Macerata Opera Festival: i record dell'edizione 2017


L’entusiasmo per i record della 53a edizione del Macerata Opera Festival si affianca alla gioia per i risultati di carattere artistico, culturale, civile ed economico ma anche alle emozioni per l’ultima stagione diretta da Francesco Micheli che, prima della recita conclusiva di Aida con la sua regia, ha raccolto insieme al sindaco Romano Carancini l’abbraccio caloroso del pubblico. «Con Micheli – ha sottolineato Carancini – il Macerata Opera Festival ha saputo parlare a tutti e in particolare ai nostri giovani. Tra i tanti muri abbattuti in questi anni questo è quello simbolicamente di cui siamo più fieri».

Dal 20 luglio (prima assoluta di Shi al Teatro Lauro Rossi) al 14 agosto, si sono avvicendati ben 4 sold-out per Turandot con la regia di Ricci/Forte e considerevoli successi di pubblico e critica anche per Madama Butterfly con Maria José Siri protagonista e la regia di Nicola Berloffa, oltre alla ripresa di Aida con Riccardo Frizza sul podio; a fare da cornice alle serate dello Sferisterio, un fitto calendario di attività collaterali – senza dimenticare la “Notte dell’Opera” – tali da coinvolgere nel Festival non solo Macerata ma anche gran parte del territorio marchigiano della Provincia impegnato nei Concerti in Cantina realizzati con IMT – Istituto Marchigiano Tutela Vini.

L’ultima serata del 14 agosto con il capolavoro verdiano sarà ricordata per più motivi: è stata un’ulteriore occasione di vicinanza dello Sferisterio alle terre ferite dal sisma: il Macerata Opera Festival, infatti, con il supporto di Vemac, azienda distributrice di materiali per l’edilizia, e la volontà del presidente e vicepresidente dell’Associazione Arena Sferisterio Romano Carancini e Antonio Pettinari, ha invitato 500 cittadini residenti nei comuni del cratere che hanno potuto assistere alla rappresentazione dell’opera di Giuseppe Verdi. E grazie anche a Contram Mobilità, che ha coperto tutti i costi, è stato organizzato un servizio navetta ad hoc per i partecipanti, sia per l’andata che per il ritorno.

La forza della squadra, il lavoro con il CDA e il coinvolgimento del territorio sono stati elementi caratterizzanti del festival maceratese. «In sei anni abbiamo realizzato una formula che piace molto al pubblico, con ingredienti sani e speciali – ha sottolineato Francesco Micheli –: il primo è il territorio, e a seguire l’esperienza collettiva che fa interagire i tanti elementi che contribuiscono al risultato finale, un cantiere attivo dove tutti sono importanti. Poi ci sono la presenza dei giovani, che aumentano di anno in anno, e Shi (Si faccia), la nuova commissione del Macerata Opera Festival dedicata a Padre Matteo Ricci su musica di Carlo Boccadoro con libretto e regia di Cecilia Ligorio che ha riscosso un successo incredibile e non scontato. Abbiamo ideato la migliore ricetta per un festival italiano: da domani non sarò più chef ma uno degli ingredienti». 

Questa “ricetta” ha portato nel 2017 un pubblico di oltre 32mila persone paganti cui si aggiungono le migliaia di persone che hanno partecipato agli eventi gratuiti, dalla Notte dell’Opera all’emozionante serata “Lo Sferisterio per i Sibillini” a Pieve Torina – comune fra i più colpiti dl terremoto – alle conferenze, ai concerti nelle cantine marchigiane. «Nel 2012 abbiamo avuto una stagione analoga per numero di spettacoli – spiega il sovrintendente Luciano Messi – con 3 opere allo Sferisterio per 12 serate e per questo compariamo i risultati. Quell’anno il titolo più seguito fu La traviata, come quest’anno Turandot; le due produzioni si dividono i miglior risultati di sempre. L’incasso totale di Traviata fu di 455.885 euro, mentre quello di Turandot è stato di 449.000 euro, ma questa seconda ha registrato il numero più alto di presenze: 8.987 contro gli 8.083 del titolo verdiano. L’ultima recita diTurandot ha segnato il terzo risultato per presenze di spettatori paganti da quando abbiamo la nuova pianta, con 2.283 biglietti staccati. Il primo posto è della Traviata con 2.302».

La biglietteria del Festival 2017 registra un incasso lordo di 1.264.039 euro, mentre gli spettatori paganti sono stati 32.132 (quasi il 4% in più rispetto al 2016). Si tratta di due record significativi per lo Sferisterio, in un anno difficile per tutto il territorio dopo il pesante sciame sismico del 2016. Altro dato interessante sono gli omaggi, in costante calo negli anni. Nel 2017 sono stati 1261, il 3,78% rispetto ai biglietti emessi.

«La musica ha battuto le preoccupazioni e i dubbi – afferma Romano Carancini –. Dopo il terremoto avevamo dei dati che ci annunciavano una stagione complicata, ma lo Sferisterio è andato oltre, grazie alla capacità di attrarre pubblici diversi, generazioni differenti che hanno assistito ai vari spettacoli: le opere, lo spettacolo per i Sibillini, il concerto di Bollani, il Festival Off con i nuovi Concerti in Cantina in collaborazione con IMT. Tutto questo è potuto accadere grazie alla maturità del teatro, dell’intero staff che ci ha lavorato. Nel 2017 abbiamo realizzato il record di presenze di spettatori paganti, il mio augurio è che il 2018 sia ancora migliore. Francesco Micheli ci lascia un’identità fortissima».

Interessanti i dati derivanti dalle vendite on line che fanno conoscere in proporzione uno spaccato del pubblico che ha riempito lo Sferisterio durante questo mese di attività: confrontando i dati del 2016 con quelli del 2017 stessi acquisti dal maceratese, in crescita quelli da tutto il territorio nazionale e stabili quelli dall’estero. Il pubblico non organizzato è in controtendenza rispetto ai gruppi, in cui si è notato invece un aumento delle presenze italiane e una diminuzione di quelle straniere, le cui prenotazioni hanno coinciso con le scosse degli ultimi mesi del 2016; tuttavia è stato più vivace che mai l’interesse degli operatori turistici tedeschi e austriaci che sono stati presenti in gran numero durante queste settimane per valutare gli acquisti del 2018.

Un ulteriore passo avanti anche per quel che riguarda i servizi di accessibilità che caratterizzano da quasi un decennio: oltre ai collaudati percorsi e servizi per i non vedenti, da quest’anno anche percorsi per i non udenti e l’affiancamento con Anffas, charity partner 2017.


(dal comunicato stampa)

Nelle foto alcuni scatti di Alfredo Tabocchini per "ricciforte Turandot di Giacomo Puccini"












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