Si è conclusa la Biennale Danza Venezia con un ottimo successo di pubblico
La
Biennale di Venezia
13.
Festival Internazionale di Danza Contemporanea
ON
BEcOMING A SmArT GOd-dESS
Direttrice
Marie Chouinard
Venezia,
21 giugno > 30 giugno 2019
con
il sostegno della Regione del Veneto
La
Biennale di Venezia / Si conclude la Biennale Danza
con
un ottimo successo di pubblico (+ 18%)
Importante
presenza della stampa estera: The New Yorker, Le Monde, Le Figaro, El
País, Tages Zeitung, Der Tagesspiegel
Si è conclusa il 30 giugno il 13.
Festival Internazionale di Danza Contemporanea
della Biennale di Venezia,
presieduta da Paolo Baratta.
Terza edizione diretta dalla coreografa canadese Marie
Chouinard, il Festival,
nell’arco di 10 giorni ha
presentato 27 spettacoli di 22 coreografi e compagnie da tutto il
mondo. 5 le prime assolute, 9 quelle nazionali e 7 gli interventi
creati per il palcoscenico all’aperto; numerosi gli incontri con
gli artisti; un ciclo di film: tutto negli spazi dell’Arsenale –
Teatro alle Tese, Teatro Piccolo Arsenale, Sale d’Armi, Giardino
Marceglia – ma anche al Teatro Malibran e in Via Garibaldi.
Afferma
Paolo Baratta:
“Il Festival della Biennale ancora una volta si intreccia con il
College e la funzione di diffusione di conoscenza di nuovi artisti,
nuove esperienze si accompagna all’impegno pedagogico diretto ai
giovani artisti. Il
festival si sviluppa su due fronti: 1- richiamare grandi maestri con
le loro nuove ricerche; 2 - dar conto del lavoro di nuovi artisti
provenienti da diverse parti del mondo e dei nuovi orizzonti ai quali
essi tendono. La
Biennale Danza, che è una delle poche strutture del nostro Paese
dedicate in modo specifico all’esplorazione e alla presentazione
della danza contemporanea, vuole contribuire a una più vasta ed
approfondita conoscenza a vantaggio del pubblico e delle nuove
generazioni di artisti”.
Il
Festival, che ha registrato un incremento
del pubblico pari al 18% rispetto all’anno scorso,
ha visto sfilare alcune delle figure più importanti e tanti nomi
nuovi della scena internazionale. Con i capisaldi William Forsythe e
il suo ultimo lavoro A
Quite Evening of Dance
che sta facendo il giro del mondo, Sasha Waltz con un classico del
suo repertorio, Impromptus,
Daniel Léveillé con il magistrale Quatuor
tristesse. Fra gli
artisti delle nuove generazioni erano presenti: Katia-Marie Germain,
Bára
Sigfúsdóttir, Maria
Chiara De Nobili, quest’ultima proveniente dalla scorsa edizione di
Biennale College. Fra gli artisti provenienti dalla ricerca più
aggiornata: Michelle Moura, Simona Bertozzi, Doris Uhlich, Giuseppe
Chico e Barbara Matijević.
Infine, inventori di coreografie atipiche come Nicola Gunn, Luke
George e Daniel Kok, Nicolás Poggi e Luciano Rosso. E ancora: i
premiati di quest’anno - Alessandro Sciarroni (Leone d’oro alla
carriera), Théo Mercier e Steven Michel (Leoni d’argento). E i
giovani danzatori e coreografi di Biennale College.
A
tutti i principali media
italiani e Radio
Rai (con collegamenti su Radio Tre Suite) si è aggiunta una
consistente presenza della stampa
straniera quotidiana e
specializzata fra cui: The New
Yorker, Fjord Review, Dance Magazine, Dance International (USA);
Le Monde, Le Figaro, Les Echos,
L’Humanité, Danser, Ballroom, Le quotidien de l’art (Francia);
El País (Spagna); Publico (Portogallo); Tages Zeitung, Der
Tagesspiegel (Germania); Kleine Zeitung (Austria); De Morgen, Radio
Klara (Belgio); Danstidningen (Svezia).
Il
Festival continua sul web
(www.labiennale.org),
dove si possono trovare i momenti salienti: brevi interviste,
estratti dagli incontri e trailer di tutti gli spettacoli
all’Arsenale e in via Garibaldi.
Hanno
scritto:
“La
Biennale rimette Venezia in movimento. La Biennale delle “arti
visive” prima, come la si chiama qui. E poi quella della danza,
diretta da Marie Chouinard, che la prolunga così bene” (Le
Figaro).
“Attribuendo
il suo Leone d’oro ad Alessandro Sciarroni la Biennale Danza 2019,
all’ombra della sorella maggiore dedicata all’arte contemporanea,
ha fatto la scelta giusta. Tuttavia, questo artista proveniente dal
teatro e dalla performance, non crea unanimità. Troppo concettuale
agli occhi degli italiani, Sciarroni gira più in Francia e nel resto
del mondo che nel suo Paese”. (Les Echos)
“La
Biennale di Chouinard, con la benedizione del presidente Paolo
Baratta, che invita a riconsiderare l’officina veneziana come un
‘luogo di ricerca’, prende atto che la danza contemporanea è un
frastagliato universo di forme e linguaggi contrastanti e talvolta
enigmatici. Un’intricata topografia di pratiche e di processi nella
quale si incrociano e convivono discipline diverse: dalla performance
al teatro, dalle arti visive all’happening, dalla cultura fisica
alle scienze sociali” (Il Sole 24 Ore).
“La
Biennale Danza di Venezia, tra anteprime di maestri, capolavori e
debutti di nuovi talenti, ha guidato gli spettatori nelle mille
sfumature del movimento contemporaneo. Dal Leone d’oro ad
Alessandro Sciarroni al maestro William Forsythe che ha traghettato
la classica verso le forme dinamiche del XXI secolo, una marcia
attraverso la realtà in cui viviamo segnando passi verso tante
liberazioni: generi, pregiudizi, etichette” (Il Messaggero).
“Ogni
anno di più si accendono discussioni intorno alla Biennale Danza
diretta da Marie Chouinard, la coreografa canadese che tanti stupendi
spettacoli ha realizzato. Temperamento estroso, artista molto ben
disposta verso le sperimentazioni radicali (anche per questo scelta
dal presidente Paolo Baratta, a sua volta, sensibile a sguardi sul
futuro), Chouinard sposta ogni edizione di più (ed è la terza,
manca ancora un anno) le sue scelte verso zone meno ortodosse del
balletto, territori e artisti dove più che autorialità
coreografiche o nuove estetiche, si vede il gusto dell’esplorazione
di tutto quello che accade nell’universo del movimento” (Post
teatro, larepubblica.it).
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