poulenc al Petruzzelli di Bari; Adriana Lecouvreur (ruolo del titolo) a Buenos Aires; una serie di concerti al Teatro dell’Opera di Firenze. I prossimi appuntamenti prevedono: Tosca al Teatro dell’Opera di Roma per la nuova stagione 2017/18, successivamente all’Opéra Royal de Wallonie di Liegi e a Ravenna; Requiem di Verdi con l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi.


Tiziana Carraro, Mezzosoprano. Compie gli studi musicali diplomandosi in Pianoforte e Canto. Debutta al Festival della Valle d'Itria di Martina Franca nel 1991 nel Farnace di Vivaldi (Aquilio) ottenendo lusinghieri consensi di pubblico e critica, diventando così regolare ospite delle edizioni successive della manifestazione. Nel 1994 vince il Concorso per Giovani Cantanti Lirici indetto dall'Associazione Amici del Loggione del Teatro alla Scala e il concorso dell'As.Li.Co. che le permette di debuttare nel ruolo della protagonista ne La Diavolessa di Galuppi. Ha debuttato nei principali ruoli di mezzosoprano esordendo in titoli verdiani come Aida (Amneris), Il trovatore (Azucena), Don Carlo (Eboli), Nabucco (Fenena), La forza del destino (Preziosilla), oltre a opere quali La Gioconda (Laura), Carmen (ruolo titolo), Adriana Lecouvreur (Principessa di Bouillon), Amico Fritz (Beppe) e Il crociato in Egitto (Felicia). Ama di frequente tornare al repertorio sacro per la Messa diRequiem di Mozart o di Verdi, Stabat Mater di Pergolesi e di Rossini, il Dies iste e La risurrezione di Lazzaro di Perosi ela Juditha Triumphans di Vivaldi. Tiziana Carraro è stata acclamata interprete nei maggiori teatri e festival tra cui l'Arena di Verona (Nabucco, La Gioconda, Rigoletto ), il Teatro dell'Opera di Roma (Rigoletto, Carmen), La Fenice di Venezia (Il crociato in Egitto, Nabucco), il Teatro Massimo di Palermo (Aida), lo Sferisterio di Macerata (Don Carlo), le Terme di Caracalla (Nabucco), il Teatro della Pergola di Firenze (Aida), il Megaron Concert Hall di Atene (Aida), la Deutsche Oper Berlin (La Gioconda), l'Opra Royal de Wallonie a Liegi (Mefistofele), la New Israeli Opera a Tel Aviv (Don Carlo, La forza del destino, La Gioconda). Per quanto riguarda i festival ha partecipato al Festival Verdi di Busseto (Aida), al Festival d'Opéra Avenches (Il trovatore) ed al prestigioso Festival de Musique de Strasbourg (Requiem di Verdi). Tra le registrazioni segnaliamo i dvd di Forza del destino, Le nozze di Figaro e Thaïs e di diversi cd come Farnace (Nuova Era), Juditha Triumphans (Opus 111) e ancora La forza del destino e Thaïs. Ha riscosso grande successo come Amneris in Aida alla Royal Albert Hall di Londra, a Manitoba (Canada) e a Pfäffikon (Svizzera), come Fenena in Nabucco al Lirico di Cagliari, come Laura Adorno ne La Gioconda al Teatro dell'Opera di Roma. È stata impegnata in tournée in Cina con il Trovatore (Azucena), Rigoletto (Maddalena) e il Requiem di Verdi, opera con la quale si è esibita anche alla Royal Festival Hall di Londra. Ha inoltre debuttato all’Opera Holland Park di Londra in Adriana Lecouvreur (Principessa di Bouillon), diretta da Manlio Benzi, ruolo che è tornata ad interpretare a Cremona ed ha partecipato alla La Traviata a Masada diretta da Daniel Oren.


Matteo Lippi, Tenore. Nasce a Genova nel 1984, si forma vocalmente con il mezzosoprano Laura Bulian e nel 2007 inizia a collaborare con il Teatro Alfa di Torino, interpretando Herzog in Una notte a Venezia di J. Strauss, Falke ne Il pipistrello e il protagonista in Fra Diavolo di Auber. Prosegue la sua formazione partecipando anche ad alcune masterclass. Nel 2011 vince la borsa di studio per l’ammissione al CUBEC-Accademia di Belcanto di Modena e inizia gli studi con Mirella Freni, sua attuale insegnante. Nel 2013 vince il concorso Toti dal Monte e debutta come Rodolfo ne La bohème nei Teatri di Treviso, Ferrara, Jesi e Fermo. Nel 2014 due nuove importanti produzioni de La bohème, al Teatro La Fenice, 10 recite al fianco di Carmen Gianattasio e al Teatro Bolshoi di Mosca. Tra gli impegni recenti e futuri: il debutto come Alfredo ne La traviata alla Fenice, il ritorno al Bolshoi ancora come Rodolfo ne La bohème, ruolo che interpreterà ancora al San Carlo di Napoli, alle Terme di Caracalla per la Stagione estiva dell'Opera di Roma, a Brescia e Reggio Emilia, Atene e Cagliari. È nuovamente Alfredo alla Fenice e nel cortile di Palazzo Pitti per la Stagione estiva dell'Opera di Firenze, Pinkerton in Madama Butterfly con il Glyndebourne tour, Rodolfo in Bohème alla Welsh National Opera di Cardiff, alla Fenice e a Firenze, Ruggero in La rondine all’Holland park di Londra e Traviata ad Oslo, alla Fenice e all’Opera di Firenze.


