IL FLAUTO MAGICO DI MOZART INAUGURA LA STAGIONE DEL TEATRO A. PONCHIELLI DI CREMONA
Teatro Ponchielli, Cremona
Venerdì 6 ottobre, ore 20
Venerdì 6 ottobre, ore 20
Domenica 8 ottobre, ore 15.30
Die Zauberflöte Stagione Notte 2023-24 Teatro Sociale di Como - OperaLombardia- ph Alessia Santambrogio |
La stagione d’Opera 2023 inaugura con un classico del repertorio mozartiano, titolo adatto alle giovani voci vincitrici del 73° Concorso AsLiCo: Die Zauberflöte di Wolfgang Amadeus Mozart.
La regia è affidata a Ivan Stefanutti, regista d’esperienza, che torna a firmare un allestimento per OperaLombardia dopo il successo de Il barbiere di Siviglia andato in scena nella stagione 2021.
Nel cast giovani artisti vincitori e finalisti delle ultime edizioni del Concorso AsLiCo, che saranno diretti dal M° James Meena, stimato direttore d’orchestra, che guiderà la compagnia anche in alcune recite in programma al Teatro di Opera Carolina di Charlotte (US) nell’aprile 2024.
Molto tempo fa... in un paese lontano… in un bosco fatato…in una notte senza luna…un principe è inseguito da un drago-serpente. Dame bellissime e guerriere servono una Regina dal nome altisonante. Sembra una madre amorevole, ma nasconde segreti interessi. È un mondo pieno di maghi, sacerdoti, regole e prove da superare e dove una vecchietta si può trasformare in una bellissima ragazza e piccoli Geni escono dai fumi splendenti della lampada come nelle più affascinanti fiabe orientali. Non è la mitica Bagdad delle Mille e una notte, ma i profumi di incenso ci inebriano lo stesso. Il Flauto magico è stato raccontato ed esplorato in vari modi. Io ho scelto la via della fiaba, piena di suggestioni, magie e inaspettati fenomeni. L’oriente delle fiabe è un oriente ideale. Un insieme di stili, immagini e tradizioni. Nel 18simo secolo, poi, diventò un modo per creare mondi immaginari dove tutto era possibile. La Cina, l’India, l’Egitto e il Medioriente si mescolavano dando vita a luoghi esotici, senza tempo e molto simili ai sogni. Troviamo conferma nella settecentesca traduzione francese delle Mille e una Notte in cui, vennero aggiunte, con estrema disinvoltura, altre fiabe di provenienza diversa e con ambientazioni che ci sorprenderebbero oggi. Basti pensare ad Aladino e la lampada meravigliosa che è ambientato ambiguamente in “una città della Cina” ma i nomi e gli usi dei protagonisti sono perlopiù arabi. In questo universo, dove tutto diventa credibile e possibile, le regole ed i riti non risultano cose strane. Un ritratto può ammaliare e far innamorare. Una bugia può far chiudere la bocca con un lucchetto d’oro. Un flauto miracoloso può proteggere e incantare. La musica salva e fa incontrare le persone. In questo luogo sospeso, tutto sorprende, ma tutto ha una sua normalità. Molte opere liriche scritte sia prima che dopo il Flauto mettono regole, riti, magie e prove. Anche Orfeo incanta con la sua musica che gli permette addirittura di scendere negli inferi. E sempre ad Orfeo viene data una sorta di “prova del silenzio”, in cui non può guardare né dare spiegazioni ad Euridice. Anche lei, come Pamina, preferirebbe la morte al silenzio dell’amato bene. E in altre opere non bisogna fare domande, ma fidarsi di persone sagge od illuminate. Mi viene in mente Elsa che ha un problema analogo con Lohengrin. Idem per Amore e Psiche. Non parliamo, poi di Turandot che è l’esempio più evidente di prove e indovinelli fiabeschi che possono portare alla morte. Dunque, facciamoci sorprendere da questa seducente storia e, rispettosi della scrittura narrativa, attraverseremo luoghi incantati, accompagnati da note ammalianti.
(MAGICAMENTE VERSO ORIENTE
Appunti di regia di Ivan Stefanutti per Il Flauto Magico)
biglietteria del teatro tel. 0372022001/02
(lun/ven 10-18 e sab/dom 10-13)
teatroponchielli.it
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