La Scala con Manuel Legris presenta sette programmi, con un trittico e un dittico, per dieci titoli

La Stagione Scala di Balletto 2021~2022

MANUEL LEGRIS
Direttore del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala

MANUEL LEGRIS Wiener Staatsoper GmbH - Michael Pohn


Nel pensare alla mia prima Stagione ho voluto tenere conto dell’identità del Balletto scaligero, proseguendo un percorso che rispetta storia, qualità e valore artistico della Compagnia nell’equilibrio fra tradizione e apertura alle nuove voci che animano la scena internazionale. Ritroveremo allestimenti che esaltano la macchina teatrale scaligera, titoli saldi, grandi storie, classici letti dalla sensibilità del Novecento, ma daremo spazio a nuove creazioni e a lavori importanti mai visti prima sul nostro palcoscenico, per arricchire il repertorio invitando originali firme del nostro tempo e dare il giusto tributo ad autori di altissimo livello.

Sette sono i programmi, con un trittico e un dittico, quindi dieci titoli che portano alla Scala molte novità: due creazioni per gli artisti della Compagnia in prima assoluta, tre debutti di lavori già noti ma mai presentati sul nostro palcoscenico e cinque titoli ripresi dal nostro repertorio.

Le novità già in apertura di Stagione, con il debutto de La Bayadère di Rudolf Nureyev, mai rappresentata da altre compagnie al di fuori del Balletto dell’Opéra di Parigi per cui fu creata nel 1992. Ora per la prima volta verrà messa in scena alla Scala dagli artisti del Corpo di Ballo, con Svetlana Zakharova in due recite a gennaio, e verrà presentata con un nuovissimo allestimento: scene e costumi saranno firmati da Luisa Spinatelli. Le novità proseguono a gennaio con un trittico: in prima assoluta Solitude Sometimes, nuova creazione che ho affidato a Philippe Kratz, talento in crescita che apprezzo per l’originalità e la particolarità del suo universo artistico; in debutto nazionale Anima Animus di David Dawson, creato nel 2018 per il San Francisco Ballet su musica di Ezio Bosso. Coreografo di grande reputazione internazionale, Dawson è tra i principali autori contemporanei a lavorare con il linguaggio classico, trasformandolo con il suo stile in nuove modalità. Il ritorno in scena di Bella Figura, gioiello creato nel 1995 e presentato per la prima volta dai nostri artisti nel 2009, è un omaggio a Jiří Kylián attraverso uno dei suoi capolavori. I debutti proseguiranno in giugno e luglio con una serata-evento interamente firmata da Wayne McGregor e tutta nel segno di Igor’ Stravinskij, con una prima nazionale e una creazione in prima assoluta, a rinnovare il sodalizio della Scala e del suo Corpo di Ballo con il pluripremiato coreografo e la sua straordinaria visione artistica. Alla Compagnia scaligera destina il debutto nazionale di AfteRite, sua prima creazione per l’American Ballet Theatre (2018), nuova e originale interpretazione de Le Sacre du printemps, e una nuova creazione su un’altra pietra miliare della storia della musica e del balletto: Les noces.

In scena torneranno titoli che fanno parte della storia del balletto e del repertorio scaligero: dopo otto anni Jewels di George Balanchine farà risplendere gli Smeraldi, i Rubini e i Diamanti in una serata preziosa; e torna Onegin, esempio perfetto di moderno “dramma in danza” ispirato al romanzo in versi di Aleksandr Puškin, che John Cranko riscrisse con maestria e sensibilità, e di cui sarà nuovamente protagonista per alcune recite la nostra étoile Roberto Bolle. Tornano anche altri due titoli a cui sono particolarmente legato, tappe importanti della mia nuova vita scaligera: Sylvia, che ha inaugurato la Stagione 2019/2020 e mi ha permesso di conoscere e mettere in risalto gli artisti del Balletto scaligero, e Giselle, balletto romantico per eccellenza, protagonista delle tournée internazionali e delle recenti Stagioni, fino alla memorabile edizione del 2020 alla straordinaria presenza di Carla Fracci.

Infine, una bella notizia anche nella Stagione in corso: in ottobre verrà presentata Madina, creazione musicale e coreografica che congiunge per la prima volta le sensibilità e originalità artistiche di due grandi autori del nostro tempo, con le coreografie di Mauro Bigonzetti e la prima mondiale della composizione di Fabio Vacchi; una nuova sfida anche per l’étoile Roberto Bolle, che ne sarà protagonista in diverse recite.

Grandi aspettative, speranze e progetti: con grande gioia presento questa programmazione, con il pensiero di un nuovo inizio e di un nuovo cammino che proseguirà assieme agli straordinari artisti del Balletto della Scala.




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