Dario Russo, Basso. Si laurea in Lingue e Letterature Straniere russa e tedesca. Nel 2008 è invitato a far parte dell’Opera Studio Nederland di Amsterdam e nello stesso anno vince le selezioni per il progetto Lirica Junior del Teatro Carlo Felice di Genova. Grazie al bel timbro nobile di basso cantabile ed alle notevoli doti interpretative ha l’opportunità di cantare per prestigiose istituzioni teatrali nazionali e internazionali, tra cui Teatro alla Scala di Milano, Teatro San Carlo di Napoli, Liceu di Barcelona, Regio di Torino, Teatro Massimo Bellini di Catania, Teatro Massimo di Palermo, Regio di Parma, Teatro dell’Opera di Roma, ABAO di Bilbao, Teatro Campoamor di Oviedo, Concertgebouw di Amsterdam, Bunka Kaj Kan di Tokyo, Aichi Geijutsu Gekijo di Nagoya, Royal Opera House Muscat in Oman, Aditorium Principe Felipe di Oviedo. Sotto la guida di direttori come Fabio Luisi, Nello Santi, Donato Renzetti, Sebastian Weigle e di registi come Laurent Pelly, Robert Carsen, Claus Guth, Pier Luigi Pizzi, Gianni Amelio, Gabriele Lavia, Dario Russo debutta nei ruoli di Attila ( Attila), Zaccaria (Nabucco), Conte di Walter ( Luisa Miller), Enrico VIII ( Anna Bolena), Colline (Bohéme), Oroveso (Norma) , Banquo (Macbeth), Ramfis/Re (Aida), Raimondo (Lucia di Lammermoor), Padre guardiano (La forza del destino), Timur ( Turandot), Procida ( I vespri siciliani), Commendatore (Don Giovanni), Capulet (Romeo et Juliette), Lorenzo (I Capuleti e i Montecchi), Moser (I Masnadieri), Monterone (Rigoletto), Orosmane (Zaira), Zuniga (Carmen), Don Fernando (Fidelio), Hans Foltz (Die Meistersinger von Nuernberg), Wagner (Faust). Dario Russo svolge inoltre un’intensa attività concertistica che spazia dalla musica da camera al repertorio sacro: Requiem di Verdi, Messa di Gloria di Puccini, Requiem di Mozart, Petite Messe Solennelle e Stabat Mater di Rossini, Stabat Mater di Dvorak, iCoronation Anthems di Händel, Die erste Walpurgisnacht di Mendelssohn, Colombo di Gomes. Più recentemente ha preso parte alle produzione della Lucia di Lammemoor (Raimondo) alla New Isreali Opera di Tel Aviv e al Teatro San Carlo di Napoli e ha interpretato Colline ne La Boheme al Teatro Regio di Parma; Nabucco alle Terme di Caracalla. Prossimi impegni: sarà Ferrando ne Il Trovatore a Oviedo; nuovamente Raimondo nella Lucia di Lammermoor a Gozo; Requiem di Verdi a Milano; Sparafucile nel Rigoletto al Carlo felice di Genova; I Masnadieri (Moser) e Sonnambula (Rodolfo) al Teatro dell’Opera di Roma e Colline ne La Bohème a Singapore.



Elio Boncompagni dirige laVerdi - foto Paolo Dalprato

Erina Gambarini con Claus Peter Flor nel ricordo del M Romano Gandolfi 18 feb 2016 - foto Paolo Dalprato

Erina Gambarini dirige il Coro Sinfonico de laVerdi nella Nona al piano con Maurizio Baglini
4 feb 2016 - foto Paolo Dalprato


Elio Boncompagni dirige laVerdi - foto Paolo Dalprato

Elio Boncompagni dirige laVerdi - foto Paolo Dalprato


Elio Boncompagni dirige laVerdi - foto Paolo Dalprato



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